Stefano Caldarelli, l’imprenditore ucciso a San José, aveva avviato con il Costa Rica un export di ananas particolarmente redditizio, ottenendo una posizione di tutto rispetto nel campo del commercio ortofrutticolo. Gli affari avviati sembravano una garanzia di sicurezza, ma la dinamica dell’omicidio fa pensare che il movente sia stato premeditato, anche se al momento gli inquirenti (l’inchiesta è affidata alla Procura di Roma) non può escludere la rapina. Ma sembra che, dalle prime testimonianze, stia emergendo un quadro che porta a pensare che chi ha ucciso Caldarelli sapeva bene cosa stesse facendo e avesse preparato tutto nei particolari. Proprio nuove testimonianze stanno venendo passate al vaglio, per cercare di arricchire un mosaico che al momento non consente di comprendere chi possa aver teso l’agguato fatale all’imprenditore. (agg. di Fabio Belli)



ACCERTAMENTI NEL SUO STABILIMENTO

San Josè, in Costa Rica, nel giro di pochi giorni è divenuto tristemente il teatro di due morti a scapito di altrettanti uomini italiani. L’ultima vittima si chiama Salvatore Ponzo, anche lui al pari di Stefano Calandrelli (ritrovato morto 4 giorni fa sotto un ponte) uomo d’affari nello stato centroamericano nel quale aveva realizzato una impresa di esportazione di ananas e altri prodotti ortofrutticoli in Europa. Per il genovese, freddato a colpi di pistola, è stata aperta un’indagine da parte della procura di Roma e stando al responsabile della polizia Daniel Calderon è attualmente in corso una massiccia caccia all’uomo mentre si tenta di rintracciare un possibile movente. Secondo quanto riferisce PrimoCanale, gli investigatori dello stato centroamericano si sarebbero presentati nello stabilimento dell’imprenditore ucciso alla ricerca d’informazioni che potessero contribuire a dare una mano utile agli accertamenti, però i collaboratori della vittima non sono risultati particolarmente validi. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



“MOVENTE NON CHIARO”

La procura di Roma ha prontamente aperto un fascicolo per omicidio in riferimento alla morte di Salvatore Ponzo, il giovane imprenditore genovese freddato a colpi di pistola a San Josè, in Costa Rica, dove aveva avviato una florida attività legata all’esportazione di ananas e altri prodotti ortofrutticoli in Europa. Un agguato in piena regola, stando alle prime informazioni che trapelano e che avrebbe coinvolto suo malgrado anche la giovane fidanzata 26enne attualmente ricoverata in gravi condizioni dopo essere stata ferita nel medesimo agguato. Attualmente gli inquirenti sarebbero sulle tracce di almeno un uomo che, secondo le testimonianze raccolte, con volto coperto avrebbe agito a bordo di una moto esplodendo numerosi colpi (almeno 20 i bossoli calibro 9 rinvenuti). Come riferisce Repubblica.it, secondo il responsabile della polizia locale è in corso una massiccia caccia all’uomo anche se non sarebbe ancora chiaro il movente. Il procedimento avviato dalla procura romana è attualmente affidato dal procuratore aggiunto Francesco Caporale al sostituto Maria Letizia Golfieri in attesa di nuovi elementi. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



CACCIA IN MASSA AI DUE KILLER

Un altro italiano è morto nelle scorse ore in Costa Rica. Si tratta di Salvatore Ponzo, imprenditore che esportava frutta in tutta Europa, freddato da una serie di colpi di pistola, come una vera e propria esecuzione. Due killer si sono presentati presso il centro della capitale San Josè, hanno estratto l’arma, e hanno fatto fuoco all’indirizzo dell’italiano e della sua compagna, attualmente ricoverata in gravissime condizioni. I due si sono poi dileguati senza lasciare traccia. Le forze dell’ordine hanno fatto subito scattare la caccia all’uomo, e in tutta la nazione è partita la ricerca in massa dei due killer. C’è una telecamera nella zona dell’omicidio, anche se ha ripreso i malviventi soltanto per pochi secondi, ed avendo il casco in testa, è davvero complicato riconoscerli o farne un identikit. Gli inquirenti hanno parlato anche con Abel Chaves, il presidente della Canapep, la Camera nazionale dei produttori ed esportatori di ananas, che ha spiegato che Ponzo non era un loro associato nonostante avesse provato l’anno scorso ad entrarci. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

AL LAVORO LA FARNESINA

La notizia della esecuzione di Salvatore Ponzo in Costa Rica (peraltro il secondo italiano ucciso in pochi giorni sull’isola centroamericana dopo l’assassinio di Stefano Calandrelli) è arrivata solo oggi, ma gli investigatori locali sono già al lavoro per capire cosa sia accaduto in località Los Yoses, a poca distanza dalla stessa ambasciata nostrana. Informata dell’accaduto, la Farnesina si è già mossa e, attraverso la stessa ambasciata italiana di San José, sta seguendo il caso mentre la Procura di Roma ha aperto un fascicolo per omicidio a carico al momento di ignoti, dopo che gli stessi pm nei giorni scorsi hanno avviato una indagine sulla morte del citato Calandrelli. Anche se non si conoscono i motivi che hanno portato i due killer in moto a freddare Ponzo e ferire gravemente Toaquiza Lopez, la 26enne fidanzata dell’imprenditore, le modalità fanno pensare a una vera e propria esecuzione, prima di dileguarsi: per questo motivo, gli investigatori stanno scavando non solo nella vita privata del 36enne Ponzo ma anche nelle attività che aveva avviato da tempo in Costa Rica. (agg. di R. G. Flore)

UN TESTIMONE, “ESECUZIONE A FREDDO”

Orrore in Costa Rica: emerge la notizia due giorni dopo dell’agguato e uccisione del giovane imprenditore genovese Salvatore Ponzo davanti all’ambasciata italiana nella capitale San Josè. È stata una maxi esecuzione per il 36enne che si trovava assieme alla giovane fidanzata ecuadoriana, Toaquiza Lopez (26 anni) ora ricoverata in gravissime condizioni per ferite da arma da fuoco su tutto il corpo. Dalle prime informazioni rivelate dall’ambasciata italiana, Ponzo e la Lopez si stavano avvicinando al loro pick up dopo essere usciti dal consolato, quando all’improvviso una moto con due banditi a bordo si è avvicinata e hanno cominciato a fare fuoco con una pistola. È morto così l’imprenditore famoso in Costa Rica per aver aperto la sua attività “Tierra Nuestra Latina” con la quale esportava ananas e altri prodotti ortofrutticoli in tutta Europa. Era un’azienda giovane e all’avanguardia nella raccolta della frutta e forse proprio per la sua presenza lavorativa aveva iniziato a dare fastidio: al momento non vi sono ipotesi più concrete su di un fatto che ha sconvolto la famiglia di Ponzo e l’intera comunità italiana presente in Costa Rica.

IMPRENDITORE FREDDATO A SAN JOSÈ

Secondo quanto riportato da un testimone all’ambasciata italiana di San Josè, la dinamica dell’agguato è stata rapidissima: «Ho visto una coppia che aveva appena lasciato l’ambasciata italiana, si stavano avvicinando al loro pick-up parcheggiato lì vicino quando è comparsa una moto: sopra erano in due, il volto nascosto da un casco, uno ha estratto una pistola e ha fatto fuoco, facendoli stramazzare a terra». L’omicidio è avvenuto l’altro ieri in tarda mattinata, nella zona di Los Yoses, Monte Local: sono addirittura 20 i bossoli ritrovati di calibro 9 ma del killer ancora non si sa nulla, con i testimoni che hanno saputo dare più elementi agli inquirenti per la ricerca fitta nelle ore immediatamente successive alla strage. Come prevedibile, gli investigatori si sono presentati nello stabilimento “Tierra Nuestra Latina” alla ricerca d’informazioni che possano agevolare gli accertamenti, ma pare che i collaboratori della vittima non sono risultati granché utili.