Il fratello di Marina Angrilli ha parlato a La Vita in Diretta della strage di Francavilla al Mare. «Mia sorella e Ludovica sono state strappate dalla mia vita». Francesco non ha mai avuto dubbi sul fatto che quello della sorella non era suicidio: «Marina era assolutamente felice della sua vita». Ha però un grande rimpianto: «Il cruccio profondo che mi porto dentro è che quando ha telefonato a mia madre per parlare con Ludovica, le chiesto di andargli incontro perché aveva una sorpresa per lei. Sapeva che se fosse venuto a casa avremmo capito e visto una persona in un momento particolare». Ora gli resta il ricordo della nipotina «felicissima e sorridente» che ha corso verso il padre e un drammatico destino. Anche un’amica di famiglia è intervenuta su Raiuno: «C’erano dei silenzi nelle nostre telefonate che ora leggo in maniera tragica e terribile». Silenzi sintomo di un malessere che non è stato compreso. (agg. di Silvana Palazzo)



IL COGNATO: “POTEVA ESSERE FERMATO DAGLI AGENTI MA…”

Nel giorno in cui arriva la conferma di quello di cui già si sospettava (ovvero che è stato anche lui ad uccidere la compagna, Marina Angrilli, facendola volare dal balcone, prima di rivolgere la sua follia omicida verso la piccola Ludovica e poi suicidarsi), a parlare è Francesco, il fratello della donna oltre che cognato di Fausto Filippone. L’uomo, ematologo presso l’Ospedale di Pescara, già nei giorni scorsi si era detto sconvolto per l’accaduto e oggi ha rinnovato i suoi dubbi sul fatto che l’uomo avrebbe potuto essere fermato dopo aver ucciso la sorella: “Mi viene difficile poter credere che sia sfuggito l’atteggiamento di questa persona, distaccata, in preda a uno stato che non aveva nulla di normale” ha attaccato il dottor Angrilli, chiedendosi a voce alta come sia stato possibile che Filippone sia sfuggito anche a una pattuglia di polizia (intervenuta dopo che il 119 aveva segnalato che Marina era caduta dal balcone) prima di arrivare a quel viadotto dove ha messo in scena il suo folle gesto. E continua: “Gli agenti hanno fatto assistenza a una persona in fin di vita, del suo sedicente marito non si sono occupati. Quel signore poteva essere bloccato” continua a ripetere Francesco Angrilli che non si dà pace soprattutto per la morte della nipote. Inoltre, a suo dire, tra i fattori scatenanti la depressione che potrebbe aver portato Filippone a macchiarsi di due omicidi sarebbe stata la malattia e poi la morte della madre: “Dietro a questi mesi ci vedo la sofferenza e l’impotenza perché lui era profondamente legato a lei: lo vedevamo triste e chiuso ma nella vita familiare non ci sono mai state liti o screzi…” ha concludo Angrilli, spiegando che Filippone è stato vittima di se stesso e che ha coinvolto in questa vicenda due persone innocenti. (agg. di R. G. Flore)



FILIPPONE HA UCCISO LA MOGLIE CON LA SCUSA DI UN SELFIE

Mistero e follia: la vicenda di Francavilla si arricchisce di ulteriori dettagli. Fausto Filippone domenica ha gettato la figlia dal cavalcavia dell’A14 per poi togliersi la vita. Poche ore prima però l’uomo, uno stimato manager della Brioni, aveva ucciso la moglie Marina Angrilli. La donna, caduta giù dal balcone dell’abitazione della famiglia, è deceduta al pronto soccorso dopo il volo dal terzo piano e gli inquirenti hanno fatto chiarezza sulla sua misteriosa fine. Gli inquirenti propendono per l’ipotesi dell’omicidio per la valutazione tra il punto di caduta e il punto di impatto, oltre alla tipologia delle lesioni riportate come sottolinea Il Fatto Quotidiano. E c’è di più: come sottolinea Il Messaggero, sembra che Filippone abbia indotto la moglie sul balcone con la scusa di fare un selfie insieme. Attesi aggiornamenti nelle prossime ore, forze dell’ordine al lavoro per fare chiarezza sulla tragedia di Francavilla… (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



I MISTERI SULLA MORTE DI MARINA ANGRILLI

Un dettaglio, neanche così piccolo, frulla nella mente degli inquirenti: dopo la caduta del balcone della moglie Marina Angrllli, nessuno ha fermato Filippone impedendogli di andare a prendere la figlia e mettere in atto la seconda drammatica e terribile “parte” del piano. Non si sa neanche se ci sia stato un piano, ma una cosa è certa: dalle testimonianze rivenute a Chieti Scalo, l’uomo che poi si è suicidato dal viadotto di Francavilla è stato per parecchi minuti assieme alle forze dell’ordine e i sanitari del 118 senza che nessuno gli abbia impedito di allontanarsi dal luogo della tragedia. Proprio perché nessuno era in grado di sapere da subito se il volo di Marina dal secondo piano dell’appartamento di cui era proprietaria assieme a Filippone, era probabilmente scelta importante quella di non far allontanare l’unico presente al momento del presunto suicidio (che poi questa mattina si è rivelato essere invece un omicidio dopo l’autopsia). Secondo il lungo racconto (qui sotto, ndr) fatto dal medico, Giuliano Salvio, che a mezzogiorno di quel terribile 20 maggio è stato il primo a scovare la donna per terra nel cortile del proprio condominio.

PERCHÈ NESSUNO LO HA FERMATO?

«Non era chiaro cosa diceva, sembrava che si disperasse Filippone mentre si chinava sul corpo della signora», spiega al Tgr Abruzzo; «Osservavo ed ero vicino alla signora mentre veniva soccorsa: era molto agitata dava problemi per il trasbordo in barella. I poliziotti sono scesi. Non ho badato a cosa facessero né a cosa facesse il marito che era lì presente perché a un certo punto un operatore del 118 gli ha chiesto se avesse un documento della signora. Lui ha detto: “Vado a cercarlo”. Poi è tornato subito dopo dicendo di non averlo e sono andati via tutti insieme: le ambulanze, la volante e il marito della signora». La testimonianza poi si conclude con una domanda che racchiude forse il senso di tutte le difficili indagini iniziali: nessuno ha infatti impedito a Filippone, una volta andato via con il 118 e i poliziotti, di potersi staccare e andare a prendere la figlia Ludovica. Cosa è successo in quei momenti è al vaglio degli inquirenti per capire perché nessuno lo ha fermato prima.. (agg. di Niccolò Magnani)

L’AUTOPSIA CONFERMA: “LA DONNA È STATA LANCIATA DA FILIPPONE”

Fino a poche ora fa vi era il forte sospetto, ora è arrivata anche l’inquietante conferma: Fausto Filippone, prima di aver gettato nel vuoto la figlia, ed essersi suicidato da un cavalcavia dell’A14, ha ucciso anche la moglie. Marina Angrilli, l’insegnante e consorte dell’omicida, non è caduta accidentalmente dal balcone, ma è stata buttata giù dal marito. A confermarlo, come riporta l’agenzia Ansa stamane, le prime indiscrezioni dopo l’autopsia sul corpo della stessa donna, eseguita nelle scorse ore presso l’obitorio di Chieti. In base a quanto raccolto dal medico legale Cristian D’Ovidio, le lesioni sulla donna, nonché le traiettorie “di volo”, non coincidono con un atto suicida. Stessa cosa per quanto riguarda un malore o una colluttazione: in poche parole, la donna si è gettata nel vuoto, spinta dal marito e senza opporre resistenza. Un modus operandi inquietante che tra l’altro coincide con quanto avvenuto con la figlia di Filippone, caduta senza neanche emettere un grido. Una vicenda che resta un grande mistero, visto che gli inquirenti stanno cercando di capire cosa avrebbe spinto quel manager affermato di 49 anni a compiere una strage famigliare. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

GLI ALUNNI DELLA MOGLIE SANNO QUALCOSA?

Gli inquirenti stanno cercando di ricostruire le ultime ore di vita di Fausto Filippone, suicidatosi nella giornata di ieri dopo aver gettato nel vuoto la figlia, e forse, aver ucciso la moglie. Si cerca di capire cosa abbia spinto quell’uomo, all’apparenza una persona comune con una vita normale, a compiere dei gesti così tragici e nel giro di poco tempo. A riguardo è interessante quanto riportato dal Corriere della Sera, che evidenzia un commento sospetto di un alunno della moglie di Filippone (faceva l’insegnante), dopo aver visto un cortometraggio sulle donne. Lo studente scrive: «Che dire? La stessa insensata sete di potere e controllo ha portato via la prof e la sua bambina…». Le forze dell’ordine vogliono cercare di capire se gli studenti sappiano qualcosa o meno sulle vicende della famiglia Filippone, anche se non sembrano molte le persone disposte a parlare. Nelle ultime ore è uscita alla scoperta anche la sorella, Antonella, che ha difeso a spada tratta Fausto: «Mio fratello era di un’educazione e una grazia incredibili. È vero che dalla morte di nostra madre Lilia, lo scorso 18 agosto, si era intristito, provava un senso di solitudine. Ma non c’erano problemi economici, nessuna crisi di coppia». Una vita normale, una famiglia normale, tutto normale… fino a quel finale, così diverso, così tragico. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

SI INDAGA

La tragedia di Francavilla ha colpito l’opinione pubblica: domenica 20 maggio 2018 Fausto Filippone, noto manager della Brioni, ha gettato la figlia di appena dieci anni dal cavalcavia dell’A14. Dopo ore di trattative, con le forze dell’ordine che hanno provato a far desistere l’uomo dal farla finita, si è gettato nel vuoto dopo aver chiesto perdono per quanto fatto. In queste ore gli inquirenti stanno indagando anche sulla misteriosa morte della moglie Marina Angrilli: la 52enne è precipitata domenica dal terzo piano del palazzo di Chieti Scalo dove la famiglia abitava, deceduta in seguito all’ospedale SS. Annunziata a causa delle gravi lesioni riportate. Non sono ancora chiari i motivi che hanno spinto Fausto Filippone a compiere il tragico gesto, ma sembra sempre più collegato alla morte della compagna, nonostante alcuni eventi che lo hanno scosso negli ultimi tempi: su tutti la morte della madre e il suicidio di un amico.

FAUSTO FILIPPONE “NON ERA MALATO”

Come vi abbiamo sottolineato, gli inquirenti stanno indagando sui motivi che hanno spinto Fausto Filippone a compiere il tragico gesto ed è giunta una notizia molto importante: l’uomo non aveva nessun tipo di problema psichico. Non ci sono testimoni della caduta dell’appartamento della moglie Marina Angrilli: il sospetto è che sia stato lo stesso 49enne a spingere la compagna giù dal balcone, ma non ci sono nuovi elementi a confermarlo. Possibili novità potrebbero arrivare da un foglio che Fausto Filippone ha perso mentre si è lasciato cadere nel vuoto dal Viadotto Alento. Today.it riporta il commento del questore di Chieti Raffaele Palumbo: “È un foglietto confuso. La squadra mobile sta cercando di dare un senso e un’identità agli appunti segnati sopra”. Da segnalare, infine, che è stato escluso fin qui il possibile dissidio tra moglie e marito: la coppia non era in crisi e non è presa in considerazione l’ipotesi di un omicidio-suicidio per questioni familiari.