I carabinieri della compagnia di Taranto hanno sgominato una banda di usurai, che negli ultimi anni aveva preso di mira decine di persone bisognose e in situazione economica precaria. Come da comunicato diffuso dagli stessi carabinieri dell’Aliquota Operativa del N.O.R.M. della Compagnia di Taranto, nell’ambito dell’operazione “Caffé amaro”, cinque persone sono state portate in carcere, mentre un’altra è stata messa agli arresti domiciliari. I malviventi hanno tutti età compresa fra i 35 e 66 anni, e sono accusati di usura continuata ed in concorso, e abusiva attività finanziaria in danno di privati e liberi professionisti di Taranto, e truffa aggravata ai danni dello stato. Decine di persone, per lo più commercianti e pensionati, bisognosi di liquidità, si rivolgevano ai malviventi di cui sopra, che prestavano cifre comprese fra i 1000 e i 10000 euro, ma con tassi di interesse esorbitanti fra il 15 e il 20%.
I CINQUE ARRESTATI SONO ALLA CASA CIRCONDARIALE DI TARANTO
Colui a cui venivano prestati i soldi veniva quindi tartassato dall’usuraio, con minacce quotidiane e regolari, e con l’obbligo di pagare una “rata” a volte anche settimanalmente, entrando in un circolo vizioso da cui non si poteva più uscire. Le indagini sono state avviate nell’ottobre del 2016, dopo che un imprenditore tartassato ha deciso appunto di segnalare i propri aguzzini alle forze dell’ordine. Dei sei delinquenti fermati, cinque sono stati rinchiusi presso la casa circondariale di Taranto in attesa del processo. Il più giovane, D.G., è stato invece sottoposto agli arresti domiciliari. Numerosi gli episodi di usura confermati, con l’aggravante di aver svolto tali attività illecite nei confronti di persone che svolgevano attività imprenditoriali ed in stato di bisogno.