Il giorno di Pentecoste
La Pentecoste cade cinquanta giorni dopo la Pasqua, nel greco “Pentecoste” significa 50ª giornata. Presso gli Ebrei era inizialmente chiamata “festa della mietitura” e segnava l’inizio della mietitura del grano, si celebrava il 50° giorno dopo la Pasqua ebraica. In origine quindi questa festa serviva per rendere grazie a Dio per i frutti della terra e successivamente per il dono della Legge mosaica sul Monte Sinai. Nel Nuovo Testamento la discesa dello Spirito Santo è narrato negli Atti degli Apostoli, capitolo 2. Gli apostoli e Maria, la madre di Gesù, erano riuniti a Gerusalemme nel Cenacolo: “Mentre stava per compiersi il giorno di Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso dal cielo un rombo, come di vento che si abbatte gagliardo e riempì tutta la casa dove si trovavano. Apparvero loro lingue di fuoco, che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro; ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, come lo Spirito dava loro di esprimersi”.
Le celebrazioni
La Chiesa, nella festa di Pentecoste, vede il suo vero atto di nascita d’inizio missionario, considerandola insieme alla Pasqua, la festa più solenne di tutto il calendario cristiano. I cristiani inizialmente chiamarono Pentecoste, il periodo di cinquanta giorni dopo la Pasqua. Sembra che l’apologista Tertulliano fu il primo a parlarne come di una festa in onore dello Spirito Santo. Alla fine del IV secolo, nel giorno di Pentecoste veniva conferito il Battesimo a chi non aveva potuto riceverlo durante la veglia pasquale. Durante le celebrazioni della solennità di Pentecoste si recita la Sequenza del “Veni Sancte Spiritus” attribuita a Papa Innocenzo III o più probabilmente a Stefano di Langhton, arcivescovo di Canterbury. Il colore dei paramenti è rosso, simbolo dell’amore dello Spirito Santo o delle lingue di fuoco.