La Procura dei Minori di Bologna ha emesso cinque misure cautelari nei confronti di altrettanti minorenni tunisini, accusati di almeno 35 episodi di criminalità, tra furti di auto, rapine, scippi, danneggiamenti e scorribande notturne. Ieri mattina gli uomini della squadra Mobile di Modena, guidati da Marcello Castello, hanno posto fine a quello che da ottobre a gennaio è stato un incubo a Modena. I tunisini, nati tutti in Italia, commettevano crimini solo per il gusto di farlo. In più occasioni hanno ferito le vittime, in particolare donne e anziane. Nell’operazione risultato indagati, come riportato dal Resto del Carlino, altri tre minori. Il gruppo si ritrovava nel quartiere Madonnina, dove tutti i ragazzini sono cresciuti, per pianificare i colpi messi a segno anche tra Carpi e Reggio Emilia. I giovani, che si erano ritirati da tempo da scuola, sono accusati anche di resistenza, visto che hanno provato a investire i poliziotti durante un inseguimento. (agg. di Silvana Palazzo)
MODENA, FURTI E RAPINE BABY GANG
Non è la prima volta che a Modena si agisce contro cosiddette baby gang, era successo ad esempio lo scorso dicembre quando le forze dell’ordine avevano fermato un gruppo di tre ragazzini tra i 14 e i 17 anni specializzati in borseggio e furti nei parcheggi dei centri commerciali. Adesso la polizia di stato ha fermato cinque minorenni tutti di origine nord africana. Tre di loro sono in stato di custodia cautelare, gli altri due in carcere minorile. Il fenomeno delle baby gang era appunto seguito dalle forze dell’ordine di Modena in collaborazione con quelle di Ravenna e Faenza sin dall’ottobre dello scorso anno.
ARRESTATI 5 MINORENNI NORDAFRICANI
I cinque minorenni in particolare si erano specializzati in furti di macchine con le quali eseguivano scippi, furti e rapine ad anziani. Macchine che poi, dopo inseguimenti da parte della polizia, venivano abbandonati facendo perdere le tracce. Per identificare i cinque criminali minorenni si è fatto uso di immagini registrate dalle telecamere di sicurezza, impronte digitali lasciate sulle vetture, esame dei tabulati telefonici. Non solo: la baby gang si era specializzata anche in furti all’interno di edifici pubblici quali scuole, palestre e ambulatori medici con anche lesioni personali alle persone in cui si imbattevano durante i furti. Per tre di loro è prevista la custodia cautelare in attesa di collocamento in comunità mentre gli altri due la custodia cautelare in istituto penale per minori.