Scappato e rintracciato subito dai Carabinieri in zona Palombara Sabina, la fuga che oggi aveva tentato un 80enne dopo aver ucciso il figlio della sua compagna, non è poi durata a lungo. Sulle sue tracce si sono messi subito i Carabinieri di Monterotondo che oggi hanno ricevuto la chiamata del coinquilino di un 56enne ucciso a coltellate proprio dal compagno della defunta madre. Alla base dell’omicidio ci sono una serie di litigi iniziati due anni fa, proprio dalla morte della madre, compagna dell’80 che ieri sera è arrivato in casa armato di un coltello proprio per risolvere questa questione di bollette non pagate. Le urla del 56enne hanno allarmato i vicini che sono corsi in suo soccorso nel pianertottolo mentre l’anziano era già fuggito via. Quando sono arrivati i soccorsi per il 56enne non c’era più niente da fare mentre l’anziano deve rispondere di omicidio e di porto abusivo di armi e attenderà ai domiciliari la decisione del giudice. (Hedda Hopper)



DUE ANNI DI CONTRASTI TRA I DUE

Stando alle prime indagini effettuate dai Carabinieri riguardo la strage di Monterotondo, Antonio Russo e Giuliano Lacopo era da tempo che discutevano in maniera “energica” e alle volte anche violenta, pare da dopo la morte della donna madre di Giuliano e compagna di Antonio. Non solo sulle bollette ma in generale la gestione della casa e le varie, notevoli, difficoltà economiche alle porte della Capitale. I Carabinieri della Compagnia di Monterotondo hanno arrestato l’80enne in zona Palombara Sabina con le accuse di omicidio e porto abusivo di armi: mentre si trova al momento ai domiciliari, si stanno verificando tutte le possibili piste investigative per provare a capire più da vicino il motivo di un’assurda e violenta aggressione come quella avvenuta ieri nella piccola comunità tranquilla di Monterotondo. (agg. di Niccolò Magnani)



IL DELITTO DI MONTEROTONDO

Dopo la morte della moglie, madre del 56enne ucciso, tra quest’ultimo ed il patrigno 80enne, arrestato, sarebbero iniziati diversi dissidi, soprattutto di natura economica. Il movente del terribile delitto consumatosi ieri sera a Monterotondo (Roma) sarebbe legato proprio a delle bollette non pagate e, ormai esasperato, l’anziano si sarebbe recato in casa del figlio della compagna già armato di coltello. Il 56enne è stato ucciso al culmine di una lite con diverse coltellate al torace, come spiega l’Ansa. Dopo l’aggressione il presunto assassino si sarebbe dato alla fuga ma è stato poi rintracciato ed arrestato nella notte. Gli inquirenti che indagano sul delitto starebbero ancora cercando alcuni tasselli mancanti, a partire dall’arma. Al fine di comprendere cosa abbia realmente scaturito la lite degenerata poi in omicidio, i carabinieri di Monterotondo starebbero ascoltando anche alcuni familiari dei due uomini. Intanto, come riporta Repubblica.it, dopo il fermo per omicidio e porto abusivo di armi, l’anziano si troverebbe attualmente ai domiciliari. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



UCCISO A COLTELLATE DAL PATRIGNO

Domenica di sangue, quella che si è appena chiusa a Monterotondo, in provincia di Roma, dove una lite familiare per futili motivi si è trasformata in tragedia nella serata di ieri. Tutto è avvenuto per via di una discussione tra un uomo di 56 anni ed il patrigno di 80 anni, compagno della madre deceduta qualche tempo fa. Alla base della lite pare ci sia stata una bolletta non pagata. Per tale ragione, come riporta Corriere.it, la discussione sarebbe sfociata in modo violento e l’uomo più giovane avrebbe colpito l’anziano con due testate al volto. E’ stato quest’ultimo però ad intervenire, uccidendo a coltellate il figlio della compagna sul pianerottolo della sua abitazione. La vittima è Giuliano Lacopo, mentre l’80enne, Antonio Russo, è stato arrestato nella notte dai Carabinieri di Monterotondo dopo averlo rintracciato a Palombara Sabina, in casa di un amico dove aveva trovato rifugio e dopo l’iniziale fuga. A dare l’allarme sarebbe stato un coinquilino della stessa vittima, morta sul colpo. L’anziano patrigno dovrà ora rispondere della grave accusa di omicidio.

LA RICOSTRUZIONE DEL DELITTO

Secondo la ricostruzione delle forze dell’ordine, Antonio Russo, l’uomo di 80 anni, nella serata di ieri si era recato in casa di Giuliano Lacopo, figlio della compagna morta tempo fa e dopo il 56enne conviveva con un’altra persona. L’intento era quello di giungere ad un chiarimento definitivo dopo vari dissidi tra i due che pare andassero avanti da tempo e tutti legati a motivi economici, nello specifico al mancato pagamento di alcune bollette. La discussione però sarebbe andata ben oltre, degenerando e venendo entrambi alle mani. Pare però che l’80enne, compagno della madre e dalla quale aveva avuto anche un altro figlio, si fosse recato da Lacopo già armato di coltello con il quale si sarebbe scagliato sul 56enne dopo essere stato colpito al volto. Dopo aver sferrato i fendenti, uccidendolo sul colpo, sarebbe quindi scappato, prima di essere individuato ed arrestato. Per il 56enne sarebbero stati vani i tentativi di rianimarlo messi in atto dai soccorritori giunti sul posto. L’arma del delitto non sarebbe ancora stata trovata e le indagini sono attualmente in corso al fine di fare chiarezza sull’accaduto.