Pare avvalorarsi sempre di più la pista che porterebbe al suicidio drammatico per l’ex re dei diamanti Claudio Giacobazzi: è stata infatti trovata una lettera di commiato che spiegherebbe il gesto volontario e darebbe l’addio ai propri cari. Per ora lo riporta la Gazzetta di Modena ma ovviamente siamo in attesa di una conferma ufficiale dagli inquirenti stessi a riguardo del caso che sta tenendo sotto angoscia il Reggiano. È stato confermata la modalità della morte: soffocamento dovuto ad un sacchetto di cellophane trovato avvolto sulla testa dell’imprenditore e legato forte al collo. Era in mutande e maglietta e non sono stati trovati segni di violenza: sembra ormai chiaro il gesto del suicidio ma come è normale che sia in questi casi piuttosto delicati, occorre la certezza anche di autopsia e investigatori per poter fugare ogni ragionevole dubbio. Da Vezzano, dove viveva da tempo con la moglie, è partita l’allerta il 14 maggio scorso: la donna non riusciva più a trovare o reperire Giacobazzi e ha denunciato il tutto alle autorità. Pare però che qualche ora dopo, già la sera stessa, fosse stata trovata l’amarissima scoperta del cadavere nella stanza di hotel prenotata a suo nome. (agg. di Niccolò Magnani)



IPOTESI SUICIDIO PER IL “RE DEI DIAMANTI”

E’ stato ritrovato in una stanza d’albergo a Reggio Emilia, Claudio Giacobazzi, imprenditore 65enne definito il re dei diamanti. Da trent’anni guidava infatti la Intermarket Diamond Business spa (Idb) di Milano, azienda specializzata nella vendita della preziosa pietra, che fatturò fra il 2011 e il 2016 ben 120 milioni di euro. Originario del reggiano, residente a Vezzano sul Crostolo, Giacobazzi è stato ritrovato in un hotel a pochi chilometri dal casello autostradale di Reggio, con la testa infilata in un sacchetto, stretto al collo con un elastico. La sua vita era sta più o meno anonima fino al 2016, quando finì al centro di uno scandalo riguardante appunto i diamanti, portato alla luce dalla trasmissione Report, poi approfondito anche da Le Iene, attraverso un servizio in cui avevano intervistato proprio l’imprenditore morto nelle scorse ore.



ERA INDAGATO DALLA PROCURA DI MILANO

La situazione negli ultimi tempi era peggiorata per Giacobazzi, visto che la scorsa settimana il Corriere della Sera aveva rivelato che lo stesso era finito sul registro degli indagati dalla Procura di Milano, assieme ad altre nove persone, con le accuse di associazione a delinquere, per sfruttare il patrimonio di Antinea Massetti De Rico (fondatrice dell’azienda gestita dal 65enne reggiano) e del marito, Richard Edward Hile, entrambi morti nel 2017. Forse Giacobazzi non ha retto il peso di queste vicende giudiziarie, ed ha così deciso di farla finita, uccidendosi. Al momento è questa la pista su cui stanno lavorando gli investigatori, e tutti gli indizi spingerebbero in tale direzione. La procura ha comunque disposto l’autopsia, di modo da dissipare qualsiasi dubbio.

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