San Giovanni Battista de La Salle, la storia
San Giovanni Battista de La Salle è nato il 30 aprile 1651 a Reims e morto a Rouen il 7 aprile 1719. Nella sua esistenza, infatti, non è stato solo un esempio emblematico di carità cristiana e spirito fraterno, ma anche una personalità di spicco della cultura dell’epoca, pensatore fine e ricco d’inventiva. San Giovanni Battista de La Salle mise la sua erudizione a servizio della pedagogia e dell’educazione dei più piccoli, in particolare bambini orfani, poveri e bisognosi. Ed è proprio in virtù di questo che la Chiesa Cattolica lo venerà e lo considera protettore dei più piccoli. Anche grazie alla sua opera, le pratiche dell’istruzione in Francia sono state standardizzate, riguardando così anche i bambini provenienti da famiglie non agiate, cui fino a quel momento veniva invece precluso l’accesso all’istruzione e a tutte le istituzioni preposte. San Giovanni Battista de La Salle ha lasciato molti scritti interessanti e di grande attualità ancora oggi, a secoli di distanza. Tra questi, i più interessanti sono quelli che riguardano il ministero dell’insegnamento, le modalità di apprendimento e il metodo da utilizzare. Si tratta di una sorta di catechismo delle buone maniere cui si è ispirata parte della teoria dell’educazione francese; ricchissimi di risorse e pensieri utili tanto agli insegnanti quanto agli alunni, questi scritti furono presi in considerazione anche da altre congregazioni religiose che si dedicavano all’educazione nel XVIII e nel XIX secolo.
La rivoluzione nel mondo dell’istruzione
Il processo di beatificazione di Jean-Baptiste de La Salle è cominciato nel 1835, mentre fu dichiarato Santo da Papa Leone XIII il 24 maggio 1900. Le innovazioni in ambito pedagogico riconducibili al pensiero del Santo riguardano in primis le lezioni individuali (come erano sempre state a quel tempo), abolite a favore di lezioni collettive, tenute a gruppi di piccoli alunni paragonabili a tutti gli effetti alle moderne classi. Nelle classi, i bambini imparavano a leggere in francese e non più in latino. Anche questa innovazione fu fondamentale, in quanto così si dava priorità alla lingua madre rispetto alla lingua latina, indubbiamente ancora la lingua ufficiale della religione cattolica, ma non più dell’istruzione scolastica. San Giovanni Battista de La Salle fondò le cosiddette Scuole normali, da lui chiamate “seminari per i maestri di campagna”. Così facendo, egli garantì un’istruzione di tipo basilare a un’utenza, quella della campagna povera e delle modeste famiglia dei contadini con tanti figli, che fino a quel momento era stata estromessa dal mondo della scuola.