Mi rivolgo alle mie sorelle. A una a una: Napoli, Inter, Milan, Lazio, Roma e Fiorentina. Tu Napoli, tanto diversa quanto originale, tu Inter, così aggressiva solo perché sofferente, dico a te Milan, non perdere tempo a deprimerti, ciao Lazio, mia complice segreta, ehi tu Roma, tanto energica quanto fragile e infine tu Fiorentina, tanto piccola quanto giocherellona. Io e le mie sorelle nell’ultimo periodo non andiamo molto d’accordo come spesso capita in questa stagione: ancora una volta mi frappongo tra loro e il Sole in maniera egoistica prendendomi tutta l’abbronzatura e tutti i frutti estivi per me, lasciando loro lacrime di ghiaccio e crateri dai quali fuoriescono puzzette e liquami strani. Per me è tradizione, sono abituata a fare ciò, sovente non ci penso neanche: un sorriso al Sole e via. Molta gente all’interno del mio stesso pianeta è a volte preoccupata, altre volte divertita per i minacciosi ma innocui movimenti che i miei satelliti disegnano di questi tempi. Eppure bisogna andare avanti. Tutto questo antagonismo nei miei confronti è inopportuno. D’altronde alternative non ne ho. Non mi è possibile prendere sul serio né loro né tanto meno la gente della mia terra. Non mi è assolutamente possibile.



Aprile, vi dice qualcosa? Vi ricordate cos’è successo, sì? E’ bastato qualche temporale sparso qua e là per ritrovare la gente in strada a urlare manco stesse perdendo la propria vita. Ciò che non può danzare in fondo all’anima va a urlare sui bordi delle strade, giusto Christian? E’ così che va in certi casi. Il cambio di stagioni è sempre complicato, si sa. Mi chiamano Vecchia Signora, sono la Regina della Famiglia: sono il centro di questa Casa. Prima di me l’infinito esisteva solo al di là del conoscibile. Oggi, seppur in una condizione non ancora comoda sono chiamata a proteggere figli e nipoti, anche a discapito delle mie sorelle. L’ho fatto e lo farò in eterno. Ne sono fiera. Aggiungendoci poi che la musica è il motore: che di classe ancora una volta io risulti a chi mi vuol bene e che insensibile io sia a chi tanto non capirà. Il mio è un moto costante: senza responsabilità non ho mai trovato divertimento. Giù in Puglia facevano le case bianche per respingere il Sole ma delle volte basta uno specchio. Le mie sorelle non sono fatte per riflettere, un ricongiungimento famigliare cambia l’interpretazione dell’infinito. Ora sì che l’Universo gradisce la nostra musica.



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