Tragedia in Svizzera: vittime salgono a 7

Il bilancio delle vittime della tragedia in montagna avvenuta tra domenica e lunedì sulle Alpi svizzere continua ad aggravarsi, come riporta l’agenzia di stampa Ansa. Sale a sette, infatti, il numero dei decessi, l’ultimo avvenuto nel tardo pomeriggio di oggi e riguardante una donna italiana di 42 anni. Quest’ultima era stata ricoverata in condizioni disperate presso l’ospedale del Canton Vallese, come spiega la polizia cantonale vallesana e sarebbe la sesta vittima italiana che va ad aggiungersi ad una sci-alpinista bulgare, anche lei morta in montagna. Gli alpinisti facevano parte di un gruppo di 14 persone suddivise in due comitive e rimaste bloccate in seguito ad una violenta tempesta proprio mentre erano impegnati nella traversata Chamonix-Zermatt. In seguito ad un improvviso peggioramento delle condizioni meteo, non sarebbero riuscite a raggiungere il rifugio Vignettes, a oltre 3000 metri di quota e sono state così costrette a trascorrere la notte all’aperto, a meno 20 gradi. Tra i feriti c’è anche un uomo ticinese di 72 anni che, come spiega Corriere del Ticino online, sebbene sia stato ricoverato in terapia intensiva la sua vita non dovrebbe essere in pericolo. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



L’Eta si scioglie, “chiusa battaglia politica”

Euskadi Ta Askatasuna, o come sono più comunemente celebri, l’Eta ha annunciato l’ufficiale scioglimento e fine di ogni attività “politica”, ovvero terroristica. Il gruppo reazionario dei baschi ha annunciato con una lettera divenuta subito virale in Spagna di «aver deciso di considerare concluso il proprio ciclo storico e la sua funzione, mettendo fine al suo percorso». Tra due giorni ci sarà l’annuncio ufficiale anche a livello pubblico con una conferenza internazionale nella località francese di Cambo-les-Bains in cui il gruppo terroristico basco proclamerà il proprio scioglimento. «Abbiamo sciolto tutte le nostre strutture e dato per conclusa la nostra iniziativa politica», spiega ancora la lettera del commando dirigente. Nella stessa missiva però non si nasconde come le battaglie e i conflitti con Francia e Spagna potrebbe non finire con la fine dell’Eta, dato che «il conflitto non è iniziato con l’ETA e non si conclude con la fine del percorso dell’ETA». La lettera segue un’altro comunicato pubblico di qualche settimana fa in cui veniva chiesto perdono per le vittime compiute nei 60 anni di operazioni terroristiche, con circa 850 persone more, tra cui politici, magistrati e poliziotti spagnoli. 



Siria, 23 vittime di cui 10 bambini

Nell’attacco contro l’Isis in alcuni villaggi ancora in mano all’Isis la coalizione a guida Usa ha compiuto 23 vittime di cui 10 purtroppo sono bambini, non certo i diretti “responsabili” dello Stato Islamico. La tragedia mette a nudo quanto ancora in Siria nulla sia concluso o “semplice” per poter riconquistare i territori dello Stato Islamico, che tra l’altro spesso utilizza i bimbi proprio come scudi umani per fermare gli attacchi della coalizione. Ieri pomeriggio, durante la visita al Santuario della Madonna del Divino Amore a Roma, il Papa ha rivolto un altro appello accorato a tutti i regnanti della Terra per risolvere la crisi e la guerra in Siria. «Oggi, al santuario della Madonna del Divino Amore, reciteremo il Rosario pregando in particolare per la pace in Siria e nel mondo intero. Invito a prolungare per tutto il mese di maggio la preghiera del Rosario per la pace». In un secondo passaggio, Papa Francesco ha inoltre spiegato che «La luce di Cristo risorto illumini le coscienze di tutti i responsabili politici e militari, affinché si ponga termine immediatamente allo sterminio in corso», concludendo la preghiera per «l’amata e martoriata Siria». (agg. di Niccolò Magnani)



Siria, offensiva Usa contro l’Isis

Siria, offensiva Usa contro l’Isis: partito l’assalto finale delle forze americane contro i terroristi islamici. Il dipartimento di Stato americano ha annunciato che i “giorni in cui l’Isis controlla e terrorizza la popolazione siriana stanno giungendo al termine”. Sono in corso infatti le operazioni per liberare le ultime roccaforti dell’Isis in Siria, come riportato dal portavoce del dipartimento di Stato americano Heather Nauert. Foggy Bottom, portavoce, ha sottolineato: “La battaglia sarà difficile, ma noi e i nostri partner vinceremo”. Continua a scorrere il sangue in Siria: ieri, nella zona nord-est del Paese, sono state 23 le vittime accertate, di cui dieci bambini, di un raid aereo contro un villaggio sotto il controllo dell’Isis.

Festa del lavoro in tutta Italia

Al via i festeggiamenti legati al primo maggio con decine di manifestazioni in tutto il bel paese. Le maggiori in questo giorno che ricorda tutti i lavoratori, sono il concertone, nella quale decine di artisti si esibiscono dinanzi ad una folla ricorrente, il comizio dei leader sindacali che quest’anno si è svolto a Prato e il ricordo del capo dello Stato, con Mattarella che sottolinea come i lavoratori debbano avere sempre rispetto. Da segnalare comunque che anche quest’oggi alcuni incidenti sul lavoro hanno funestato la ricorrenza, nel primo un taglialegna è morto schiacciato da un tronco in provincia di Pistoia, nel secondo un agricoltore ha perso la vita nel Vibonese, quando il suo trattore ribaltandosi lo ha schiacciato.

Quattordici morti sulle Alpi

Un inizio di Maggio all’insegna delle tragedie in montagna quello appena passato, con un bilancio veramente pesante. Ben 14 morti in meno di due giorni, quasi tutti ingannati dal repentino abbassamento della temperatura, che nella notte appena trascorsa è arrivata a meno 20. Intanto emerge la verità sull’incidente più grave, quello avvenuto lungo il percorso della Haute Route, incidente che ha visto morire cinque connazionali. Il gruppo è stato ingannato dalla nebbia fitta che è calata improvvisamente, la guida che era con loro Mario Castiglioni, 59 anni, è stato il primo a perire stante la sua caduta in un dirupo, senza la sua indicazione il gruppo si è trovato in difficoltà, nonostante l’attrezzatura invernale gli escursionisti non sono riusciti a raggiungere il rifugio ubicato a quasi 3300 metri trovando la morte per ipotermia, sull’incidente la procura di Bolzano ha aperto un’inchiesta.

Rinvio a giudizio per il cardinale Pell

La giustizia australiana ha reso noto che il cardinale George Pell sarà processato all’interno di un’inchiesta che lo vede coinvolto per abusi sessuali su minori. La decisione presa dal giudice di Melbourne Belinda Wallington, vede l’importante porporato uscire da alcuni casi mentre per altri le accuse sono state confermate. Pell che allo stato attuale è stato posto in congedo straordinario fino a quando non si chiarirà la sua posizione giudiziaria, ha ricoperto come ultimo incarico come prefetto della Segreteria per l’economia in Vaticano. L’arcivescovo che si è sempre professato innocente ha fatto sapere di avere intenzione di presenziare al processo.

Scoppia la guerra in casa PD

Le dichiarazione di ieri con il quale l’ex segretario Matteo Renzi ha bloccato la trattativa per la creazione di un nuovo governo, ha di fatto spaccato il partito democratico. I maggiori dirigenti di quest’ultimo, non ultimo il segretario reggente Maurizio Martina, ha accusato Renzi di voler boicottare qualsiasi forma di collaborazione con i pentastellati. Dello stesso avviso il ministro per i Beni culturali, Dario Franceschini, il quale non nasconde la sua irritazione non solo per le parole dette da Renzi ma anche per il metodo con le quali queste sono state pronunciate. Da parte sua Renzi difende la sua intervista dichiarando che ha il dovere e non solo il diritto di esternare la sua posizione, in tale contesto la sua dichiarazione è una dichiarazione rispettosa degli elettori che lo hanno votato nel collegio di Firenze e che con il loro consenso lo hanno mandato a rappresentarli in Senato.

Real Madrid in finale di Champions League

E’ terminata 2-2 la sfida dell’Estadio Santiago Bernabeu tra Real Madrid e Bayern Monaco, risultato che sorride alla formazione di Zinedine Zidane complice l’1-2 dell’Allianz Arena. Terza finale consecutiva per le Merengues, che hanno superato l’ultimo duro ostacolo: dopo PSG e Juventus, fuori anche i temibili bavaresi guidati da Jupp Heynckes. Questa sera, allo stadio Olimpico di Roma, in programma Roma-Liverpool: dopo aver eliminato il Barcellona nei quarti di finale, i giallorossi avranno bisogno di un’altra prestazione eccellente per superare i Reds. La gara d’andata giocata ad Anfield Road è terminata 5-2 per la formazione di Jurgen Klopp: necessaria una vittoria per 3-0 o con almeno tre gol di scarto in generale.