Su Internet si trova di tutto, anche in campo religioso, ma si tratta sempre di falsi: boccette di acqua santa e miracolosa, presunte reliquie, t-shirt con il volto del Santissimo eccetera eccetera. Ossa di santi o presunte tali però non si erano ancora viste almeno fino a oggi. A essere prescelto poi uno dei santi più amati e popolari, Sant’Antonio da Padova di cui su e-bay si trova all’asta una porzione di un frammento di ossa, all’interno di un reliquiario risalente al settecento. Come si sa, sul sito in questione è obbligatorio mettere pubblicamente i propri dati, così si scopre che il venditore è un signore che vive a Adret, al confine tra Val d’Aosta e Francia: prezzo base 390 euro più spese di spedizione. Naturalmente nessuno sa come ne sia venuto in possesso.
SANT’ANTONIO IN VENDITA: ECCO QUANTO COSTA
Indagando però si viene a scoprire che il povero Santo di Padova è ambitissimo online: ci sono altri siti che vendono a solo 150 euro un altro frammento osseo incastonato in una immagine di Gesù Bambino. Stiamo parlando di frammenti poco più che millimetrici ovviamente e questi in vendita potrebbero anche essere originali, un tempo infatti si usava spezzettare in parti minuscole i resti dei santi che venivano dati in particolari occasioni a personalità importanti, re e imperatori. Poi coi secoli sono passate di mano in mano. Secondo quanto riporta però oggi il Corriere della Sera, alle due reliquie messe in vendita mancherebbe il sigillo di ceralacca che ne certifica l’autenticità, ma potrebbe essere andato perso di mano in mano. Resta che chi vende reliquie non è certo un fedele ortodosso: la simonia, il commercio di beni sacri spirituali, la vendita di oggetti e reliquie, è uno dei peccati più gravi per chi crede.