A quasi 24 ore dal terribile scontro fra treno e tir in quel di Caluso, non è ancora chiaro chi sia il responsabile di quanto accaduto. Secondo l’Anas il convoglio del trasporto eccezionale avrebbe dovuto comunicare in anticipo il percorso che avrebbe effettuato, cosa non fatta. Secondo il guidatore, un lituano di 39 anni, la colpa è del suo stesso convoglio, coloro che hanno tracciato la rotta (“Io guido e basta”). C’è poi Rfi che ha invece voluto sottolineare come il camion abbia sfondato le barriere del passaggio a livello, funzionante in maniera regolare. C’è il personale appartenente al convoglio, che racconta di un meccanismo di chiusura delle sbarre troppo repentino, che non avrebbe lasciato scampo al tir che stava passando in quell’istante. Ci si domanda infine come mai non siano entrati in azione i sensori che segnalano la presenza di veicoli sui binari, e che inducono il treno a rallentare per un possibile pericolo. Una questione che si è posto un testimone residente nella zona dell’incidente: «Se ci fossero stati dei sensori – riporta Il Fatto Quotidiano – che segnalavano la presenza di un mezzo sui binari probabilmente la tragedia si poteva evitare. Invece il macchinista ha azionato il meccanismo per la chiusura delle sbarre ed è piombato sul tir». I casi sono due: o non c’erano i sensori, oppure non erano funzionanti. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



LE PAROLE DEL LEGALE DEL CAMIONISTA

E’ ancora sedata Morena Gauna, la capotreno 34enne rimasta ferita nel grave scontro avvenuto ieri sera a Caluso tra un treno ed un tir. Lei risulta essere al momento la più grave tra i 23 feriti dell’incidente ferroviario che ha causato due morti. Darius Zujis, il lituano di 39 anni alla guida del camion risulta ora indagato per disastro ferroviario e, come spiega Repubblica.it, è risultato negativo all’alcoltest. Per via di un lieve malore, il suo interrogatorio al cospetto degli inquirenti avvenuto nel primo pomeriggio di oggi è slittato di circa due ore. “Io non decido nulla faccio quello che mi dicono in cuffia. Sono le auto della scorta che mi guidano durante le manovre e mi indicano il percorso”, ha spiegato al suo avvocato d’ufficio. Lo stesso avvocato Marco Morelli, al termine dell’interrogatorio durato circa due ore ha spiegato ai giornalisti: “Darius Zujis ha risposto a tutte le domande nella massima collaborazione, adesso la situazione è decisamente più chiara. Si dovranno fare altri accertamenti”. Agli inquirenti l’uomo ha ricostruito la sua giornata, dalla partenza al momento dell’incidente, quando, a sua detta, lui si trovava a bordo della motrice mentre due persone della scorta erano a terra che cercavano di dargli istruzioni per attraversare i binari. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



ANAS, CAMION NON HA RISPETTATO NORME

L’impatto violentissimo tra il treno della linea Torino-Ivrea ed il tir adibito al trasporto eccezionale è stato immortalato in un video choc che è stato pubblicato in esclusiva da TgCom24. La violenza è stata tale da comportare inevitabilmente anche il deragliamento di alcuni vagoni ma ad avere la peggio sono stati il macchinista del treno e l’autista del mezzo scorta tecnica del Tir, rimasti uccisi nel terribile incidente. Intanto, come riporta il medesimo portale, anche l’Ente nazionale per le strade si è espresso asserendo che “Il trasporto eccezionale che ha causato l’incidente mortale avvenuto in corrispondenza del passaggio a livello nel territorio comunale di Caluso (Torino), non ha rispettato le condizioni generali di utilizzo dell’autorizzazione da parte di Anas”. A difendersi dalle accuse gravissime di disastro ferroviario e omicidio colposo è stato invece l’autista del Tir, il lituano Darius Zujis che ha ammesso: “Non decido io il percorso, mi guida l’equipaggio”. Il 39enne ne ha parlato con il suo avvocato d’ufficio e con un interprete e poco prima dell’interrogatorio in procura è stato colto da un lieve malore. Clicca qui per vedere il video del violento impatto. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



IL CORDOGLIO DEL PRESIDENTE DELLA VALLE D’AOSTA

Proseguono i messaggi di cordoglio nei confronti delle due vittime a seguito dell’incidente ferroviario avvenuto ieri sera a Caluso, in provincia di Torino. Poco fa si è espresso il presidente della Regione Valle d’Aosta, Laurent Vierin, che ha spiegato «cordoglio e vicinanza alle famiglie delle vittime dell’incidente ferroviario avvenuto ieri sera a Caluso – si legge su una nota diffusa dalla presidenza di palazzo regionale – il Presidente rivolge, altresì, un pensiero ai feriti coinvolti nell’incidente augurando loro una pronta guarigione». Condoglianze anche da parte di Gianna Gancia, capogruppo della Lega presso il consiglio della regione Piemonte, che ha ammesso: «Profondamente scossa da quanto accaduto, sono vicina alle famiglie delle due vittime e ai feriti. Purtroppo, è in occasioni tragiche come queste che ci si rende conto di quanto sia fondamentale garantire livelli di sicurezza adeguati quando si parla di trasporto pubblico». Nello scontro fra il tir e il treno sono morte due persone, tra cui il macchinista dello stesso convoglio, un uomo di 61 anni. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

RFI HA INCONTRATO I SINDACATI

RFI, la Rete Ferroviaria Italiana, ha incontrato questa mattina le organizzazioni sindacali a seguito dell’incidente avvenuto nella tarda serata di ieri nel comune di Caluso, in provincia di Torino. Come da comunicato emesso dall’ufficio stampa della stessa RFI «L’Azienda e le Organizzazioni sindacali hanno condiviso e ribadito l’importanza della sicurezza come obiettivo di tutti i processi produttivi della Società». La Rete ferroviaria, nel corso del tavolo odierno, ha espresso il proprio cordoglio nei confronti del macchinista del treno, deceduto dopo lo scontro con il tir, nonché la propria vicinanza verso i passeggeri feriti e le loro famiglie. Come comunicato, la circolazione sulla tratta fra Ivrea e Aosta è stata riattivata, dopo che sono finiti i lavori per rimettere in sicurezza la zona dove si è verificata la tragedia. Ricordiamo che per lo scontro avvenuto alle 23:30 di ieri in località Are sono morte due persone (il secondo deceduto è un uomo che faceva parte della carovana dei tir), mentre sarebbero più di 20 i feriti. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

PARLA LA SINDACA DI CALUSO

La sindaca di Caluso, Mariuccia Cena, è tornata questa mattina a Caluso, dove la scorsa notte il treno regionale 10027 è deragliato dopo aver travolto un tir all’altezza del passaggio a livello di Arè. «Sono arrivata ad Arè nel cuore della notte, allertata dalla Prefettura. Le forze dell’ordine erano già sul posto: i soccorsi sono stati efficaci e tempestivi». Sulla vicenda è intervenuto il Codacons: «I passaggi a livello rappresentano un pericolo per la sicurezza ferroviaria e per la pubblica incolumità e vanno eliminati del tutto», ha dichiarato il presidente Carlo Rienzi. L’associazione dei consumatori ha citato gli ultimi dati a disposizione: tra il 2005 e il 2016 si sono registrati in Italia quasi 200 gravi incidenti in corrispondenza dei passaggi a livello con 189 vittime. «Una ecatombe inaccettabile e contro la quale non è stato fatto abbastanza», afferma il Codacons. Il numero dei passaggi a livello attivi è diminuito del 53% tra il 1990 e il 2016, ma per l’associazione «vanno eliminati del tutto, sostituendoli con sottopassaggi o sopraelevate» (agg. di Silvana Palazzo)

UN TESTIMONE: “UN BOATO, POI UN MACELLO”

Proseguono le testimonianze delle persone che ieri sera, attorno alle ore 23:30, hanno assistito alla terribile scena del deragliamento del treno che nel torinese ha colpito un trasporto eccezionale su tir. Giovanni Artizzu di 23 anni, abita assieme al padre Paolo nella grande casa di campagna situata proprio nei pressi del passaggio a livello dove è successo il disastro, e intervistato dai cronisti accorsi sul posto, ha spiegato: «Ho sentito un boato, poi un macello – le parole riportate dai colleghi di TgCom24.it – abbiamo sentito un forte boato e siamo subito usciti di casa per soccorrere i primi feriti. Poco più in là, steso a terra, c’era il corpo dell’autista. Era un macello». Il testimone ha quindi proseguito il suo racconto, dicendo: «Alcuni passeggeri sono usciti da soli dai vagoni rovesciati altri li abbiamo aiutati noi aprendo i portelloni. Poi per fortuna sono arrivati i vigili del fuoco, che con gli altri soccorritori hanno svolto un grandissimo lavoro». Ricordiamo che il bilancio per ora è di due deceduti, il macchinista del treno e un uomo presente nella “carovana” di tir, nonché di 25 feriti. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

AUTISTA INTERROGATO A IVREA

Alle ore 13 è cominciato ad Ivrea l’interrogatorio dell’autista lituano 39enne, Darius Zuius già indagato dalla Procura per disastro ferroviario colposo: il camionista, dalle prime verifiche riportate da La Stampa, sarebbe risultato del tutto negativo all’alcoltest dopo l’incidente terribile avvenuto questa notte a Caluso. Il procuratore capo di Ivrea, Giuseppe Ferrando, dovrà cercare di capire cosa sia davvero successo ieri sera e se soprattutto risulta vero che il passaggio del bilico è avvenuto quando le sbarre del passaggio a livello si stavano ancora abbassando. Pare, dalle prime inchieste avviate da RFI, che i due mezzi speciali non avevano autorizzazioni particolari: in casi del genere, scrive ancora La Stampa, «dovrebbe esserci del personale specializzato Rfi a dirigere la manovra di passaggio o, in casi più complessi, addirittura la sospensione temporanea del transito dei treni». Tradotto, i due bilici che erano scortati  dai tir travolti dal treno sarebbero tranquillamente transitati lungo la Statale come se fosse stato un normalissimo passaggio. «Valutiamo ogni ipotesi e pista, anche questo è un aspetto che dovremo chiarire», aggiunge il procuratore di Ivrea. (agg. di Niccolò Magnani)

LA DINAMICA RICOSTRUITA DA RFI

Treno contro tir nel Torinese, si aggrava il bilancio dei feriti. Due persone sono morte nello scontro di ieri sera sulla linea Torino-Ivrea, con un tir che ha urtato il treno regionale 10027, con il numero dei contusi che è salito ad almeno 25 feriti. RFI ha diramato un comunicato per costruire la dinamica dell’incidente: “Alle ore 23.20 circa il treno Regionale 10027 (Torino – Ivrea) ha urtato un TIR che, dopo aver sfondato le barriere di un passaggio a livello regolarmente funzionante, era fermo sulla sede ferroviaria fra le stazioni di Rodallo e Caluso, sulla linea Chivasso – Aosta. Dalle prime informazioni risulta deceduto il macchinista del treno e sono segnalati diversi feriti fra i viaggiatori. I tecnici, gli operatori sanitari giunti sul posto sono al lavoro per prestare i primi soccorsi. Il treno Regionale 10027 era composto da cinque vetture e un locomotore. In seguito all’urto sono deragliate le tre vetture di testa. Il TIR trasportava un trasporto eccezionale”. Ferrovie di Stato ha pubblicato anche una nota per esprimere cordoglio per le vittime: “Il Gruppo FS Italiane, Trenitalia e tutti i ferrovieri esprimono il cordoglio per le vittime, tra cui il macchinista del treno Regionale 10027, a seguito all’incidente ferroviario avvenuto nella serata di ieri fra Caluso e Rodallo, sulla linea ferroviaria Torino – Ivrea. I vertici del Gruppo FS Italiane sono vicini alle famiglie delle vittime, ai passeggeri feriti e ai loro familiari”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

LA DENUNCIA DEI TESTIMONI

Un errore umano alla base dello scontro avvenuto nella tarda serata di ieri nel torinese fra un treno e una carovana di tir. Resta solo da capire di chi sia la responsabilità. Uno dei tir di “scorta” al trasporto eccezionale, sarebbe rimasto incastrato sotto le sbarre del passaggio a livello, ma c’è il forte sospetto che le sbarre si siano abbassate subito dopo il semaforo rosso. Come riporta La Repubblica, numerosi testimoni raccontano infatti che «Sono passati pochissimi secondi, tre o quattro, da quando si è accesa la luce rossa dello stop e la campana ha cominciato a suonare, a quando le sbarre si sono abbassate». Per un guidatore di un’auto il tempo è probabilmente abbastanza per affrettarsi a lasciare la zona di attraversamento dei binari, ma per una carovana di tir, fra cui un trasporto eccezionale, è impossibile. Ecco perchè gli inquirenti stanno cercando di ricostruire nel dettaglio l’accaduto, con l’autista del tir che è indagato per disastro ferroviario, ma non è da escludere che a breve vengano iscritte altre persone sul registro degli indagati. Nel frattempo ricordiamo il bilancio della tragedia: due morti, e più di venti feriti. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

AUTISTA INDAGATO PER DISASTRO FERROVIARIO

E’ indagato per disastro ferroviario l’autista del camion che ieri, attorno alle ore 23:30, è stato travolto da un treno sulla linea Chivasso-Aosta. Si tratta di un lituano di 39 anni, Darius Zujis, colpevole di aver effettuato una manovra azzardata con il suo trasporto eccezionale. Stando a quanto raccontato da uno degli uomini che componeva la scorta dei mezzi pesanti, il semaforo del passaggio a livello sarebbe divenuto rosso nel momento in cui il primo tir aveva attraversato i binari per metà. L’autista avrebbe quindi cercato di fare marcia indietro, ma il mezzo sarebbe rimasto incastrato nelle sbarre, e subito dopo si sarebbe verificato l’impatto. Il macchinista, poi morto dopo lo scontro, ha azionato il freno di emergenza, ma non vi era lo spazio a sufficienza per far fermare il mezzo, e di conseguenza si è verificato lo scontro. Uno dei passeggeri del treno ha parlato così ai microfoni del Corriere della Sera: «Il treno stava viaggiando benissimo, in un attimo abbiamo sentito come un terremoto. La colpa è del furgone, che non ha visto il passaggio a livello». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

PEGGIORA IL BILANCIO

Peggiora il bilancio circa lo scontro avvenuto nella tarda serata di ieri sulla linea Torino-Ivrea-Aosta fra un treno e un tir. Attorno alle ore 23:30, all’altezza della frazione Are, per cause ancora da accertare, un convoglio è finito contro un mezzo pesante, con lo stesso treno che è poi deragliato. Nell’impatto sono morti il macchinista del convoglio, Roberto Madau di 61 anni, e un addetto alla scorta tecnica dei tir. Tanti i feriti, circa una ventina, e tre degli stessi sarebbero in gravi condizioni, fra cui il capotreno. Una scena quasi da film quella che si sono trovati di fronte i soccorritori, con due dei tre vagoni del treno che sono deragliati, e durante il deragliamento è stato abbattuto un palo della luce. I vagoni si sono poi fermati nel cortile di un’abitazione situata vicino alla ferrovia. Stando alla ricostruzione degli inquirenti, la colpa sarebbe dell’autista del camion (un trasporto eccezionale), un uomo originario della Lituania che avrebbe attraverso il passaggio a livello in contromano nonostante il semaforo stesse lampeggiando di colore rosso, preannunciando appunto l’arrivo del convoglio. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

SI ATTENDONO AGGIORNAMENTI

Grave incidente ferroviario in Piemonte: sulla linea Torino-Ivrea presso Caluso, un treno si è scontrato con un tir nei pressi di un passaggio a livello. Hanno deragliato tre dei quattro vagoni di cui era composto il convoglio, e probabilmente anche una casa nella zona limitrofa della ferrovia è stata coinvolta nell’impatto. Sono accorsi sette mezzi dei Vigili del Fuoco, oltre alla Croce Rossa, e le notizie che stanno trapelando sono preoccupanti. Ci sarebbe almeno una vittima e diversi feriti, ma bisogna valutare se nell’impatto con l’edificio dei vagoni deragliati altre persone siano state coinvolte. Le cause sono ancora da accertare ed i soccorritori stanno lavorando per estrarre dalle lamiere i feriti.

ANCORA IGNOTA L’IDENTITA’ DELLA VITTIMA

Come detto, c’è almeno un morto accertato, ma il bilancio potrebbe essere più pesante, considerando i passeggeri presenti sul treno e il relativo personale ferroviario. Non è ancora nota l’identità della vittima, mentre gli ospedali della provincia di Torino sono stati messi in allerta per fronteggiare quella che potrebbe essere un’emergenza, ma sicuramente ci sarà bisogno di sostegno per i feriti. Secondo le testimonianze che si stanno moltiplicando, sulla strada che conduce alla zona in cui si è verificato l’incidente ferroviario sta diventando lunghissima la colonna di mezzi di forze dell’ordine e soccorritori, ma anche di abitanti delle zone limitrofe che sono intervenuti sul posto dopo l’allarme.