Si sono presentati in casa di due anziane donne, entrambe cugine, rispettivamente di 94 e 73 anni fingendo di essere dei tecnici del gas incaricati di sostituire il contatore. In realtà, i cinque uomini arrestati ieri altro non erano che dei malviventi i quali avevano studiato nei minimi dettagli l’assalto all’abitazione delle due donne, picchiate e derubate del loro ampio patrimonio in gioielli e orologi di valore. Perché i rapitori, sapevano perfettamente dove andare a colpire grazie alla passione del fratello di una delle due vittime per i preziosi, collezionati nel tempo. Con una delle scuse più diffuse al momento, spiega Repubblica.it, i malviventi hanno bussato intorno alle 11:00 di giovedì alla porta dell’abitazione delle due anziane cugine, in traversa Marconi ad Acerra. Hanno sequestrato le vittime scagliandosi in particolare sulla 73enne, presa a schiaffi, minacciata di morte e costretta ad aprire la cassaforte. Quindi l’hanno rinchiusa in una stanza sotto lo sguardo terrorizzato dell’anziana cugina che è rimasta a letto immobilizzata dalla paura. Indisturbati hanno messo letteralmente a soqquadro l’appartamento e nell’arco di un paio di ore hanno recuperato il ricco bottino, dandosi alla fuga, o almeno questo sarebbe stato il loro obiettivo.



IL RICCO “TESORETTO” RICONSEGNATO ALLE VITTIME

I cinque malviventi avevano calcolato davvero tutto, in ogni dettaglio ma alla fine avevano trascurato il particolare più importante. I rapinatori, infatti, erano da tempo nel mirino della squadra mobile che anche ieri, in occasione della loro nuova impresa, li aveva seguiti arrestandoli a 200 metri dall’abitazione presa poco prima d’assalto. Gli agenti sono così riusciti a recuperare il bottino prontamente riconsegnato alle legittime proprietarie che nel frattempo sono state medicate. Ora le due donne stanno bene, mentre i cinque malviventi sono finiti in manette, compreso il capobanda, Nuncio Ariosto, conosciuto come “Baggio”. Il bottino riconsegnato alle due cugine era caratterizzato da ben 118 orologi, di cui cinque d’oro, circa 80 catenine, 70 bracciali, 50 anelli e una corona d’oro ma anche un buono fruttifero postale per 100 euro e diverse migliaia di euro in contanti. I cinque delinquenti sono stati individuati e bloccati dagli uomini della sezione Antirapina della Mobile verso corso Italia, ad Acerra, e sono stati arrestati.

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