Quest’anno, il 9 aprile costituirà per tutti i fedeli una data molto importante. In via del tutto eccezionale infatti, codesta giornata verrà dedicata all’Annunciazione, momento nel quale l’angelo inviato dal Signore apparve al cospetto della Vergine Maria per annunciarle la prossimità della nascita di Gesù Cristo. Ma per quale motivo si parla di Annunciazione? Tale denominazione deriva dall’annuncio fatto dall’Arcangelo Gabriele a Maria riguardante appunto la nascita di Gesù, in base a ciò che racconta e narra il Vangelo del discepolo Luca. Vista l’estrema importanza dell’avvenimento in questione, il quale può essere collocato a sua volta centralmente alla storia della salvezza umana, la Vergine originaria di Nazareth assunse l’appellativo di Annunziata. Quest’ultima denominazione attraverserà successivamente diversi ambiti e contesti, dalla disciplina storica a quella culturale fino ad arrivare alla stessa fede. Tanto per citare alcuni esempi, l’onomastica è costantemente tappezzata da nomi derivanti da questo appellativo, tra cui Annunziata per gli uomini ed Annunziata per le donne. Ma non solo.
Diversi ordini religiosi devono la loro titolazione all’episodio dell’Annunciazione, come ad esempio le Annunziate di Pavia o le Annunziatine celesti, la cui fondazione avvenne a Genova nel 1602 ad opera della beata Maria Vittoria Fornari. L’ordine cavalleresco della case nobiliare dei Savoia, la cui istituzione avvenne nel 1364, venne denominato due secoli dopo Ordine dell’Annunziata. Attualmente, questo ordine non è più soggetto a riconoscimento da parte dello Repubblica Italiana. Secondo alcune recenti ricerche storiografiche, la nascita della festa dell’Annunciazione coincide con le celebrazioni del Natale, come ricorrenza conseguenziale a questa. Facendo un salto temporale verso il Medioevo, la giornata dell’Annunciazione era in molti luoghi il punto cardine riguardo la conta dell’incedere degli anni. Anche l’arte, nel corso dei secoli, ha cercato di ritrarre l’evento dell’Annunciazione. L’esempio più celebre è senza ombra di dubbio alcuna quella di Antonello da Messina, una tela dipinta nel 1474. Una tradizione di matrice molto antica colloca il luogo dell’anunciazione nei pressi dell’attuale Basilica dell’Annunciazione a Nazareth.
LE VARIE COMMEMORAZIONI
Con particolare riferimento all’ambito italiano, la festività dell’Annunciazione viene commemorata in diverse e molteplici comunità. Tra le tante opzionabili, quella che presenta un tasso maggiore di suggestività, unito ad una spiritualità spiccata ed intramontabile, si svolge presso il monastero dell’Annunziata di Terni. Un programma vario e corposo attirerà, come in tutte le edizioni precedenti, un gran numero di fedeli. Il programma è stato spalmato in più date, da giovedì 5 aprile fino a lunedì 9 aprile. Altra festività dalla portata considerevole si tiene presso il Santuario della Consolata a Torino, dove tutte le mamme del capoluogo piemontese sono invitate a celebrare quello che deve rimanere un modello di vita per tutte le mamme del mondo. Ognuna di loro verrà, al termine delle celebrazioni, omaggiata con una spiga di grano ed un Rosario tascabile.
GLI ALTRI SANTI DELLA GIORNATA
Il 9 aprile, oltre che all’Annunciazione, è dedicato ad altri santi. Il primo santo menzionabile è Sant’Acacio di Amida. Il gesto che lo portò alla santità fu la vendita si vasi attuata al fine di liberare un gruppo di persiani dalla prigionia, nel 422. Altro santo alla quale la giornata del 9 aprile è dedicata è San Massimo di Alessandria, terzo Papa della Chiesa copta. Terzo ed ultimo santo da citare è San Liborio di Le Mans, patrono della città tedesca di Paderborn. Secondo una leggenda, numerosi sono i miracoli avvenuti nei pressi della sua tomba in seguito della sua morte, sopraggiunta nel 397.