Ha fatto ovviamente il giro del web la notizia circa l’inchiesta in Sicilia che vede fra gli indagati anche l’ex presidente della Regione, Rosario Crocetta. Il Governatore non è ovviamente l’unico finito nel mirino degli inquirenti, e sono diverse le figure di spicco al centro di questa vicenda, nata dopo l’arresto di Montante. Come scrive lecodelsud.it, nel registro degli indagati sarebbe finito anche il nome del vice questore aggiunto Vincenzo Savastano, in servizio all’ufficio della polizia di frontiera presso l’aeroporto di Fiumicino in Roma. Indagate anche Carmela Giardina e Roseta Cangelosi, entrambe collaboratrici di Montante: le due donne, stando a quanto riportano gli inquirenti, avrebbero aiutato lo stesso imprenditore a distruggere alcuni documenti del suo archivio segreto, che erano archiviati in una serie di pen drive, a sua volta nascoste in uno zaino che sarebbe stato lanciato fuori dalla finestra prima dell’arresto: gli investigatori sono riusciti a recuperare tutto il materiale. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
PARLA FAVA DELLA COMMISSIONE ANTIMAFIA
C’è anche Rosario Crocetta, ex presidente della Regione Sicilia, fra gli indagati dalla Procura di Caltanissetta per i reati di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e al finanziamento illecito. L’ex governatore avrebbe ricevuto un bonifico da un milione di euro diviso in tranche da 200mila ciascuno, in cambio della nomina nella Giunta regionale di persone specifiche, leggasi Linda Vanchieri e Mariella Lo Bello. Sulla vicenda ha detto la sua anche Claudio Fava, neo-presidente della commissione regionale antimafia, che ha spiegato: «La commissione Antimafia non potrà non aprire una riflessione sull’inchiesta – le parole riportate dai colleghi di TgCom24.it – che al di là delle evidenze giudiziarie ci consegna una evidenza politica grave: momenti di decisioni importanti per la Sicilia sono stati sottratti alle sedi istituzionali e affidate a sedi private, parallele e clandestine». Gli indagati si ritengono estranei ai fatti, ed ora toccherà alla Procura portare avanti le indagini, e sostenere eventualmente un processo. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
UN MILIONE DI EURO PER CROCETTA
L’inchiesta su Antonello Montante, l’imprenditore arrestato nei giorni scorsi con l’accusa di corruzione, reo di aver creato una “rete illecita” al fine di spiare le indagini di magistratura e polizia sul proprio conto, si allarga sempre di più. Come spiega Huffingtonpost.it, sono in tutto otto i nuovi nomi iscritti nel registro degli indagati e tra questi ce ne sono alcuni esemplari, tra cui l’ex presidente della Regione Sicilia, RosarioCrocetta e due ex assessori dei suoi governi, rispettivamente Linda Vancheri e Mariella Lo Bello. A finire nella lista degli indagati anche Giuseppe Catanzaro, successore di Montante a capo di Confindustria Sicilia. Tutti loro dovranno rispondere delle accuse di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, all’abuso d’ufficio e al finanziamento illecito dei partiti. Nell’indagine in corso da parte della procura di Caltanissetta sono finiti anche Maria Grazia Brandara, presidente Irap e altri tre imprenditori di Caltanissetta. I riflettori però restano tutti puntati sul ruolo che Rosario Crocetta avrebbe avuto nel caso. Secondo l’inchiesta, l’ex presidente della Regione Sicilia avrebbe accettato un milione di euro in quote da 200 mila ciascuno, da Montante e dagli altri imprenditori coinvolti nonché dall’attuale presidente Catanzaro in cambio delle nomine degli assessori regionali Linda Vancheri e Mariella Lo Bello. Queste avrebbero permesso a Montante di controllare la giunta regionale.
ROSARIO CROCETTA CORROTTO CON UN VIDEO
Nell’inchiesta portata avanti dalla procura nissena emerge così un nuovo filone d’indagine che andrebbe a coinvolgere anche Rosario Crocetta, ora indagato. L’ex governatore siciliano sarebbe stato corrotto attraverso un video dal contenuto scabroso relativo alla sua vita privata. Ad impedire che alcuni giornalisti (non precisati) potessero diffondere queste informazioni intime, compreso il suddetto video, sarebbe stato proprio l’ex presidente di Confindustria Sicilia, Antonello Montante, finito ai domiciliari nei giorni scorsi. Grazie a questa arma di ricatto quest’ultimo avrebbe permesso l’inserimento nelle giunte guidate da Crocetta di persone di sua fiducia tra cui proprio Linda Vancheri e Mariella Lo Bello oltre a rendere possibile la nomina del presidente dell’Istituto regionale per le attività produttive (Irsap), Maria Grazia Brandara.