L’Italia è meravigliosa e gli italiani ancora di più: un corriere della posta riteneva che il suo stipendio era troppo basso e quindi cosa decide? Non consegna nulla, per 3 anni consecutivi e con un carico di posta, lettere, buste, pacchi e quant’altro ritrovato in casa accumulabile fino a 400 kg circa. La meraviglia è avvenuta in provincia di Torino, precisamente nel paese di Poririno dove il corriere “infedele” viveva e dove lì vicino, a Santena, è stato fermato negli scorsi giorni per un anormale controllo stradale. In tasca gli hanno ritrovato un coltello serramanico lungo ben 20 centimetri e soprattutto sul sedile posteriore sono state ritrovate circa 70 lettere indirizzate a diversi privati, enti e compagnie. Ai militari ha detto che siccome lo pagavano troppo poco aveva deciso di licenziarsi, ma è stato solo il primo punto di una scoperta durata poi alcuni giorni fino alla perquisizione in casa: i carabinieri a quel punto hanno trovato a casa sua quasi mezza tonnellata di invii postali tra lettere di banche, estratti conto e bollette telefoniche.
“LO STIPENDIO ERA TROPPO BASSO”
Ai carabinieri che lo avevano fermato ha detto testuale, «Non mi pagavano abbastanza e mi sono licenziato»: il 33enne si è sentito dunque “legittimato”, quasi “in dovere” di farsi giustizia da sé e come un novello “Robin Hood” ha deciso di ribellarsi non consegnando le lettere. Ecco, solo che così a rimetterci non sono i suoi padroni, ma altri “poveracci” come lui che tra bollette, causali, scadenze di rate, cartelle esattoriali (ormai ricevere posta è un incubo!) in questi tre anni hanno avuto notevoli problemi visto che la posta semplicemente “non arrivava”. I 400 chili di corrispondenza erano stipati, spiega l’Ansa, in 40 scatole piene zeppe all’interno dell’appartamento del 33enne “ribelle”. Lo stipendio era basso? E allora lui non consegnava, e per questo è stato denunciato e arrestato. Resta un quesito, abbastanza naturale: ma in 3 anni, nessuno si è accorto che tutte le lettere/posta che doveva consegnare questo corriere non arrivavano a destinazione? Ecco un altro punto per cui l’Italia è davvero una “cosa meravigliosa”…