Giungono nuove dichiarazioni da Bruxelles rilasciate da Mark Zuckerberg, fondatore e CEO di Facebook, nel corso dell’audizione al Parlamento Europeo. Dopo aver posto le sue scuse per lo scandalo dati, Zuckerberg ha parlato del lavoro dell’azienda: “La nostra politica passata era basata sulla comunità che segnalava determinate cose, con Facebook che reagiva consequenzialmente. Ora, nel 2018, riteniamo di avere una responsabilità maggiore e abbiamo la capacità di sviluppare strumenti di Intelligenza artificiale. Bullismo, hate speech e terrorismo devono restare dai social network. Basti pensare ai contenuti terroristici: sono fiero di poter dire che i nostri sistemi possano arrivare a segnalare il 99 per cento dei contenuti legati all’Isis o ad Al-Qaeda prima che qualcuno li segnalasse”. Ma i progessi non si devono fermare, anzi: “Facebook deve fare un lavoro migliore per sapere se qualcuno pensa al suicidio o all’autolesionismo attraverso Facebook Live”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
FACEBOOK, ZUCKERBERG SUL DATAGATE
Facebook, Mark Zuckerberg presente al Parlamento Europeo per l’audizione sullo scandalo Cambridge Analytica, società che ha utilizzato i dati degli utenti del noto social network per alterare il risultato delle elezioni. Antonio Tajani, presidente del Parlamento Europeo, ha esordito così: “La decisione di Zuckerberg di venire qui al Parlamento europeo e partecipare alla riunione della conferenza dei presidenti rispondendo alle domande di tutti i gruppi politici, ed accettando che la riunione venga trasmessa in diretta in web streaming, è una vittoria del Parlamento europeo”. Continua il presidente dell’Europarlamente, esponente di rilievo di Forza Italia: “La democrazia non può e non deve essere trasformata in una operazione di marketing, in cui chi si impossessa dei nostri dati acquisisce vantaggi a livello politico. C’è il rischio che alcuni partiti o addirittura alcune potenze straniere acquisiscano indebitamente questi dati per alterare i risultati elettorali nel loro interesse”.
MARK ZUCKERBERG AL PARLAMENTO EUROPEO
Ecco le prime parole di Mark Zuckerberg nel corso dell’audizione in corso a Bruxelles: “Nel 2016 siamo stati troppo lenti ad identificare l’interferenza russa su Facebook per le elezioni presidenziali degli Stati Uniti: eravamo più concentrati su attacchi cyber più tradizionali come phishing e malware. Li abbiamo identificati e abbiamo avvisato le persone, ma non eravamo ancora abbastanza ben preparati per questo tipo di campagna di disinformazione coordinata, che adesso abbiamo preso a conoscere”. Continua il CEO di Facebook, sottolineando gli sforzi fatti negli ultimi tempi: “Da quel momento abbiamo effettuato degli investimenti significativi per salvaguardare l’integrità delle elezioni, rendendo molto più difficili questi attacchi su Facebook. Sono fiducioso sul fatto che avanzando ulteriormente con questa tecnica, abbiamo già contribuito validamente in vari appuntamenti elettorali. Stiamo lavorando con i governi e con altre aziende tecnologiche per condividere le informazioni sulle minacce in tempo reale. In Germania nel 2017 abbiamo lavorato direttamente con l’ufficio federale tedesco”.