Santa Galla di Roma, la storia
Galla era la figlia di Quinto Aurelio Memmio Simmaco, un patrizio romano che nel periodo del crollo dell’Impero Romano d’Occidente s’impegnò a mantenere i rapporti con i nuovi sovrani dell’impero, arrivando a essere nominato prefetto e successivamente console nel 485. Simmaco dette in sposa la figlia Galla a un giovane patrizio di cui non si conosce il nome, che purtroppo morì un anno dopo il matrimonio. La giovane donna, nonostante i parenti la incitassero a nuove nozze, decise di ritirarsi nel monastero della basilica di San Pietro in Vaticano. Proprio in questa basilica, Galla si dedicò, secondo San Gregorio, a un vita semplice, fatta di preghiere, orazioni, carità ed elemosine ai poveri. Le vicende di Galla si diffusero da Roma in tante parti dell’impero: mentre era in esilio in Sardegna, San Fulgenzio di Ruspe le scrisse una famosa lettera, “De statu viduarum” (Lo stato delle vedove) per incoraggiare la donna nella decisione di vita appena presa. La santa, prima di morire, ebbe una visione dove San Pietro apostolo la invitava a unirsi ai santi del cielo. La storia di Santa Galla, narrata da Papa Gregorio Magno, racconta anche che, mentre era impegnata nella preghiera, nelle elemosine, in digiuni e in altre opere sante, a Galla apparì anche la Vergine Maria, avvenimento che segna il miracolo ricordato in un opera del XI secolo, presente nella chiesa di Santa Maria di Portico in Campitelli. Galla morì intorno al 550, probabilmente a causa di un tumore al seno.
La chiesa in suo onore
L’antica chiesa dedicata Santa Galla, quella di Santa Maria in portico, fu distrutta tra il 1928 e il 1930, insieme alla piazza sulla quale sorgeva, piazza della Bocca della Verità. La chiesa si pensava fosse stata costruita propria sulla casa di Galla, figlia del patrizio Simmaco. Nel 1940 così venne dedicata alla santa una chiesa parrocchiale, situata nella circonvallazione di Ostiense in Roma. Durante il XVII secolo, grazie a Marco Antonio Anastasio Odescalchi, cugino di Innocenzo XI, sorse un ospizio intitolato a Santa Galla e dedicato alle opere di carità. La commemorazione legata al miracolo dell’apparizione della vergine a Galla viene celebrata il 17 luglio a Roma, ma Santa Galla si celebra sia il 5 ottobre, sia il 6 aprile, come indica il Martirologio Romano. In quest’ultima data, Galla è celebrata insieme a San Pietro da Verona, San Metodio, Sant’Ireneo di Sirmio, Beata Caterina Morigi di Pallanza, San Guglielmo di Eskill, Sant’Eutichio, Beato Michele Rua, San Paolo Le Bao Tinh , San Vinebaldo, San Prudenzio di Troyes, Beato Notkero il Balbuziente, Beata Pierina Morosini.