Le due pagine del diario di Anna Frank che recentemente sono state riportate alla luce, danno un’immagine diversa della ragazza ebrea costretta a nascondersi per sfuggire alla persecuzione nazista. Sono tanti però i punti interrogativi su una vicenda in sospeso da ben 74 anni: il principale di essi riguarda l’idendità della persona che denunciò la famiglia Frank alle SS, facendo in modo che il loro nascondiglio sicuro venisse portato alla luce. A tal proposito si è parlato del magazziniere Willem van Mareen, della donna delle pulizie Lena Hartog-van-Bladeren o persino dell’amica di famiglia Bep Voskuijl. Alla fine la Fondazione Anna Frank di Amsterdam ha preferito dichiarare che non si fosse trattato di delazione, bensì di un’accidentale scoperta fatta dai nazisti durante un’indagine sul razionamento illegale del cibo. Sulla questione sono state compiute nuove indagini che verranno racchiuse nel libro edito da Harper Collins e intitolato Anne Frank: A Cold Case Diary. Tale progetto, in uscita nel 2020, presenterà le indagini condotte da Vincent Pankoke, ex agente FBI in pensione insieme ad un team internazionale di esperti che hanno analizzato liste di informatori delle SS e di agenti segreti, rapporti della polizia e cartelle investigative. [Agg. di Dorigo Annalisa]
LA STORIA ‘NORMALE’ DI UN’ADOLSCENTE
Il diario di Anna Frank rappresenta uno dei simboli dell’olocausto fin dal giorno in cui il padre, l’unico della famiglia ad essere sopravvissuto all’esperienza nei campi di concentramento, lo pubblicò nel 1947. Ma Kitty, questo era il nome che la giovane aveva attribuito al suo quaderno segreto, non finisce mai di stupire, raccontando dei particolari inediti dell’adolescente, costretta a nascondersi in una soffitta negli anni più importanti della sua vita. Ne esce uno spaccato decisamente sorprendente se pensiamo a ciò che stava accadendo fuori da quel luogo segreto, ma allo stesso tempo perfettamente in linea con i pensieri di una tredicenne. Le nuove parti del diario furono infatti scritte il 28 settembre 1942, poco dopo l’inizio della persecuzione nazista che arrivò anche ad Amsterdam durante gli anni dell’occupazione. La sua autrice aveva chiaramente espresso il suo desiderio di tenere nascosti i suoi scritti proprio per gli argomenti trattati, una decisione che il Museo dedicato ad Anna Frank ha deciso di non assecondare. Troppo infatti l’interesse accademico per questi nuovi scritti e più in generale per l’intero diario, già definito dall’Unesco “Patrimonio mondiale dell’umanità”. [Agg. di Dorigo Annalisa]
IL COMMENTO DEL DIRETTORE DEL MUSEO DI AMSTERDAM
Riguardo il ritrovamento delle nuove pagine dello storico diario di Anna Frank, è arrivato anche il commento da parte del direttore del Museo di Amsterdam dedicato alla giovane deportata negli inumani campi di concentramento tedeschi. Frank van Vree. Che ha commentato anche alcune parti apparse sorprendenti dei “nuovi” scritti: “Chiunque legga i passaggi che sono stati scoperti non sarà in grado di sopprimere un sorriso. Le battute ‘sporche’ sono classiche tra i bambini in crescita: chiariscono che Anna, con tutti i suoi doni, era anche e soprattutto una ragazza normale. Nel corso dei decenni, Anna è cresciuta fino a diventare il simbolo mondiale dell’Olocausto. Ma l’Anna “ragazza” è svanita sempre più sullo sfondo. Questa scoperta riporta in primo piano l’adolescente” che c’è dietro al diario più famoso del mondo. Quella ragazza che, nonostante l’orrore, continuava a scrivere: “Non penso a tutta la miseria, ma alla bellezza che rimane ancora.” (agg. di Fabio Belli)
I MOVIMENTI DEL RAPPORTO TRA UOMO E DONNA
Le nuove pagine ritrovate dei diari di Anna Frank vanno a completare i Diari scritti dalla giovane, uccisa nel campo di concentramento di Bergen-Belsen pochi mesi prima della fine della guerra, durante il periodo di clandestinità nell’appartamento di Prinsengracht 263 ad Amsterdam. Anna Frank, negli appunti inediti intitolati “Materie sessuali”, parla anche dei “movimenti ritmici” che sono alla base del rapporto e sostiene che “l’uomo considera questa convivenza come un piacere ed ha anche desiderio di questo. Anche la donna, ma meno”. Quello che è stato scoperto ha davvero del sorprendente, visto che sulle due pagine inedite Anna aveva appuntato delle barzellette sconce e altri appunti sulla sessualità. A rivelare la scoperta è stata la Fondazione Anna Frank, che ha ricostruito il testo dopo due anni di lavoro e grazie all’uso di tecnologia specializzata. (Aggiornamento di Anna Montesano)
DALLA PROSTITUZIONE ALLE CASE DI PARIGI
Una scoperta eccezionale quella che riguarda i famosi diari di Anna Frank. Nel suo nascondiglio la ben nota bambina scrisse un diario personale, diviso però in diversi piccoli taccuini, dal 12 giugno 1942, giorno del suo tredicesimo compleanno, quando ricevette il primo taccuino in regalo, fino al primo giorno dell’agosto 1944, quando venne arrestata e deportata. Il contenuto è però ciò che più sorprende. “Userò queste pagine per appuntare delle barzellette sconce”, scrive Anna nelle pagine in questione, poi racconta anche case di Parigi di cui le aveva raccontato suo padre, Otto Frank, unico sopravvissuto della famiglia ai campi di sterminio, oltre che colui che ha poi salvato i diari e la memoria di Anna. Parla quindi di prostituzione e sesso, argomenti inaspettati per una bambina dell’età della Frank. (Aggiornamento di Anna Montesano)
IL CONTENUTO DELLE PAGINE INEDITE
Il testo inedito era stato accuratamente nascosto dell’autrice stessa, incollando su carta marrone. Anna Frank ha lasciato in dono il suo prezioso diario e come ogni giovanissima, ha voluto anche nascondere degli scritti. La Fondazione Anna Frank in persona ha voluto riportare alla luce dei fogli inediti, dopo un accurato lavoro di circa due anni tramite l’utilizzo di avanzate tecnologie. Dopo oltre settant’anni dalla pubblicazione del libro, spuntano fuori delle pagine inedite del suo diario. Il contenuto è davvero incredibile in quanto si tratta di barzellette, semplici curiosità e alcuni appunti a tema sessualità. Le parole in questione sono state scritte il 28 settembre del 1942, quando Anna viveva in clandestinità ad Amsterdam insieme alla sua famiglia già da un paio di mesi. Gli appunti inediti sono intitolati “Materie sessuali” e racchiudono una serie di considerazioni che spaziano dalla prostituzione, alla presunta omosessualità dello zio Walter fino all’arrivo del ciclo mestruale. Ma c’è spazio anche per una serie barzellette sconce. Una di queste – perfettamente in linea con il suo periodo storico – recita: “Sai perché ci sono ragazze delle Forze armate tedesche nei Paesi Bassi? Per fare da materasso ai soldati”. (Aggiornamento di Valentina Gambino)
LE PAGINE INEDITE DEL SUO DIARIO
Dopo più di settant’anni vengono alla luce due pagine inedite del famoso diario di Anna Frank, ragazzina ebrea che appuntò su carta la fase finale della sua vita, prima della deportazione e della successiva morte presso il campo di concentramento di Bergen-Belsen. Come riportato dal quotidiano La Repubblica, le ultime due pagine svelate sarebbero state scritte il 28 settembre del 1942, pagine dove Anna aveva incollato della carta marrone, svelate grazie all’utilizzo di nuove tecnologie in collaborazione con l’Istituto Hyugens per la storia olandese, e l’Istituto NIOD di studi su guerra, Olocausto e genocidio. Quello che è stato scoperto ha del sorprendente, visto che sulle due pagine inedite Anna aveva appuntato delle barzellette sconce e altri appunti sulla sessualità.
“USERO’ QUESTE PAGINE PER LE BARZELLETTE SCONCE”
Nulla di così offensivo ne tanto meno scabroso sia chiaro, ma probabilmente la ragazzina si vergognava di quanto scritto, decidendo così di coprirlo con carta spessa colorata. «Userò queste pagine per appuntare delle barzellette sconce», scrive la stessa Anna. La Frank scrive quindi di educazione sessuale, immaginando di doverla insegnare ad altri, parlando poi anche di prostituzione e della case chiuse di Parigi raccontate dal padre, colui che poi ha salvato il diario della figlia e la memoria di Anna. Sul tema dell’educazione sessuale, Anna scrive quanto appreso dai suoi genitori, ma anche dall’amica Jacqueline, e da alcuni libri letti. Inoltre, sottolinea l’importanza della stessa, non capendo perché gli adulti la considerano un tabù. Anna Frank scrisse il suo diario dal 12 giugno del ’42 al primo agosto del ’44: tre giorni dopo venne scoperto il suo nascondiglio, quindi arrestata e deportata.