Torino: arrestato Fabrizio Gatti, ex presidente di Finpiemonte

Fabrizio Gatti, ex presidente di Finpiemonte, è stato arrestato stamattina con l’accusa di aver coperto il buco della sua società immobiliare con bonifici per 6 milioni di euro da un conto aperto in Svizzera dalla finanziaria regionale. In manette, come riportato da Repubblica, anche due imprenditori, Pio Piccini e Massimo Pichetti, che avrebbero aiutato Gatti a salvare la Gem immobiliare dal fallimento, secondo quanto appurato dai finanziari del Nucleo di polizia economico-finanziaria. L’inchiesta è scattata dopo l’esposto presentato in procura da Stefano Ambrosini quando si era insediato come nuovo presidente di Finpiemonte. Il procuratore capo Armando Sparato in una nota ha spiegato che i tre arrestati sono accusati di concorso in peculato continuato e aggravato dal danno patrimoniale di rilevante gravità. La magistratura ha anche disposto il sequestro preventivo di tutti i beni intestati agli indagati e alle società coinvolte per un importo complessivo corrispondente alla somma sottratta a Finpiemonte. Oltre alle misure cautelari sono state effettuate diverse perquisizioni in tutta Italia per accertare eventuali responsabilità penali di altri soggetti. (agg. di Silvana Palazzo)



L’arresto del figlio del superboss dell’Ndrangheta: altri dettagli

E’ stato arrestato nelle scorse ore Giuseppe Pelle, figlio del superboss dell’Ndrangheta calabrese Antonio Pelle. Si trovava in un’abitazione molto nascosta a Condofuri, in provincia di Reggio Calabria, ed era latitante dal 2016. Giuseppe, 58enne, deve scontare una pena di 2 anni, 5 mesi e 20 giorni, per associazione mafiosa e tentata estorsione, e nel 2017, quando era già latitante, è stata emessa nei suoi confronti un’ordinanza di custodia cautelare per tentata estorsione e illecita concorrenza, aggravate dal metodo mafioso. L’arresto è stato commentato dal procuratore di Reggio Calabria, Gaetano Paci: «E’ un arresto particolarmente – si legge sull’edizione online de Il Messaggero – perché Pelle faceva parte del livello che prendeva le decisioni strategiche della ‘ndrangheta unitaria e da latitante continuava a svolgere questo ruolo». Pelle è legato anche alla famiglia Barbaro di Platì, guidata dal boss ergastolano Francesco Barbaro detto u castanu: Giuseppe ha sposato sua figlia. Un colpo davvero importante per le forze dell’ordine, visti anche i legami molto stretti di Pelle con alcuni esponenti della politica calabrese. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



Calabria, arrestato figlio superboss ‘ndrangheta del clan Pelle

È durata anni la latitanza di Giuseppe Pelle detto Peppe, figlio del pericoloso superboss della ‘ndrangheta ‘Ntoni Pelle Gambazza, nient’altro che uno dei volti storici dei clan calabresi impegnato nel malaffare internazionale. È stato arrestato il figlio proprio questa mattina dopo un’indagine durata mesi della procura e Squadra Mobile di Reggio Calabria: l’arresto è avvenuto in una abitazione isolata vicino al suo paese d’origine San Luca. Si tratta di una zona alle pendici dell’Aspromonte assai inerpicata e brulla dove di fatto un bunker quasi naturale ha protetto per tutto questo tempo Giuseppe Pelle. Il boss del clan calabrese si è consegnato senza opporre resistenza e spargimento di sangue; come riporta Repubblica, su Pelle pendeva un mandato di cattura per associazione mafiosa spiccato l’estate scorsa, «più un residuo di pena di due anni e cinque mesi da scontare relativo ad una precedente condanna per mafia». Si chiude cos’ la parentesi alla guida di uno dei clan più pericolosi della ‘ndrangheta reggina, con inoltre l’ombra di possibile “tessitore” di importanti carriere politiche della regione e della provincia, ricordano i colleghi della cronaca di Repubblica. Su tutte, alcune immagini di una videocamera nascosta hanno rivelato la visita da Giuseppe Pelle di numerosi aspiranti consiglieri regionali di entrambe le sponde partitiche nella giunta che all’epoca fu guidata da Giuseppe Scopelliti. (agg. di Niccolò Magnani)



Brasile, mandato d’arresto per l’ex presidente Lula

Brasile, mandato di arresto per l’ex presidente Lula da Silva. Giungono nuovi aggiornamenti sulla vicenda che coinvolge Lula, condannato lo scorso anno per corruzione dal giudice Sergio Moro: secondo quanto riporta la stampa locale, il giudice ha ordinato all’ex numero uno di costituirsi alla polizia federale per essere arrestato. Il tribunale di Porto Alegre, sottolinea Repubblica, ha autorizzato il magistrato a procedere con l’esecuzione della condanna a dodici anni di carcere per corruzione: Lula dovrà costituirsi alle forze dell’ordine entro le ore 17.00 locali, le 22.00 italiane. Il giudice Moro, simbola nella lotta alla corruzione, ha sottolineato che “tenendo conto della dignità dell’incarico occupato da Lula in passato gli viene permesso di presentarsi volontariamente alla Polizia Federale di Curitiba”.

Nulla di fatto nel primo giro di consultazioni

E’ terminato quest’oggi con la salita al Colle di Luigi Di Maio il primo giro di consultazioni del capo dello Stato, al fine di trovare una maggioranza parlamentare a supporto del nuovo esecutivo. Sergio Mattarella ha preso atto che allo stato attuale non esiste nessuna intesa tra i partiti per formare il nuovo governo, per questo motivo si è riservato qualche giorno di riflessione ed ha convocato contestualmente i partiti la prossima settimana per il secondo giro di consultazioni. Tutto ruota sul diniego del MoVimento 5 Stelle di accettare all’interno di un eventuale esecutivo Silvio Berlusconi e Matteo Renzi. Il leader pentastellato, uscendo dal colloquio col capo dello Stato, si è detto disponibile a stringere un’alleanza con Lega e Partito Democratico ma solamente se questi ultimi scaricano Silvio Berlusconi a Matteo Renzi. La proposta non ha attecchito nè su Matteo Salvini, segretario del Carroccio, nè su Maurizio Martina, segretario reggente del PD.

Ficarra, assenteisti metà dei dipendenti del Comune

Un blitz improvviso dei Carabinieri del comando provinciale di Messina ha scoperchiato episodi di assenteismo reiterati nel tempo nel comune di Ficarra. I militari, su disposizione della procura di Patti, sono entrati nel comune di Ficarra e qui hanno contestato circa 650 episodi di arbitrare allontanamento dal lavoro, episodi quantificati in circa 12500 minuti di assenze ingiustificate. 16 gli impiegati indagati per truffa aggravata ai danni dell’ente, tra di essi tre capi area e l’addetto al settore anti-corruzione. Il sindaco del comune, intervistato dopo il blitz delle forze dell’ordine, ha dichiarato che stante le sospensioni decise dalla procura potrebbe prendere in considerazione l’idea di chiudere temporaneamente gli uffici comunali.

Reggio Calabria, si è costituito Scopelliti

L’ex sindaco di Reggio Calabria, nonché ex governatore della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti si è costituito stamane alle forze dell’ordine. Il politico passato ultimamente nell’entourage leghista è stato condannato ieri in Cassazione a 4 anni e 7 mesi per falso in atto pubblico. I giudici di Cassazione non hanno infatti ritenuto credibile la difesa del politico, una difesa che di fatto si affidava alla mancata conoscenza della redazione del bilancio contestato. Scopelliti, stanti i 4 anni e 7 mesi combinati, non potrà richiedere l’affidamento in prova. Questo è il secondo caso che colpisce in pochi giorni la Lega: ieri infatti a finire nei guai era stato il coordinatore regionale della Sicilia Caputo.

Europa League, sorride la Lazio

Si sono disputate ieri le gare d’andata dei quarti di finale di Europa League: torna a sorridere il calcio italiano dopo le batoste subite in Champions League da Juventus e Real Madrid, con la Lazio che è riuscita a superare il Salisburgo per 4-2. Una gara dalle mille emozioni quella dello stadio Olimpico, con i biancocelesti che hanno subito per due volte la rimonta della formazione austriaca: dopo il botta e risposta Lulic-Berisha e Parolo-Minamino, la Lazio è riuscita ad allungare grazie ai timbri di Felipe Anderson e Ciro Immobile. Una giornata favorevole alle squadre che giocavano in casa: Arsenal-CSKA Mosca è finita 4-1 (doppiette di Ramsey e Lacazette, Golovin per i russi), Red Bull Lipsia-Marsiglia è terminata 1-0 (rete decisiva di Timo Werner) e, infine, Atletico Madrid-Sporting Lisbona 2-0 (reti di Koke e Griezmann).