Alberto Sordi è stato uno degli attori più importanti del nostro cinema: un incallito scapolo, un maestro per tanti e un uomo che ha sempre diviso nettamente il suo lavoro dalla sua vita “iper privata”. Per questo motivo il fatto che fosse un uomo molto religioso e dedito alla Madonna, non era proprio tra le primissime cose che si sapevano del grande Albertone: nel primo numero della nuova rivista completamente dedicata a alla Madre di Dio, “Maria con te”, una delle storie centrali è proprio il racconto del “senso religioso” di Alberto Sordi. Ad iniziare dalla sua casa dove crebbe a Trastevere, di fatto a pochi passi dalla Basilica di Santa Maria in Trastevere: «Immaginavo che i fedeli in preghiera fossero il mio pubblico: agitavo l’incensiere, facevo piroette e cantavo a voce altissima. E ogni tanto il parroco scendeva dall’altare e diceva “ma che sta’ a fa’?”. E volavano sonori schiaffoni, con la gente che rideva», raccontava l’attore romano agli amici. Proprio nell’ambiente di popolare e semplice fede cristiana Alberto rimase sempre fortemente ancorato alla presenza nella sua vita quotidiana del Signore e della Mamma di tutti: quando ancora era piccolino, Sordi rimase vittima di un incidente stradale (a quell’epoca molto difficile dato il traffico praticamente inesistente) anche se solo di striscio. Non si accorse mentre attraversava la strada che procedeva un’auto a velocità sostenuta, spiegano i colleghi di “Maria con te”, e venne solo sfiorato cadendo per terra: così Alberto si salvò e la madre di nome Maria (gli scherzi del destino..) andò subito nella Basilica vicino casa per omaggiare e rendere grazie alla Madonna.



LA CASA ERA PIENA DALLE FOTO DEL PAPA

Ecco, quel semplice e umile gesto il buon Alberto lo ha ripetuto, pare, per ogni giorno della sua lunga vita anche nel pieno del mondo dello spettacolo e del jet set (da cui lui spesso voleva starsene lontano). Fu un uomo molto religioso, parola di quel “figlio adottivo” che fu per lui Carlo Verdone, suo vicino di casa e prediletto fin da adolescente: «Alberto Sordi sprizzava allegria, gioia, si divertiva, azzardava. Ma non appena tornava a casa, cambiava, diventava un uomo normale, molto rigoroso. Sbaglia chi crede che gli attori comici siano comici anche nel privato. Gli ambienti della casa di Sordi erano molto austeri. Se ti guardavi intorno non vedevi, a parte una foto di Soraya sulla scrivania, foto di attori e gente del cinema. La persona più fotografata era un Papa, Giovanni Paolo II. Wojtyla è presente in ogni angolo della casa. Sordi teneva una sua foto anche nella barberia, dove ogni mattina si faceva tagliare la barba». Secondo l’attore romano, Sordi aveva una devozione davvero straordinaria per il Papa polacco, esattamente come per la Vergine di cui aveva riempito di statuine anche qui tutta la sua casa. «Non c’è stato un giorno in cui Alberto non abbia lanciato un fiore alla Madonna e detto una preghiera», spiega ancora Verdone nell’articolo apparso su “Maria con te”. Addirittura una statua dell’Immacolata è presente da sempre nel suo giardino della villa di Via Druso dove passò poi tutto il resto della vita: una presenza così silenziosa ma centrale nell’esistenza di Alberto, che la sorella quando il feretro di Sordi stava ormai dirigendosi verso la camera ardente in Campidoglio, volle farlo fermare per diversi minuti davanti alla statua della Madonna. Dal primo fino all’ultimo giorno: la carezza della Madre di Dio che lo accompagnato, per davvero, lungo l’intera sua malinconica e “intima” esistenza.

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