SOLENNITÀ DELL’ASCENSIONE
La solennità dell’Ascensione del Signore, celebrata nella giornata di oggi 13 maggio, rivela quello che secondo la Chiesa è un assunto cardinale della propria Missione, e cioè quello di un ‘mandato’ affidato agli Apostoli da Cristo risorto nel momento in cui veniva assunto in cielo e portato alla destra del Padre. La festa si celebra quaranta giorni esatti dopo la Resurrezione di Cristo, ed è una tradizione che si è andata attestando a partire dal IV secolo, tanto da trovarne traccia già negli scritti di Agostino come solennità in uso da diverso tempo. La salita in cielo davanti agli Apostoli è di grande importanza per il suo profondo significato religioso: questa festività infatti crea il presupposto da cui sono nati secoli e secoli di apostolato della Chiesa di Roma, con gli apostoli guidati da Pietro che vengono inviati in tutto il mondo a portare una Parola che tocca il cuore più profondo dell’uomo. Gesù Cristo con questo incarico comunica ai propri inviati e al resto del mondo che l’unica Vita avverrà tramite Lui, e che Egli stesso darà molti segni per darci forza, cuore e Parole al fine di arrivare alla risposta definitiva, e cioè che chi crede avrà la Vita eterna. Siccome il messaggio è positivo e ‘nuovo’, il colore della liturgia nel mondo cattolico è il bianco, colore di gioia e purezza. Nella Chiesa ortodossa essa è una delle 12 grandi feste, e la sua celebrazione decorre dalla data della Pasqua ortodossa; in questi Paesi l’Ascensione è considerata festa anche ai fini civili, mentre in Italia è compresa tra le festività soppresse (andrebbe celebrata un giovedì, 39mo giorno dopo la domenica di Pasqua; si rinvia alla domenica successiva). Il termine Ascensione viene usato nel cristianesimo solo per Gesù, per Maria si parla invece di Assunzione: l’Ascensione è considerata anche il secondo dei misteri gloriosi del Santo Rosario.
FESTE E SAGRE DI CELEBRAZIONE DELL’ASCENSIONE
La tradizione cristiana è solita celebrare la festa dell’Ascensione con una processione. A Venezia è il periodo in cui viene celebrata la festa della Sensa, cioè lo sposalizio tra la Serenissima e il mare. Tornata in auge come festa cittadina dal 1965, la Sensa vede il patriarca e il sindaco arrivare a S.Nicolò in barca insieme alle altre autorità religiose e civili, e lanciare un anello d’oro all’interno delle acque lagunari della città. A Bari tutta la città accorreva sulla Muraglia dal Fortino a Santa Scolastica, per assistere alla festa della Vidua Vidue celebrata proprio nel giorno dell’Ascensione. Dopo la tradizionale processione venivano sparati tre colpi dal cannone del Fortino verso il mare. La Vidua Vidue, cancellata per decenni, è ripresa nel 2015 dopo ben quarantasei anni di assenza. A Firenze in concomitanza dell’Ascensione si celebra la Festa del Grillo, tradizione nata ai tempi del Granducato quando le cascine erano aperte in quella data e il popolo fiorentino vi si recava a veder il passaggio delle carrozze granducali. A Portoferraio, in provincia di Livorno, l’Ascensione prevede la tradizionale salita in processione al Colle di Santa Lucia, dove la sera della vigilia viene acceso un falò sotto la croce e l’indomani, nella Festività vera e propria (oggi ormai di domenica, occasione per i fedeli di vivere una giornata all’aperto e fuori città). In cima al Colle si trovano una chiesa e un eremo, quest’ultimo abbandonato nel 1776 quando il Granduca di Toscana Leopoldo I soppresse i romitori nel suo territorio. Sulla Costiera Amalfitana è tradizione che la sera della vigilia dell’Ascensione le famiglie lascino sul davanzale della finestra, per la notte intera, un bacile di acqua su cui galleggiano decine e decine di petali di rosa. Si crede infatti che il Cristo, salendo in cielo alla destra del Padre, benedica queste acque: in questo modo il mattino ciascun componente della famiglia si lava il viso per purificarsi con l’acqua benedetta e profumata di rosa.