«Sono così felice di sentire queste buone notizie. È una vittoria per tutte le donne». Queste sono alcune delle parole rilasciate dalla studentessa americana di 21 anni, che lo scorso settembre sarebbe stata violentata assieme ad un’amica da due carabinieri di Firenze. Il commento, riportato dal quotidiano La Repubblica, arriva in risposta alla notizia delle scorse ore che vede l’Arma aver destituito i due militari: in poche parole, i due indagati, Marco Camuffo e Pietro Costa, sono stati licenziati. Una notizia accolta in maniera positiva dalle due presunte vittime, un po’ meno ovviamente dai presunti carnefici. Come scrive Giornalettismo.com, pare che Costa sia stato profondamente segnato dalla destituzione, anche perché ha sempre proferito la sua innocenza. La tesi della difesa è infatti quella che i due carabinieri hanno agito in maniera imprudente, approfittando dell’auto militare per accompagnare a casa le due ragazze durante un turno lavorativo, ma la violenza sessuale non c’è stata, in quanto le due giovani sarebbero state consenzienti. Ovviamente bisognerà attendere la sentenza per scoprire se i due carabinieri sono colpevoli o meno, ma nel frattempo, dovranno trovarsi un altro lavoro. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
FINO AL 2013 NON SAREBBE STATO POSSIBILE
Per Pietro Costa e Marco Camuffo, i due carabinieri accusati di aver stuprato due studentesse americane a Firenze dopo averle accompagnate a casa mentre si trovavano in servizio, è arrivata la destituzione dall’Arma. Si tratta di una pena molto pesante per il carabiniere scelto e l’appuntato, che vengono di fatto privati della loro divisa risultando a tutti gli effetti disoccupati. Nel caso in cui i due carabinieri venissero assolti dalle pesanti accuse che gli sono state indirizzate, scatterebbe il reintegro, ma allo stato attuale abbiamo assistito ad una vera e propria “cacciata” comunicata dal ministero della Difesa ai due indagati. Come riportato da Il Giornale, la normativa che consente di cacciare qualcuno dalla Forza armata anche solo con l’avviso di garanzia e senza rinvio a giudizio è stata modificata nel 2013: fino ad allora con lo status di indagati si era al riparo dalla destituzione. (agg. di Dario D’Angelo)
“REINTEGRO POSSIBILE”
Pietro Costa, 32 anni e Marco Camuffo, 53, i due carabinieri accusati dello stupro delle due studentesse americane accompagnate a casa in stato di ubriachezza la notte tra il 5 e il 6 settembre scorso, sono stati destituiti e di fatto “licenziati” dall’Arma, ma le loro speranze di tornare in servizio non sono del tutto svanite. A chiarirlo è Il Giornale, riportando le parole dell’avvocato Giorgio Carta, legale, insieme al collega Andrea Gallori, del più giovane dei carabinieri:”Mi riservo di esaminare il documento. Questo perché sono sicuro che il mio assistito è innocente e ho fiducia nella giustizia. In caso di assoluzione, infatti, avrà la facoltà, entro sei mesi, di chiedere la riammissione in servizio”. Fatto sta che allo stato attuale i due carabinieri Costa e Camuffo risultano disoccupati. (agg. di Dario D’Angelo)
LE PAROLE DEI LEGALI DEI CARABINIERI
Emergono altre dichiarazioni da parte di Giorgio Carta, il difensore legale di Pietro Costa, uno dei due carabinieri destituiti dall’Arma con l’accusa di violenza sessuale nei confronti di due studentesse americane. Come già anticipato prima, gli avvocati dei due imputati sono convinti che i propri assistiti siano innocenti: «Nella decisione disciplinare – le parole riportate dal quotidiano La Repubblica – ha pesato per entrambi di aver avuto rapporti sessuali in servizio con le due americane. Ma nessuno ha stuprato nessuno e sarà dimostrato al processo». Secondo Costa, inoltre, il comando generale avrebbe avuto una certa fretta ad emettere la sanzione nei confronti dei due: «In questo modo – commenta il legale – la presunzione d’innocenza non è rispettata, ancora non c’è stato nessun processo e per le decisioni relative al procedimento disciplinare non c’era da rispettare nessuna scadenza». Fino a ieri i due carabinieri erano stati sospesi e tenuti a metà dello stipendio, mentre con la destituzione, cessa di fatto il rapporto lavorativo. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
“NON SONO STUPRATORI”
Destituiti dall’Arma dei Carabinieri i due militari che lo scorso settembre 2017, adescarono e violentarono due studentesse americane in quel di Firenze. Ora dovranno subire un processo, per capire se siano stati colpevoli o meno di violenza sessuale, ma i legali dei due, continuano a proferire l’innocenza dei propri assistiti. Giorgio Carta, l’avvocato di Pietro Costa, ha infatti spiegato: «Non sono degli stupratori – le parole riportate dai colleghi dell’edizione online de Il Fatto Quotidiano – sarà dimostrata la loro innocenza nel processo penale che verrà fatto, e chiederemo così la loro riammissione nell’Arma». L’avvocato intende fare ricorso al Tar di modo che venga annullato il provvedimento preso dai vertici dell’Arma, di togliere appunto la divisa ai due Carabinieri. Se la violenza verrà confermata, il reato sarà reso ancora più grave proprio per il fatto che i due sotto accusa indossavano al momento dei fatti la divisa di una delle storiche forze dell’ordine italiani, che va sempre rispettata ed onorata. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
“ABBIAMO FATTO I MASCHIETTI”
La notizia della destituzione dei due carabinieri accusati dello stupro di Firenze, la presunta violenza sessuale perpetrata ai danni di due giovani studentesse americane in stato di ubriachezza, ha riacceso i riflettori su una vicenda che qualche mese fa aveva fatto discutere non poco l’opinione pubblica. In attesa di capire cosa deciderà la giustizia, sia quella militare che quella ordinaria, è bene ricordare le dichiarazioni dei due carabinieri accusati dello stupro in Borgo Santissimi Apostoli. Come riportato da Il Fatto Quotidiano, l’appuntato Camuffo, il più anziano tra i due colleghi (52 anni), davanti alla pm Ornella Galeoffi raccontò che una volta all’interno dell’androne del palazzo delle due studentesse americane “capii che si era realizzata un’occasione di sesso e così ci siamo comportati da maschietti”. Insomma, secondo il suo racconto le due giovani erano “disponibili” al rapporto sessuale. (agg. di Dario D’Angelo)
STUPRO FIRENZE, “ACCOMPAGNARE A CASA LE STUDENTESSE FU GALANTERIA”
La destituzione dall’Arma di Marco Camuffo e Pietro Costa, i carabinieri accusati di aver violentato, lo scorso settembre, due studentesse americane a Firenze mentre erano in servizio, è una sorta di atto dovuto in attesa che i due vengano giudicati dinanzi al tribunale militare (la prima udienza è stata fissata per il 30 maggio), e a quello ordinario. Come ricordato da Il Fatto Quotidiano, i due appuntati hanno sempre negato di aver violentato le due ragazze americane, pur ammettendo di aver commesso un errore ad avere dei rapporti mentre erano in servizio. Nelle scorse settimane, alla chiusura delle indagini condotte dalla pm Ornella Galeoffi, è emerso che il carabiniere Camuffo aveva definito “una galanteria” l’aver riaccompagnato a casa le studentesse: “Avrei dovuto avvisare il comandante, ma non l’ho fatto. Ma si è sempre fatto così, perché magari per motivi di sicurezza le aggrediscono nel portone. Così ci siamo consultati, perché eravamo titubanti”. (agg. di Dario D’Angelo)
STUPRO FIRENZE, DESTITUITI DUE CARABINIERI
L’Arma dei Carabinieri ha deciso di destituire, in attesa del processo, i due militari di Firenze accusati di violenza sessuale. Due studentesse americane sarebbero state violentate nella notte fra il 5 e il 6 settembre nel capoluogo toscano, come ricorda TgCom24.it. La decisione di “licenziare” i due carabinieri arriva dopo che si sono concluse le indagini disciplinari, avviate in seguito alla denuncia delle due straniere. Il prossimo 30 maggio è stata fissata l’udienza per il rinvio al giudizio, e la destituzione dal servizio, è una sorta di atto dovuto in seguito agli indizi emersi in questi ultimi mesi. Ma ricostruiamo brevemente cosa accadde, secondo l’accusa, quella notte di inizio settembre. I carabinieri stavano svolgendo regolare servizio quando sono stati chiamati per una rissa in una discoteca, il Flò di Firenze.
FORSE NON SI TRATTA DI UN CASO ISOLATO
Dopo aver prestato il servizio si sarebbero però intrattenuti nel locale, dove avrebbero appunto conosciuto le due studentesse americane, poi accompagnate a casa con l’auto di servizio. Una volta giunti all’abitazione delle giovani, i due carabinieri avrebbero abusato delle stesse, violentandole. Con questa decisione il comandante generale Giovanni Nistri, evidenza la rigorosità con cui si vuole procedere nelle indagini, come lo stesso aveva già anticipato durante il suo insediamento avvenuto lo scorso mese di gennaio. Tra l’altro, come scrive Il Corriere della Sera, vi sarebbe la quasi certezza che lo stupro delle due americane compiuto da Marco Camuffo e Pietro Costa, non sarebbe un atto isolato.