Secondo gli investigatori della Procura di Bari, le vittime sono quasi sempre minori provenienti dalle fasce meno abbienti della popolazione, «spesso con passati tristi alle spalle, calpestati nella dignità e nel rispetto, in cambio di pochi spiccioli». Come già annunciato nella notizia del triplo arresto (il secondo, dopo il primo “trio” avvenuto dopo la denuncia delle Iene) le vittime spesso erano adescate con «intense attività di procacciamento di minori con l’utilizzo dei social network in circuiti amicali selezionati». Dal parcheggio dello stadio fino all’ombra oscura del web “pedofilo” che purtroppo sempre più spesso riesce a sfuggire al controllo delle autorità e “invade” gli strati poveri della società. Il presunto giro di prostituzione minorile avrebbe coinvolto anche bambini e non solo ragazzini, proprio invece veniva mostrato nella prima denuncia del programma di Italia1, poi allontanati dalle famiglie rom e ospitati in strutture protette per provare a ricominciare un percorso educativo volto al loro bene e non più al loro sfruttamento psicologico e sessuale. (agg. di Niccolò Magnani)



IL PROCACCIAMENTO SUI SOCIAL NETWORK

Nuovi arresti nell’ambito delle indagini riguardanti i casi di prostituzione minorile a Bari, nel piazzale di fronte allo stadio San Nicola. Nelle ultime ore sono stati fermati tre uomini, tutti oltre i 40 e i 50 anni, colti sul fatto mentre richiedevano prestazioni sessuali a pagamento da parte di alcuni minori. Come ha fatto sapere il pm Marcello Quercia: «Le indagini hanno permesso di portare alla luce intense attività di procacciamento di minori con l’utilizzo dei social network in circuiti amicali selezionati, i cui appartenenti erano accomunati dalla medesima devianza sessuale». Le indagini, fanno sapere le forze dell’ordine baresi, proseguiranno «Per approfondire tutti gli spunti investigativi raccolti dall’analisi dei reperti informatici e dei messaggi e foto scambiate tramite i social network». Ricordiamo che il sistema di prostituzione minorile al San Nicola è venuto alla luce grazie ad un’inchiesta realizzata da Nadia Toffa de Le Iene, poco più di un anno fa. Coinvolti diversi minori di entrambi i sessi, provenienti da famiglie molto povere (a volte rom), che si prostituiscono in cambio di 20 euro, o di una ricarica telefonica. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



TRE ARRESTI A BARI PER PROSTITUZIONE MINORILE

Tre arresti avvenuti nelle scorse ore in quel di Bari. Le forze dell’ordine hanno fermato tre persone che cercavano di avere dei rapporti sessuali con altrettante ragazzini/e, tutti minorenni. Le vittime venivano adescate tramite appositi canali presenti sui social network, mentre l’incontro si consumava quasi sempre nelle zone antistanti lo stadio San Nicola, nel capoluogo pugliese. I tre arrestati, il cui fermo è avvenuto questa mattina, hanno 46, 51 e 58 anni: i primi due sono stati posti agli arresti domiciliari, mentre l’ultimo è finito in carcere. Il trio è residente in vari comuni della provincia barese, e risulta essere incensurato.



RAGAZZINI POVERISSIMI

I ragazzini (sesso maschile o femminile) che si prostituivano, erano quasi sempre provenienti da famiglie molto povere, che si prostituivano per portare a casa pochi spiccioli. Un fenomeno, quello della prostituzione minorile fuori dallo stadio San Nicola, che di certo non è nuovo. A portarlo alla luce per primi sono state Le Iene, con un servizio risalente al 9 marzo del 2017, in cui si mostravano appunto incontri nel parcheggio fra minori e vari adescatori. Grazie a quel servizio vennero arrestati due anziani lo scorso 13 aprile, colpevoli di aver avuto rapporti sessuali con un rom di 13 anni. Entrambi sono stati condannati con rito abbreviato. Le forze dell’ordine non hanno comunque intenzione di fermarsi, e le indagini coordinate alla Procura di Bari continueranno anche nei prossimi mesi, per cercare di sgominare in particolare i canali social con cui le vittime vengono adescate.