Quella di ieri è stata una giornata difficile soprattutto per Daniele Logli, il figlio di Roberta Ragusa che ancora una volta si è detto certo che il padre Antonio Logli non sia colpevole dell’omicidio della mamma. Il 21enne dopo la lettura della sentenza d’appello che ha confermato la condanna a 20 anni di reclusione per l’elettricista di Gello di San Giuliano Terme, è scoppiato in lacrime. A descrivere quello che è il convincimento del ragazzo è stata la cugina di Roberta Ragusa, Maria, che ha ribadito come il giovane creda all’innocenza del papà e sia piuttosto propenso a credere all’ipotesi dell’allontanamento volontario. Come riportato da La Repubblica, Daniele e Antonio Logli prima della camera di consiglio durata 7 ore erano entrati insieme in tribunale, addirittura scherzando, come fosse una giornata tranquilla. Dopo la lettura della sentenza e il momento di commozione del 21enne sono usciti nuovamente insieme, ma con un diverso stato d’animo. (agg. di Dario D’Angelo)

ROBERTA RAGUSA, ANCORA NIENTE CARCERE PER ANTONIO LOGLI

Non è cambiato nulla per Antonio Logli: resta condannato a 20 anni di reclusione anche nel processo di appello e non va in carcere. Il marito di Roberta Ragusa, la donna sparita dalla casa di San Giuliano Terme nel 2012, continua a rimanere libero, ma con l’obbligo di residenza e la prescrizione di non allontanarsi né da quel comune né da quello di Pisa dalle ore 21 alle 6. Dunque, anche per i giudici dell’appello e per la giuria popolare Logli è colpevole dell’omicidio della moglie e dell’occultamento del cadavere. Dopo aver aspettato per ore il verdetto (clicca qui per l’approfondimento sulla giornata di ieri), l’imputato non avrebbe manifestato emozioni alla lettura del dispositivo da parte del presidente Maria Cannizzaro. E anche quando è uscito dal palazzo di giustizia non ha proferito parola o commento. Salito subito in auto, è stato riaccompagnato a casa. «La corte ha ritenuto di confermare la sentenza di primo grado, ma indipendentemente da questo aspettiamo le motivazioni per capire su che base la corte ha preso la sua decisione, dopodiché procederemo a redigere il ricorso per Cassazione e ne valuteremo gli esiti», ha dichiarato uno dei legali di Logli, l’avvocato Roberto Cavani.

CASO RAGUSA, CONFERMATA CONDANNA AD ANTONIO LOGLI

All’uscita dall’aula nessun commento sulla sentenza da parte del procuratore generale Filippo Di Benedetto, che aveva chiesto la conferma dei 20 anni inflitti in primo grado, ma anche il carcere per Logli, il quale invece resta libero. Ha parlato invece Nicodemo Gentile, avvocato dell’associazione Penelope, parte civile contro Logli: «Esco dall’aula soddisfatto professionalmente ma umanamente è stato un passaggio molto doloroso. Alla lettura Logli è rimasto impassibile, mentre per il figlio Daniele la condanna del padre per aver ucciso la madre è stato un momento duro. È stata la vittoria del dolore». Solo dalla lettura delle motivazioni della sentenza si potrà avere però un quadro chiaro sulle convinzioni che hanno spinto la Corte d’Appello di Firenze a decidere per la condanna con il massimo della pena di Logli. L’ipotesi è che i giudici fiorentini abbiano confermato il quadro accusatorio della condanna di primo grado, e soprattutto il movente. Quella notte Roberta Ragusa scoprì per la prima volta la relazione del marito con Sara Calzolaio, la giovane donna che era stata babysitter dei figli e che lavorava come segretaria alla scuola guida di famiglia.