Nell’eccellenza della produzione alimentare italiana si nascondono allevamenti intensivi, come quello su cui Nina Palmieri per “Le Iene” ha realizzato un servizio. Dal gruppo “Free John Doe” ha ricevuto un video sconvolgente che è stato reso pubblico dal programma di Italia 1. Nelle immagini si vedono maiali morenti o già morti, stalle invase da topi, feci dappertutto, anche nella canalina dove c’è il loro mangime. In questo allevamento di maiali, di cui non viene rivelato il nome né dove si trova, le condizioni sono estreme. L’interrogativo allora sorge spontaneo: “Sappiamo da dove viene quello che mangiamo?”, che è poi il titolo del servizio. Nina Palmieri ha interpellato Enrico Moriconi, garante dei diritti degli animali, per approfondire l’aspetto relativo alle conseguenze provocate da queste condizioni: lo stress può ad esempio generare episodi di cannibalismo, i maiali possono sviluppare malattie contagiose per l’uomo, patologie polmonari. In queste condizioni si somministrano farmaci per evitare malattie, ma il risultato è carne scadente. Si può parlare di un abuso di farmaci, visto che vengono somministrati antibiotici anche a quelli sani. E ciò provoca una resistenza agli antibiotici, causa di mortalità per l’uomo, che consuma una quantità di carne superiore al suo fabbisogno. Da qui il sovraffollamento degli allevamenti: c’è grande richiesta. Una situazione che genera un pericolosissimo corto circuito.



ALLEVAMENTO INTENSIVO DI MAIALI, NIENTE SANZIONI

La Iena Nina Palmieri si è recata in un allevamento intensivo di maiali, lo stesso del video che aveva visionato con le immagini girate all’interno. Prova a confrontarsi con il proprietario, il quale però si rifiuta di fornire spiegazioni. Arrivano quindi i Nas che cominciano l’ispezione all’interno dello stabile dopo aver preso visione delle immagini fornite dalla Iena. All’esterno scoprono una vera e propria discarica abusiva, quindi sequestrano tutta l’area circostante. Dai controlli all’interno invece non è emerso nessun illecito, se non un leggero sovraffollamento. Eppure le immagini mostrano episodi di cannibalismo: i maiali mangiano le estremità degli altri animali presenti nel recinto, come coda e orecchie. Così molti di loro si feriscono, e il rischio di infezioni è altissimo. Anche per questo agli animali vengono dati antibiotici. Forse il problema è anche legislativo, infatti la Iena cita il documento della Commissione europea nel quale accusa l’Italia della mancanza di una «strategia nazionale da parte delle autorità» per ridurre gli atti di cannibalismo ed evitare il taglio routinario della coda dei maiali da parte dell’industria. Questo l’esito dei controlli effettuati dalla Commissione europea che dal 13 al 17 novembre 2017 ha inviato tre esperti nel nostro Paese.



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