Al vertice del PPE, Silvio Berlusconi ha lanciato una frecciata al leader leghista Matteo Salvini, che aveva parlato di “complotto” riguardo la cattiva reazione dei mercati sul contratto di governo da redigere assieme al Movimento 5 Stelle. Berlusconi ha finito col perorare le preoccupazioni degli osservatori, affermando: “In Europa c’è grande preoccupazione per i contraccolpi economici di un eventuale governo M5s-Lega. Nessun complotto, ma perplessità da parte di chi vuole bene all’Italia.”



Chiuso il contratto di governo

I termini dell’alleanza che dovrebbe portare alla nascita del nuovo esecutivo dovrebbe essere stata definitivamente approvata dagli stati maggiori di Movimento Cinque Stelle e Lega Nord. Ad affermarlo non solo i due leader ma anche alcuni stretti collaboratori di Di Maio e Salvini. Tra i punti fondamentali manca l’uscito dall’euro mentre ancora si tratta sulla gestione dei flussi migratori, uno dei cavalli di battaglia del Carroccio. Ancora manca anche l’intesa su chi dovrebbe ricoprire il ruolo di premier, con i due maggiori esponenti che si dicono pronti ad accettare l’incarico, anche sotto forma di staffetta. Da parte sua Mattarella non si sbilancia, e pur concedendo qualche giorno in più per la definizione degli ultimi dettagli fa sapere che valuterà attentamente il testo dell’accordo, accordo che poi dovrà essere ratificato dal parlamento.



I mercati non gradiscono il contratto di governo

Pesante ribasso di piazza affari che ha fatto segnare un calo del -2.39%, gli investitori infatti non si fidano dell’incertezza politica italiana e mettono sotto pressione i maggiori titoli, soprattutto quelli del comparto assicurativo. Pesante fiammata anche dello Spread, con la differenza tra titoli di stato italiani e Bund tedeschi che torna ad essere superiore ai 150 punti base. Immediati i commenti degli esponenti economici di Movimento e Lega, con entrambi i partiti che non vogliono sentire ragioni ed evocano i poteri forti europei, quegli stessi poteri che portarono alla caduta del governo Berlusconi.



Vittoria del governo catalano contro la Spagna

La giustizia belga ha respinto la richiesta della Spagna relativa all’estradizione di tre ex ministri del parlamentino catalano. Per i giudici non esiste infatti il pericolo di fuga per Toni Comìn, Lluís Puig e Meritxell Serret, inoltre la richiesta di estradizione è viziata da un evidente problematica di procedura. La richiesta tendeva a riportare nel territorio basco i tre, che erano accusati di ribellione al governo centrale. In caso di rientro i tre rischiavano il carcere immediato e una condanna fino a trent’anni di reclusione. I giudici spagnoli hanno immediatamente fatto notare la loro insoddisfazione, essi avverso al provvedimento non potranno fare ricorso ma al limite inviare un nuovo mandato di cattura europeo.

Continuano a scappare gli italiani

Per il terzo anno consecutivo l’istituto di statistica italiano certifica la fuga degli italiani. A fronte della fuga dei nativi nel bel paese continua ad essere positivo il saldo migratorio, con centocinquantamila partenze e oltre duecentomila arrivi. Continuano purtroppo a diminuire anche le nascite, nello scorso anno i nuovi italiani sono stati 464.000 il due per cento in meno rispetto l’anno precedente. In tale contesto spicca l’età in cui le coppie italiane decidono di avere un figlio, questa ormai è stabilmente oltre i 30 anni. Sono anche altri i dati interessanti che emergono dal rapporto, 6 persone su 10 utilizza abitualmente la grande rete mentre otto giovani su dieci dichiara di far ricorso all’aiuto dei parenti per sbarcare il lunario.

Europa League, trionfa l’Atletico Madrid

La finale di Europa League a Lione ha regalato il terzo titolo della competizione all’Atletico Madrid. La squadra allenata dall’ex laziale Cholo Simeone (squalificato, in panchina c’era il suo secondo, il Mono Burgos) ha battuto con un rotondo 3-0 il Marsiglia dell’ex romanista Rudi Garcia. Una doppietta di Antoine Griezmann e un gol del capitano Gabi ha deciso un match mai in discussione, anche se nella prima mezz’ora i francesi avevano destato una buona impressione.