Ancora qualche giorno poi le due gemelline siamesi di origini algerine, operate e divise all’ospedale Bambino Gesù di Roma, faranno rientro a casa. Il viaggio di ritorno è previsto per il 14 maggio, e la famiglia composta dalle due gemelle più il padre e la madre, rimetteranno piede a Oum El Bouaghi, il loro paese di origine nel nord-est dell’Algeria. Una volta rientrate in patria, saranno seguite attentamente da un centro medico presente a Madaura, a circa 100 chilometri di distanza dalla residenza delle due bimbe. Quello iniziato in questi mesi con l’operazione di separazione avvenuta in Italia, è solo il primo passo di un lungo e difficoltoso cammino tutto in salita, a cui sono chiamate le due piccole. Nei prossimi mesi le bambine verranno infatti monitorate con severa attenzione, e saranno necessari con grande probabilità degli altri interventi, per rendere i corpi delle due algerine sempre più simili a quelli delle persone normali. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
“RINGRAZIAMO IL PAPA”
Quando ad ottobre venne finalmente eseguito il delicato intervento di separazione, i genitori delle piccole gemelle siamesi espressero tutto il loro ringraziamento per chi aveva contribuito a quel miracolo tentato della scienza nel ospedale pediatrico del Vaticano. «Ringraziamo di cuore Papa Francesco per la grande opportunità che ci ha dato per le nostre bambine», spiegavano alla stampa quei due genitori che ancora attendevano uno sviluppo di mesi prima di poter fare finalmente le valigie verso casa con le due piccoline in buona salute. Rayenne e Djihene avevano in comune la gabbia toracica e la cavità addominale e l’operazione non fu affatto semplice e durò per diverse ore con la necessaria riabilitazione e monitoraggio nelle tante settimane successive. Come spiegò mesi fa l’Ansa, la quantità di pelle necessaria per concludere l’operazione «è stata ottenuta inserendo ai lati del tronco delle gemelline, nei mesi precedenti l’intervento di separazione, due espansori cutanei in silicone». Oggi si può guardare a tutto quanto come un dolce ricordo di un’esperienza incredibile che vede le bimbe vive e in braccio, separate, ai loro genitori. (agg. di Niccolò Magnani)
DIMESSE LE GEMELLINE
Un compleanno speciale, quello di Rayenne e Djihene, le gemelline siamesi algerine che finalmente potranno festeggiare il loro secondo anno a casa, con la propria famiglia. Le due bambine, nate unite per il torace e l’addome, erano arrivate a Roma un anno e mezzo fa e lo scorso ottobre furono sottoposte ad un delicato intervento presso l’Ospedale Bambino Gesù che permise la loro separazione. Tanti gli accertamenti eseguiti su entrambe, fino ad oggi, giorno delle loro dimissioni ufficiali. A darne notizia è l’agenzia di stampa Ansa che ha narrato la forte emozione dell’intero reparto ospedaliero che, dopo essersi preso cura per molti mesi delle due bambine, oggi le ha volute celebrare doppiamente con una festa alla quale ha preso parte anche la presidente dell’Ospedale Pediatrico romano, Mariella Enoc, insieme al direttore del Dipartimento Chirurgico, Alessandro Inserra. E’ stato quest’ultimo a guidare l’intera squadra di 40 esperti che ha operato e separato con successo le due gemelline siamesi. Prima di essere dimesse, le due bambine di appena due anni sono state sottoposte agli ultimi accertamenti medici per confermare la situazione clinica finale prima della partenza della famiglia, in programma per il prossimo 14 maggio, quando le piccole torneranno a Oum El Bouaghi, nel nord-est dell’Algeria.
GEMELLINE SIAMESI SEPARATE A ROMA: I PROGRESSI
E’ grande l’emozione del papà di Rayenne e Djihene, in vista delle dimissioni delle due gemelline e del ritorno in patria. Le piccole, una volta tornate in Algeria, saranno seguite ad un centro medico da Madaura, distante 100 km dalla loro abitazione. “Dal giorno del nostro arrivo ad oggi sono cambiate tante cose”, ha commentato papà Athmane Mebarki all’Ansa. In effetti i progressi sono stati enormi. “Ora le bambine si alzano addirittura in piedi da sole, sono aumentate di peso e stanno bene”, ha aggiunto. Progressi inimmaginabili per i due genitori delle gemelline che ora si preparano a tornare a casa. “Vogliamo ringraziare l’Ospedale, i medici e gli infermieri che ci sono stati sempre vicini per tutto questo tempo”, ha aggiunto il papà. Dopo tanti mesi trascorsi in Italia, le due gemelline hanno già iniziato a compiere i primi passi ed a pronunciare le loro prime parole in italiano. Ora però, le attende una strada tutta in salita in quanto il percorso di riabilitazione avrà inizio proprio con il loro ritorno a casa. Nei prossimi anni saranno necessari diversi interventi correttivi ai quali entrambe dovranno sottoporsi. “Rimandiamo a casa le bambine in una condizione clinica stabile. In futuro dovranno essere controllate di nuovo e prevediamo che torneranno al Bambino Gesù fra un anno circa”, ha spiegato Inserra, senza nascondere già da ora la loro mancanza.