Terribile epilogo per un clochard di 60 anni morto ieri sera dopo essere entrato in coma lo scorso 13 febbraio in seguito ad una caduta provocata da una aggressione da parte di un bancario 49enne. A riferire il decesso, come spiega l’agenzia di stampa Ansa, è stata la polizia. La terribile aggressione si era consumata tre mesi fa a Milano, in via Marghera. Il senzatetto era in strada a chiedere l’elemosina quando un uomo gli offrì 5 euro. Secondo la ricostruzione dello stesso bancario 49enne, un italiano incensurato, il clochard era intento a rovistare in un cestino dei rifiuti quando gli si sarebbe avvicinato offrendogli del denaro. Come confermato anche da alcuni testimoni, spiega Milano Today, il senzatetto avrebbe sferrato senza alcuna ragione un pugno in pieno volto al 49enne che, a sua volta, lo avrebbe colpito facendolo cadere a terra. Nella caduta però, il 60enne aveva battuto la testa al suolo perdendo i sensi. La vittima era stata assistita dal suo stesso aggressore fino all’arrivo dei soccorsi e successivamente trasferito in arresto cardiaco al San Carlo. Qui gli era stato diagnosticato un grave trauma cranico provocato proprio dalla rovinosa caduta. I medici erano riusciti a compiere il miracolo di far ribattere nuovamente il suo cuore ma da allora non si era mai più risvegliato dallo stato di coma in cui era caduto, fino alla morte, sopraggiunta nella giornata di ieri, a quasi tre mesi dall’aggressione.



CAMBIA LA POSIZIONE DELL’AGGRESSORE

Subito dopo la drammatica aggressione il bancario 49enne era stato ovviamente ascoltato dai carabinieri e nonostante la sua versione fosse stata confermata da alcuni testimoni, non era stato arrestato ma comunque denunciato per lesioni gravissime. La decisione era giunta dopo una attenta valutazione dei carabinieri in accordo con il pubblico ministero che si era occupato del caso. In seguito alla morte del clochard, però, la posizione del dipendente di banca va a complicarsi indubbiamente. Quasi sicuramente l’accusa a suo carico verrà ora riconfigurata e non è escluso che possa esserlo in omicidio preterintenzionale. Subito dopo l’aggressione avvenuta in via Marghera, nel capoluogo lombardo, il senzatetto era stato ricoverato in terapia intensiva al San Carlo da dove non solo non era mai uscito ma non si era mai svegliato. Fino a mercoledì sera, quando è sopraggiunto il decesso.

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