La ricerca condotta dall’Università statunitense di Drexel a proposito del fenomeno del cosiddetto “fumo di terza mano” solleva un problema anche perché espone agli effetti indiretti dell’attività dei fumatori coloro che sono più indifesi, vale a dire i bambini. Infatti, i residui della combustione del tabacco e delle sostanze tossiche contenute nelle sigarette su abiti e oggetti (oltre che in determinati ambienti) sarebbero comunque responsabili dell’insorgenza del cancro, e i più esposti a tale rischio sono i più piccoli: come nel caso del fumo passivo, anche il “fumo di terza mano” infatti lascia tracce di sostanze cancerogene quali le N-nitrosammine tipiche del tabacco, i cui depositi persistono anche quando la sigaretta è stata spenta. E i bimbi, per vari motivi, sarebbero quelli più esposti al rischio di contrarre delle patologie tipiche dei fumatori dato che hanno un organismo in via di sviluppo e poi hanno dei sistemi di difesa molto più basi rispetto a quello di un adulto; inoltre, proprio per la loro inesperienza, è più facile che vengano a contatto con le mani (assorbendole per via cutanea) o le inalino inavvertitamente. (agg. R. G. Flore)



SOSTANZE TOSSICHE NEI LUOGHI DOVE SONO VIETATE

Vi abbiamo parlato dell’allarme fumo di terza mano, con lo studio dell’Università di Drexel negli Stati Uniti d’America che ha spiegato come il fumo delle sigarette entra anche nei luoghi dove queste sono vietate. Il fumo infatti si attacca su abiti, capelli e oggetti vari anche se si fuma all’esterno del locale preso in considerazioni. Tutto ciò è possibile, come evidenziato da ricercatori e studiosi, aderendo all’aerosol. Esaminando l’aerosol di una camera vuota, dove nessuno aveva fumato una sigaretta, è stato evidenziato che nel ventinove per cento di esso erano presenti sostanze tossiche. Dopo il fumo passivo, ecco anche il fumo di terza mano e l’allarme anche nei luoghi dove è vietato: i ricercatori hanno sottolineato che prevenire ed evitare il fumo di terza mano è molto difficile, se non impossibile. Il divieto di fumo all’interno dei locali è adottato per contrastare quello passivo, mentre non è possibile evitare che tracce di sostanze nocive si attacchino a indumenti o oggetti… (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



IL DATO CHE RINCUORA

Scoperta inquietante legata al fumo delle sigarette in Italia con i bambini che si avvicinano al tabacco già alle scuole medie. Per fortuna però appena il 2% diventa fumatore abituale mentre il restante 88% vive l’esperienza in maniera tramautica o lo fa in maniera sporadica. Nonostante questa notizia positiva non si può che pensare come evitare questo approccio decisamente negativo in età ancora per alcuni pre-adolescenziale. Non si può pensare che questo possa essere infatti tollerato anche perché porta verso la cattiva strada i ragazzi pronti ad affrontare una cosa che non dovrebbero nemmeno pensare a quell’età. Purtroppo in Italia il problema si può considerare già abbastanza serio e sarebbe importante cercare di trovare un rimedio per evitare di vedere la situazione decisamente degenerare. Sicuramente già se prendessero provvedimenti seri all’interno delle scuole il fenomeno si potrebbe provare a limitare. (agg. di Matteo Fantozzi)



“FUMO DI TERZA MANO”

Sulle sigarette è stata condotta in questi giorni anche un’altra ricerca che ci porta ad analizzare quello che viene chiamato ”fumo di terza mano’‘. La rivista Science Advances ha pubblicato uno studio condotto dalla Drexel University che ha posto l’attenzione su questo aspetto troppo spesso messo in secondo piano. Ma che cos’è il fumo di terza mano? È una cosa ben diversa dal fumo passivo, perché praticamente sottolinea come chi ha fumato una sigaretta porti con sé sui vestiti e nell’aria che lo circonda quelli che sono le sostanze tossiche sprigionate da una sigaretta. E’ così che praticamente anche nei luoghi dove è vietato fumare arriva il fumo. I ricercatori hanno studiato come le sostanze tossiche appunto si possano muovere attraverso delle particelle solidi che sono presenti nell’aria. Vedremo se verranno presi dei provvedimenti anche in merito alla questione analizzata.

ALLARME TRA I PIÙ GIOVANI

Scatta l‘allarme sigarette in Italia dopo una ricerca condotta in Emilia Romagna, presentata a San Mauro Pascoli. Questa sottolinea come il fumo sia molto in crescita sopratutto tra i più giovani addirittura quelli delle medie. Dopo questa è stata lanciata una vera e propria indagine dal Tavolo di Coordinamento Servizi Giovanili area sociale e sanitaria dell’Ausl Romagna. Sotto osservazione sono finiti gli adolescenti tra gli undici e i quattordici anni della zona di Cesena. A questa ricerca ha collaborato il Dipartimento di Psicologia dell’Università di bologna dell’Asp Rubicone. Sono sei gli istituti scolastici che sono stati messi sotto analisi, da questi sono trentotto le classi e si parla di circa seicento ragazzi. Questi verranno seguire per cercare di capire quali sono i comportamenti che possono portare ad agevolare il loro stato di salute. Di fronte a un’emergenza del genere si deve correre immediatamente ai ripari.