Il mare, anche in questo terzo millennio dove inquinamento e riscaldamento globale mettono a rischio milioni di pesci, continua a portare ricchezza a chi vive sulle sue coste. Anche se il metodo oggi non è più quello duro e coraggioso degli antichi pescatori. Proprio l’inquinamento e il riscaldamento globale favoriscono invece “imprenditori” di smaltimento ad esempio quello delle alghe che causa acque più calde di quanto dovrebbero essere, si sono depositate sulle spiagge di Chiavari, località turistica tra Sestri Levante e Portofino, nell’estate del 2014 in modo superiore al normale, provocando un vero danno ambientale. E’ così che il comune della cittadina ligure ha affidato l’appalto di pulizia spiagge a una azienda che ha fatto sì il suo lavoro, ma ha arrecato, secondo quanto comunicato dalla Guardia di finanza, un danno erariale al comune per il calore di oltre 3,7 milioni di euro. 



MAXI DANNO ERARIALE AL COMUNE

Ma non finisce qui, perché proseguendo nella verifica di come si è svolta la conduzione dell’appalto, si arriva fino a un valore di ben 15 milioni di di euro, per avere “riscontrato varie irregolarità e diversi affidamenti con proroghe, in assenza di nuovi bandi. Infatti, dovendo assicurare la continuità del servizio pubblico, diverse assegnazioni, alle stesse imprese, avvenivano in violazione dei principi di trasparenza e concorrenza in materia di affidamento di pubblici contratti”. Sotto accusa la stessa ditta che aveva l’appalto anche per il servizio di nettezza urbana a Chiavari. Il materiale raccolto e le accuse sono adesso state consegnate alla Procura della Corte dei Conti di Genova con la richiesta per gli amministratori coinvolti di risarcimento della cifra completa, anche, in mancanza di denaro, “con i propri beni personali” che significa eventuali terreni, case e quant’altro. 

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