«Il Piave mormorava calmo e placido al passaggio, dei primi fanti il ventiquattro maggio». Inizia così una celebre canzone patriottica, La canzone del Piave, nota anche come La leggenda del Piave. Fu proprio il 24 maggio a sancire l’ingresso in guerra dell’Italia, e l’inizio del primo importante conflitto che si ricordi a livello mondiale. Da Roma partì la dichiarazione all’Austria-Ungheria, attraverso l’ambasciatore a Vienna, Giuseppe Avarna. Dopo gli accordi di Londra del 26 aprile, l’Italia confermò l’impegno ad entrare in guerra, per ristabilire i giusti confini, e così fece. La dichiarazione ai vicini austriaci fu occasione per completare il processo di unità, liberando il Trentino e il Friuli Venezia Giulia proprio dal dominio austriaco. Due regioni che vennero poi unite definitivamente alla nostra penisola al termine della Grande Guerra, durata tre lunghissimi anni.



LA BATTAGLIA SUL PIAVE

Dal 24 maggio del 1915 l’esercitò marciò verso la frontiera austriaca, passando appunto sul fiume Piave, corso d’acqua che scorre fra il Friuli e il Veneto, e che segnava di fatto il confine tra il vecchio regno italiano e l’impero austro-ungarico. Una data importante, ricordata come detto in apertura da una canzone storica, che venne tra l’altro adottata come inno nazionale dopo l’armistizio del 1943. L’esercito italiano fu protagonista di una resistenza coraggiosa sul fiume nel 1918, dove persero la vita quasi 85 mila nostri compatrioti, e ben 149.000 austro-ungarici. Quelle date, quelle battaglie e e quella storica canzone segnarono di fatto l’inizio dell’unificazione del Bel Paese.

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