Sant’Atanasio, la storia
Sant’Atanasio è stato un vescovo nato e morto ad Alessandria d’Egitto tra il 295 e il 373. Dopo gli studi religiosi fu proclamato vescovo della città. A lui si riconosce la difesa della religione Cristiana, in un epoca in cui non era riconosciuta dalla parte degli Ariani, mentre era accettata dal Concilio di Nicea svoltosi nel 325. A lui si riconosce l’opera di sensibilizzazione della comunità cristiana nel riconoscere il dogma della Trinità di Cristo, difficile da comprendere anche ai devoti. Vissuto in un’epoca in cui i cristiani non erano ancora accettati nell’impero romano, fu costretto a lunghi periodi di esili e persecuzioni e durante questi spostamenti che fu apprezzato in vita tanto da essere poi venerato dopo la sua morte.
Patriarca di Alessandria d’Egitto
Devoto della vita di Sant’Antonio Abate, ne raccontò la vita e la fede, incentivò la vita monastica e l’ideale di povertà, carità e castità. Grazie alla sua opera di evangelizzazione nacquero numerosi monasteri in Occidente. Massimo teologo in greco antico, tanto da rivestire la massima carica del Patriarcato d’Egitto, divenne nel 328 Papa della Chiesa Copta. È venerato come santo sia dalla chiesta copta, che da quella cristiana-cattolica, che da quella greco-ortodossa. Il 2 maggio si celebra la sua morte e l’ascesa al Paradiso, la giornata è riconosciuta sia dalla Chiesta Cristiana che da quella Anglicana e Luterana. Gli ortodossi, invece, ricordano il giorno della nascita che ricade il 18 gennaio. Oltre a Sant’Atanasio in questo giorno si festeggiano i Santi Boris e Gleb, Santi Vendemiale, Fiorenzo, Eugenia e Longino.