La mafia aveva messo le mani persino sulla festa religiosa del quartiere. E’ questo quanto scoperto nelle scorse ore dalla squadra mobile di Palermo, come riportato dai colleghi del Giornale di Sicilia. Anche per questo motivo sono state arrestate 11 persone al Noce, uno dei quartieri del capoluogo siciliano, e la festa incriminata è quella del Sacro Cuore, come svelato da un’inchiesta coordinata dal procuratore Francesco Lo Voi, dall’aggiunto Salvatore De Luca e dai sostituti Amelia Luise, Anna Maria Picozzi e Roberto Tartaglia. Le persone verso cui sono stati emessi gli ordini di custodia cautelare, sono accusate di associazione mafiosa, trasferimento fraudolento di valori aggravato dal metodo mafioso, estorsione aggravata dal metodo mafioso.
MAXI BLITZ DELLE FORZE DELL’ORDINE
Un maxi blitz delle forze dell’ordine, che per portare a termine gli undici arresti di cui sopra ha messo in campo più di 100 uomini. Le persone arrestate utilizzavano il classico modello mafioso per introitare danaro in maniera illecita: i commercianti e gli imprenditori dovevano pagare il pizzo, e chi non lo faceva subiva pesanti ripercussioni, come il caso di un esercente a cui è stata incendiata l’abitazione. Per quanto riguarda la famosa festa religiosa rionale, l’intento dei boss era quello di assicurarsi le offerte dei fedeli, da destinare poi agli affiliati mafiosi e ai familiari dei detenuti: alla festa partecipavano degli ambulanti, il cui ricavato delle vendite andava totalmente devoluto ai malavitosi.