Tonina, la mamma di Marco Pantani, è tornata a parlare di futuro dopo la scomparsa del figlio, campione di ciclismo, avvenuta nel 2004. La donna è stata intervistata in esclusiva dal settimanale Spy al quale ha rivelato quali saranno i progetti futuri suoi e della figlia Manola. “Avevo deciso di chiudere il nostro chiosco di piadine dopo la morte di Marco perché era la sua “casa” e perché non riuscivo a stare in mezzo ai suoi tifosi”, ha raccontato tra le pagine della rivista. Eppure, nonostante il grande dolore, la donna ha ammesso di essere ormai pronta, insieme alla figlia, a ripartire e ricominciare. Una decisione che giunge oggi non casualmente. “Io e mia figlia abbiamo deciso di rimetterci in gioco e lo abbiamo fatto in occasione del ventesimo anniversario della storica impresa di Marco, quando vinse nello stesso anno il Giro d’Italia e il Tour de France”, ha rivelato la mamma di Pantani. Tonina non poteva non ricominciare anche per tutte le persone che in questi anni, non hanno mai realmente smesso di dedicare un pensiero carico di affetto a Marco. In tanti, dalla sua morte, hanno sperato che quel chiosco potesse presto riaprire soprattutto “per avere un luogo dove incontrarsi per ricordarlo”, ha aggiunto la madre.



RIAPRE IL CHIOSCO DI PIADINE DEDICATO A MARCO PANTANI

Il chiosco di piadine che la famiglia di Marco Pantani decise di chiudere dopo la sua dolorosa morte ora è pronto alla riapertura. Per tanti anni, i numerosi fan del “Pirata” lo hanno reclamato, ed ora finalmente mamma Tonina e la figlia Manola si sentono pronte a riprendere in mano la loro vita. “Come lo chiameremo? Ovviamente “Pantani, piadineria dal 1985 by Manola””, ha confidato la donna tra le pagine del settimanale Spy. Quel posto, infatti, racchiude un pezzo importante anche di quello che è stato Marco Pantani. È sempre la madre ad affidare al giornale i ricordi più teneri, quelli del figlio che era solito andare a mangiare al chiosco con i suoi amici di infanzia. “Poi ha iniziato a portare la prima fidanzatina, per mangiare le piadine con la Nutella”, ricorda Tonina con nostalgia. “Quando è diventato famoso, arrivava con gli occhiali da sole e il cappellino con la visiera calata sulla fronte per non farsi notare, ma se qualcuno lo riconosceva, era sempre disponibile a fare foto e autografi”, ha aggiunto. Ora, dunque, uno dei posti preferiti del compianto campione di ciclismo tornerà ad allietare anche i ricordi di coloro che per anni hanno fatto il tifo per lui e che si sono poi ritrovati a piangerlo con immenso dolore.

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