C’è un epiteto che viene spesso associato a Santa Rita da Cascia: quello di “santa degli impossibili”. Una definizione che si deve con ogni probabilità al fatto che Rita si dedicò in vita alla cura degli appestati, senza contrarre mai la malattia. Ed è anche per questo che proprio a Santa Rita da Cascia si rivolgono i disperati che credono nella salvezza dai mali di questa Terra. Una delle preghiere più pronunciate dai fedeli cattolici, soprattutto nel 22 maggio che celebra Santa Rita, è proprio quella per “una causa impossibile”. Ecco la preghiera:”Sotto il peso del dolore, a te, cara Santa Rita, io ricorro fiducioso di essere esaudito. Libera, ti prego, il mio povero cuore dalle angustie che l’opprimono e ridona la calma al mio spirito, ricolmo di affanni. Tu che fosti prescelta da Dio per avvocata dei casi più disperati, impetrami la grazia che ardentemente ti chiedo (chiedere la grazia che si desidera)”. (agg. di Dario D’Angelo)



LA BENEDIZIONE DELLE ROSE

Nel giorno in cui la Chiesa cattolica celebra Santa Rita da Cascia, uno dei momenti più attesi dai fedeli è certamente quello della Benedizione delle Rose. Il riferimento è ad un particolare episodio della vita della Santa. La tradizione vuole che la Santa, nel gennaio 1457, gravemente malata nella sua cella monastica di Cascia, chiese ad una cugina di portarle da Roccaporena una rosa della sua terra e che Dio esaudì il suo desiderio facendo sbocciare una rosa in inverno, tra la neve. Un significato metaforico di questo episodio si traduce nella rosa intesa come conforto a paragone della spina che per 15 anni la associò alla passione di Cristo. Ecco perché durante la benedizione delle Rose il prete è solito pronunciare questa formula:”O Dio, ricco di misericordia e fonte di ogni consolazione, effondi la Tua benedizione su queste rose e su quelli che le riceveranno, perché, nel ricordo del prodigio della rossa che tu donasti a Santa Rita a conforto della spina, che l’associò per quindici anni alla Passione redentiva di Gesù, siamo ricolmi delle Tue grazie e rendano testimonianza a Cristo Risorto”. (agg. di Dario D’Angelo)



SANTA RITA DA CASCIA, LA STORIA

Santa Rita da Cascia è stata una monaca agostiniana, considerata la Santa degli impossibili e l’avvocatessa dei casi disperati. La Santa viene festeggiata il 22 di maggio. Rita da Cascia è stata una delle pochissime Sante a ricevere le stigmate, e in particolare una ferita sulla fronte dovuta alla corona di spine. Margherita Lotti nacque a Roccaporena, in Provincia di Perugia, nel 1381, in una famiglia abbastanza agiata. Le notizie certe sulla sua vita sono molto scarse. Pare però che sposò un soldato o un ufficiale d’armi, da cui ebbe due figli. Dopo la morte in rapida successione del marito e di entrambi i figli, Margherita cercò di entrare in convento come novizia. Come monaca, presso Cascia, Rita si impegnò sia nella preghiera che nell’assistenza ai poveri e agli ammalati. Nel 1432 o, secondo altre fonti, nel 1442, Rita ottenne sulla fronte una stigmate della corona di spine, che la tormentò tutta la vita. La ferita scomparve miracolosamente per un breve periodo nel 1446 per concedere a Santa Rita una visita a Roma. Al ritorno dal pellegrinaggio Rita si ammalò e morì il 22 maggio del 1447. La donna, già molto conosciuta nella zona di Cascia, fu subito considerata in odore di santità e oggetto di devozione popolare, tanto che il corpo non fu mai sepolto, ma venne lasciato esposto. Già negli anni seguenti alla sua morte Rita fu ritenuta responsabile di numerosissimi miracoli. Rita fu però proclamata beata solo nel 1628 da papa Urbano VIII e canonizzata nel 1900 da Leone XIII.



SANTA RITA, UNA TRADIZIONE DEVOZIONALE

Nonostante sia stata santificata in tempi abbastanza recenti, attorno a Santa Rita da Cascia esiste una tradizione devozionale molto antica. A lei sono dedicate moltissime parrocchie in tutta Italia. Santa Rita da Cascia è patrono, fra molti altri Comuni, di Molfetta (Ba), dove la festa del 22 maggio è molto sentita. Già dal 13 maggio cominciano le novene in preparazione alla processione del 22. Il giorno prima si svolge la cerimonia del Transito, in cui vengono benedette e distribuite delle rose, uno dei simboli della Santa. Il 22 l’intera città viene addobbata a festa e una grande processione attraversa le vie principali portando una statua della Santa. Negli ultimi anni alla processione si è affiancato un corteo storico con figuranti, spettacoli di sbandieratori e musica con strumenti medievali.

GLI ALTRI SANTI DI OGGI

Oltre a Santa Rita da Cascia il 22 maggio si festeggiano, fra gli altri, anche Santa Giulia martire, il vescovo Sant’ Eusebio di Como, i Santi Casto ed Emilio Martiri e l’abate San Giovanni da Parma. Cascia è un piccolo Comune della Provincia di Perugia, noto soprattutto per avere dato i natali alla Santa. Ancora oggi il paese ospita la Basilica dedicata alla Santa, con annesso il monastero dove visse Rita e il Santuario dove ne è ancora oggi conservato il corpo. Roccaporena, dove nacque Rita, è una frazione montana di Cascia, La Santa, in effetti, visse la sua intera vita all’interno del paese, assentandosi solo per un breve periodo per un pellegrinaggio a Roma.