Svolta sul caso di Catanzaro, con l’arresto questa mattina di un parente del titolare del pub Tonnina’s andato a fuoco due notti fa: secondo gli inquirenti che lo hanno interrogato per tutta la notte, il 47enne di nome Gennaro Fiorentino avrebbe incaricato le due vittime, poi morte nel rogo, di appiccare le fiamme per poter truffare l’assicurazione e lucrare così sul premio successivo di rimborso. «Nel corso di un lungo interrogatorio condotto dalla sostituto procuratrice Chiara Bonfadini durante la notte, l’uomo ha ammesso le proprie responsabilità ed è stato sottoposto, nelle prime ore della mattinata, a fermo di indiziato di delitto per danneggiamento seguito da incendio e morte come conseguenza di altro delitto», riporta LaPresse dopo le ultime novità di giornata. A questo punto, gli investigatori escluderebbero ogni eventuale coinvolgimento di racket o legami con la criminalità organizzata di stampo mafioso. A conferma del fatto che vi fosse un accordo con la proprietà del pub di Catanzaro, secondo i pm Sergi e Pavonessa sarebbero entrati per appiccare il fuoco utilizzando chiavi originali e dissimulando una normale effrazione per coprire l’inganno. (agg. di Niccolò Magnani)



IDENTIFICATE LE VITTIME, PISTA RACKET

Giuseppe Paonessa, 34 anni, ed Eugenio Sergi, 33 anni: sono loro le vittime dell’incendio doloso che la scorsa notte ha distrutto il pub Tonnina’s di Catanzaro Lido, come riportato dal Giornale di Calabria. La polizia ha identificato le vittime del rogo dopo una serie di rilievi, tra cui il ritrovamento di un telefono cellulare. Il primo è già noto alle forze dell’ordine: aveva patteggiato la pena nell’ambito di un processo che lo aveva accusato di aver sparato ad una coppia di fidanzati nel 2010. Il padre gestisce un bar a Borgia dove avrebbe lavorato anche Sergi. Sono ancora molti gli aspetti da chiarire riguardo l’incendio del pub Tonnina’s di Catanzaro Lido: gli inquirenti hanno ascoltato diverse persone e visionato le immagini registrare dagli impianti di videosorveglianza. La pista principale è quella del racket delle estorsioni, ma non ne viene esclusa nessuna. (agg. di Silvana Palazzo)



LA VECCHIA GESTIONE AVEVA SUBITO UN’ESTORSIONE

Il Tonnina’s, noto pub sito in Catanzaro Lido, è stato incendiato nella notte. Le indagini sono ancora in corso ma è molto alta la probabilità che si tratti di un incendio voluto, e che gli autori del gesto siano anche i due ragazzi trovati morti nello stesso locale. Non è la prima volta che il Tonnina’s finisce al vaglio degli inquirenti, visto che la precedente gestione aveva subito un’estorsione, e forse, aveva abbandonato proprio per il clima di “terrore” in cui doveva portare avanti l’attività lavorativa. Non è quindi da escludere che anche la nuova gestione del Tonnina’s, pub molto noto nel capoluogo calabrese, abbia subito a sua volta un’estorsione, e non volendo pagare il “pizzo”, abbia appunto ricevuto una punizione esemplare. Le indagini sono in corso e a breve si saprà se i proprietari del locale avevano subito nelle minacce nelle scorse settimane, tali da far presagire un atto così ostile. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



ULTERIORI DETTAGLI EMERSI

Sembra sempre più probabile che i due morti al Pub Tonnina’s di Catanzaro siano i due autori del rogo che ha semidistrutto l’intero locale: si tratta di Giuseppe Pavonessa, 36 anni di Borgia, ed Eugenio Sergi, morti carbonizzati all’intero del pub andato a fuoco questa notte. Si tratta rispettivamente di un gestore di un altro bar, per l’appunto a Borgia, e del suo aiutante: secondo gli investigatori l’ipotesi che i due siano morti nel tentativo di mettere in atto l’attentato incendiario è assai sviluppata, anche se per ora non confermata ufficialmente; ll’interno del “Tonnina’s” è stata trovata una notevole quantità di liquido infiammabile, mentre i due cadaveri sono stati rinvenuti semicarbonizzati sempre all’interno del Pub nel quartiere marino di Catanzaro. È dunque di natura dolosa il rogo che ha visto due vittime e lo spavento di un’intera zona in piena notte: quello che è noto è che Pavonessa nel 2010 era già stato arrestato perché aveva sparato contro il fidanzato della sua ex ragazza e in seguito era stato condannato per lesioni. «Il gravissimo episodio di Catanzaro Lido, con la distruzione di un pub costata la vita a due persone, è solo l’ennesimo e certifica una crescente condizione di insicurezza nel territorio di Catanzaro tale da richiamare un’immediata iniziativa delle istituzioni. Ritengo urgente un intervento da parte del Governo e del Viminale, affinché coordini con la Prefettura e le altre autorità pubbliche territoriali tutte le attività necessarie a garantire un supplemento di controlli anche in funzione dell’imminente stagione estiva», ha spiegato in una nota inviata anche al Ministero degli Interni il senatore Pd, Ernesto Magorno. 

L’OMBRA DEL RACKET DELLE ESTORSIONI

Le squadre dei Vigili del Fuoco di Sellia Marina e Catanzaro hanno impiegato diverse ore per domare l’incendio che ha distrutto completamente il Tonnina’s, noto pub di Catanzaro quartiere Lido. Al termine delle operazioni di spegnimento, che hanno coinvolto 25 unità dei pomperi, sono stati trovati due cadaveri nel locale. Ora si attende l’identificazione ufficiale che potrebbe fornire indicazioni importanti sulla personalità delle vittime. Intanto, come riportato dal Giornale di Calabria, sta prendendo corpo l’ipotesi che si sia trattato di un tragico tentativo di dare fuoco al locale nell’ambito del racket delle estorsioni che da tempo coinvolge il capoluogo calabrese e il quartiere Lido in particolare. Nel pomeriggio verranno effettuati dai Vigili del Fuoco ulteriori test per precisare le cause dell’incendio che ha devastato il Tonnina’s, locale molto noto e frequentato dai giovani. (agg. di Silvana Palazzo)

DUE MORTI: SONO LORO CHE HANNO DATO FUOCO AL LOCALE?

Un incendio si è verificato questa notte in un noto pub di Catanzaro Lido, il Tonnina’s. Si tratterebbe di un incendio doloso, un atto voluto, per lo meno, da quanto emerge dalle indagini effettuate subito dopo aver domato le fiamme. All’interno del locale, molto noto nel capoluogo calabrese, sono stati ritrovati i corpi di due ragazzi, che secondo gli inquirenti potrebbero essere proprio coloro che hanno dato fuoco al pub. Si tratta di due giovani, ritrovati in due zone diverse dello stabile: uno avrebbe cercato disperatamente riparo dietro al muretto di una cassa, mentre l’altro sarebbe stato sbalzato a diversi metri di distanza, forse perché colpito in pieno dalla forza dell’esplosione che ha poi fatto nascere l’incendio.

INCENDIO DOMATO DOPO ORE

A far propendere per la pista dell’incendio doloso, oltre al fatto che nel locale siano stati ritrovati i due cadaveri, anche le tracce lasciate dai due, che avrebbero utilizzato dei liquidi acceleranti per appiccare il fuoco, come ad esempio benzina, nafta o forse gasolio. Ad accorgersi dell’incendio, alcuni baschi verdi della guardia di finanza che erano in pattuglia questa notte, e che passando dal locale si sono insospettiti vedendo del fumo nero fuoriuscire. A quel punto è stata subito allertata la sala operativa dei vigili del fuoco del comando provinciale, che hanno inviato ben venticinque unità operative, con le fiamme che si sono spente soltanto dopo diverse ore, forse per via del troppo accelerante utilizzato, che spiegherebbe anche la morte di uno dei due piromani. Sono ancora in corso gli accertamenti per chiarire con esattezza cosa sia successo: sul posto, il magistrato di turno, il medico legale, la polizia scientifica e infine la guardia di finanza.