La giornata a Bergamo dedicata all’abbraccio alle spoglie di Papa Giovanni XXIII continua, alle 20.30 è iniziata la veglia dedicata ai giovani, che sarà scandita da tre momenti particolarmente importanti: si partirà dalla chiesa ipogea del Seminario vescovile in Città Alta con una riflessione sull’importanza della vocazione; quindi si raggiungerà il cortile d’ingresso del Seminario dove si affronterà invece il tema della passione educativa e infine la veglia proseguirà in Cattedrale dove andrà in scena il previsto incontro con il vescovo di Bergamo, monsignor Francesco Beschi, che parlerà ai giovani di come si può prestare servizio alla Chiesa. Saranno testi alcuni testi scritti da Papa Giovanni XXIII, come se fossero testi teatrali, in un suggestivo scenario a luci spente. (agg. di Fabio Belli)



FA DISCUTERE LA FOTO DI BOSSETTI

È indubbiamente una delle foto simbolo di questa giornata anche perché ha aggiunto un altro elemento giornalisticamente rilevante a un evento coinvolgente e in sé unico, ovvero la “Peregrinatio” della salma imbalsamata del pontefice Giovanni XXIII, il Papa Buono, tornato a Bergamo, nella terra che a suo tempo gli diede i natali. E a destare stupore è stato Massimo Bossetti, in carcere quale unico colpevole dell’efferato omicidio di Yara Gambirasio, per il quale comunque si è dichiarato innocente e continua a farlo. Oltre ad essere presente assieme ad altri 200 carcerati nella Cattedrale dove è stato possibile avvicinarsi alla teca in plexiglas che ospita le spoglie di Papa Roncalli, Bossetti è stato colto nello scatto di un fotografo in adorazione per pochi secondi (quelli che gli erano stati concessi) davanti all’urna, sulla quale ha posato una mano quasi volesse rivolgere una carezza. L’immagine ha un forte valore simbolico, specie se si pensa che l’uomo è accusato un tremendo crimine e per questo motivo, immancabilmente, si è generato un mezzo polverone sui social network tra coloro che hanno bollato come ipocrita il suo gesto e chi invece ha comunque sottolineato che si è trattato di un momento di devozione non certo a beneficio di telecamere e flash. (agg. di R. G. Flore)

ANCHE BOSSETTI IN CATTEDRALE COI CARCERATI

Assieme ai quasi 200 carcerati c’era anche Massimo Bossetti in Cattedrale a Bergamo per rendere onore e pregare assieme alla comunità bergamasca in adorazione della salma di Papa Giovanni XXIII: lo riportavamo già questa mattina nei primi aggiornamenti, ma la notizia è letteralmente “esplosa” su tutti i siti nazionali con le notevoli e prevedibili critiche e polemiche sui social. Bossetti, come tutti gli altri carcerati, sono stati portati davanti alle spoglie del Santo per essere benedetti e chiedere redenzione per tutti i peccati gravissimi commessi: loro, come tutti i presenti in Cattedrale, stanno davanti a Dio per cercare quella pace e quella conversione che non cancella i propri sbagli, anche gravi, ma che proietta in un futuro di possibile redenzione e radicale cambiamento di vita. «Questo vostro tempo vissuto nella sofferenza non sia un tempo inutile ma, come vorrebbe Papa Giovanni, sia un tempo capace di tirar fuori il meglio di voi. Ricevete la carezza e l’abbraccio di Papa Giovanni, che ha donato speranza a tutta l’umanità. La sua carezza può asciugare anche le lacrime che non si vedono: quelle del cuore», ha detto il vescovo di Bergamo Francesco Beschi ai detenuti presenti, compreso Bossetti. 

IL VESCOVO: “MANI SCIOLTE PER VIA DELLE TROPPE CAREZZE DATE”

Prova a scherzarci su, vedendo anche in questo un segno beneaugurante, il vescovo di Bergamo a proposito dell’episodio dello scioglimento della mano di cera di San Giovanni XXIII, la cui salma è stata traslata in quel della cittadina bergamasca nella “Peregrinatio” che sta richiamando migliaia di devoti, comuni e anche celebri, alla figura del Papa Buono. Infatti, il vescovo ha provato a spiegare il fenomeno dicendo che “la mano si è sciolta per le troppe carezze che Papa Roncalli ha dato alla sua gente, tornando a casa”, nonostante la causa è stata il surriscaldamento della teca di plexiglas che ne ospita le spoglie imbalsamate. Anzi, a suo dire è stato un “segno” o una sorta di miracolo e una forma di gratitudine che San Giovanni XXIII avrebbe avuto nei confronti della sua comunità natale. Ad ogni modo, stando a quanto hanno detto alcuni tecnici che si sono occupati della salma, quello alla mano sarebbe un danno precedente e che risale addirittura a 18 anni fa quando la salma fu esposta pubblicamente ai fedeli nella cornice di San Pietro in Roma. (agg. di R. G. Flore)

ANCHE MASSIMO BOSSETTI TRA I FEDELI IN ADORAZIONE

Piccola emergenza a Bergamo con l’arrivo del Santo in Cattedrale per un’intera giornata di adorazione oggi, primo giorno della Peregrinatio della salma di San Giovanni XXIII nelle terre orobiche: lo strato di cera che avvolge le mani del Papa buono si è purtroppo rovinato lasciando sciogliere parte del calco. In Vaticano sono preoccupati, spiega Nisoli sul Corriere della Sera: le mani del Santo Padre si sono deformate pur essendo in una teca sotto gas atta apposta ad evitare cause del genere. «La lastra di cera che le copre è più sottile e lavorata, stando al sole, col riverbero del plexiglass, si è surriscaldata. Avevamo messo ghiaccio secco sotto l’urna, ma non avevamo calcolato tutta la gente che si è assiepata lungo il tragitto, e che ci ha costretto ad andare a passo d’uomo da Seriate a Bergamo», spiega monsignor Giulio della Vite, segretario generale della Diocesi. Ora bisognerà fare molta più attenzione nei prossimi giorni per tutte le tappe a cui è attesa la salma del Santo Roncalli tra Bergamo e Sotto il monte, anche se l’Esercito e la Diocesi si stanno già muovendo per evitare ulteriori peggioramenti con tecniche di conservazione all’avanguardia. Piccola curiosità in questa prima giornata di adorazione della tantissima folla accorsa a pregare sulle spoglie di Papa Roncalli: c’era anche Massimo Giuseppe Bossetti – il muratore di Mapello condannato all’ergastolo in Appello per l’omicidio di Yara Gambirasio – ieri pomeriggio nel carcere di Bergamo, dov’è detenuto dal giugno 2014, tra i duecento detenuti che hanno accolto l’urna con la salma del Santo Papa Giovanni XXIII. Come spiega l’Ansa, Bossetti si è avvicinato alla teca con le spoglie del Santo ponendo la sua mano sul vetro. 

IL RITORNO A CASA DEL PAPA BUONO

Il Papa buono torna a casa: atteso da tempo da tutta la comunità cattolica della bergamasca e della Lombardia, le spoglie del Santo Giovanni XXIII tornano nei luoghi dove è nato e cresciuto e si affermato Angelo Giuseppe Roncalli, uno dei Pontefici più amati della storia della Chiesa rimasto a San Pietro dall’elezione del 28 ottobre 1958 fino alla morte e sepoltura il 3 giugno 1963. È in viaggio in questo momento su un furgone anonimo da Roma verso Bergamo dove verrà ospitato nella “Peregrinatio” bergamasca da domani fino al 10 giugno prossimo per una speciale celebrazione di una serie molto importante di anniversari. Come infatti giustamente nota la Diocesi di Bergamo, si festeggia in questo 2018 il 60esimo dall’elezione di Roncalli, il 55esimo dall’Enciclica “Pacem in terris” (11 aprile 1963) e ovviamente della sua salita al Cielo. In tutto questo, la Diocesi celebra il 50esimo del Seminario vescovile: un’occasione di pellegrinaggio per chiunque vorrà sostare presso le spoglie del Papa buono, eccezionalmente posizionato prima a Bergamo e poi a Paderno di Seriate, frazione della sua amata Sotto il Monte dove nacque il grande Pontefice lombardo. Oggi l’arrivo dell’urna in Piazza Vittorio Veneto, da questa sera e poi per tutta la giornata di domani sarà invece posizionato nella Cattedrale di Bergamo. Domenica poi sarà la Santa Messa solenne con il vescovo alle ore 11 e con altre venerazioni e momenti di preghiera fino alla sera quando poi verrà trasferito a Sotto il Monte.

OGNI GIORNO UN APPUNTAMENTO SACRO

«Da oggi Angelo Giuseppe Roncalli torna a consegnare nelle nostre mani la responsabilità della pace, dell’ecumenismo e, soprattutto, il Concilio. La peregrinatio diventi per noi un momento privilegiato per rivivere la “Pentecoste dello Spirito” del Vaticano II», è il messaggio di auspicio del Vescovo di Bergamo, Francesco Beschi. La città e l’intera comunità lombarda attende questo momento da mesi e sono già previste numerosissime visite e momenti di preghiera sia a Bergamo che a Sotto il Monte fino al prossimo 10 giugno. Ogni giorno sarà caratterizzato da un appuntamento sacro, un momento di straordinaria spiritualità e riflessione cristiana per tutto l’inizio di questa estate: «giovedì 31 maggio processione diocesana del Corpus Domini, presieduta dal vescovo Beschi. Venerdì 1 giugno il cardinale Giovanni Battista Re incontrerà le associazioni laicali. Sabato 2 giugno monsignor Francesco Moraglia, patriarca di Venezia, celebrerà per le famiglie. Domenica 3 giugno, a 55 anni dalla morte di Papa Giovanni, monsignor Mario Delpini, arcivescovo di Milano, presiederà una concelebrazione con tutti i vescovi della Lombardia», riporta il programma della Diocesi per questa “Peregrinatio” delle spoglie di San Giovanni XXIII. Il 7 giugno sera con il Cardinale Angelo Scola saranno invitati tutti i sindaci e il mondo politico della Lombardia, mentre sabato 9 giugno il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato di Sua Santità, presiederà la solenne celebrazione conclusiva prima del ritorno a Roma nella Basilica di San Pietro.