Sana Cheema alla fine è stata uccisa dal padre (forse con la complicità di fratello, zio e cugino), per il semplice motivo che voleva vivere all’occidentale. Era volata in Pakistan per annunciare alla famiglia, felice, di volersi sposare con un ragazzo italiano di cui si era innamorata: voleva andare a convivere con lui, e quindi, si sarebbe unita in matrimonio. Uno smacco troppo grande da digerire per gli uomini della famiglia Cheema, che hanno stroncato sul nascere ogni tentativo della 25enne, che tra l’altro aveva rifiutato un matrimonio combinato, uccidendola. Una vicenda che ricorda purtroppo da vicino quanto accaduto sempre in Italia più di dieci anni fa, precisamente nel 2006, quando un’altra giovane pakistana, Hina Saleem, venne uccisa dal padre, sempre per le sue “smanie di occidentalità”. In quell’occasione il padre decise di ammazzare la figlia con un coltello da cucina, e sorprese gli inquirenti per la lucidità con la quale confessò l’atroce delitto, come se stesse facendo una normalissima pratica quotidiana. Sana come Hina, morte perché si erano innamorate di un uomo, perché volevano scegliere la propria vita, rifiutando una tradizione assurda che nel mondo di oggi è impraticabile. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
SANA CHEEMA STRANGOLATA
Sta per chiudersi la triste vicenda legata a Sana Cheema, 25enne pakistana uccisa dal padre, dal fratello e dallo zio. Nelle ultime ore è stato reso pubblico l’esito dell’autopsia effettuata sul corpo della povera ragazza, che ha confermato come la stessa non sia morta a seguito di un infarto, ma per uno strangolamento. L’esame autoptico ha infatti evidenziato come l’osso del collo di Sana sia stato rotto, lasciando quindi poco spazio ad ogni possibile replica. A seguito della notizia, il signor Cheema ha confessato l’omicidio, ed ora rischia la pena di morte, come da legge vigente in India per questi omicidi. Insieme al padre sono coinvolti anche il fratello, lo zio e, notizia delle ultime ore, un cugino. Inoltre, non è da escludere che vi sia invischiato anche un medico, colui che avrebbe falsificato il documento di morte della povera Sana, che secondo i famigliari era venuta a mancare per un infarto. Qui il nostro approfondimento sulla morte di Sana
UNA RAGAZZA PERFETTAMENTE INTEGRATA
Sana è morta per un delitto d’onore, voleva sposare un italiano di cui si era follemente innamorata, e il padre non gliel’ha permesso, visto che il futuro marito, scelto dal signor Cheema, era stato rifiutato da Sana. La 25enne era nata in Pakistan ma si era perfettamente integrata in Italia, precisamente nel bresciano, dove di fatto era cresciuta frequentando le scuole. Aveva lavorato in un’autoscuola, ed ora gestiva un’agenzia di pratiche automobilistiche, un bel lavoro, e voleva semplicemente andare a convivere con un italiano per poi sposarlo. Un paio di mesi fa il viaggio in Pakistan, forse proprio per avvisare la famiglia, poi la morte. «Ha detto che andava in Pakistan perché aveva ricevuto una telefonata importante – le parole di un vicino di casa, come riportato da today.it -. Non ha spiegato molto, ma solo che aveva un biglietto di ritorno». Purtroppo, quel biglietto, non è più stato utilizzato…