Ci sono diverse similitudini tra il messaggio del 25 maggio 2018 della Madonna di Medjugorie e quello affidato dalla Vergine alla veggente Marja esattamente un anno fa. In primis il richiamo all’inquietudine: il 25 maggio 2017 la Madonna di Medjugorie parlava di “mondo inquieto”, ieri ha usato invece l’espressione “tempo inquieto”. In entrambi i messaggi, poi, un richiamo affinché si cerchi sempre di tendere al cielo e alle cose eterne. Questo il testo integrale del messaggio affidato alla veggente Marja il 25 maggio di un anno fa:”Cari figli! L’Altissimo mi ha permesso di invitarvi di nuovo alla conversione. Figlioli, aprite i vostri cuori alla grazia alla quale tutti siete chiamati. Siate testimoni della pace e dell’amore in questo mondo inquieto. La vostra vita qui sulla terra è passeggera. Pregate affinché attraverso la preghiera aneliate al cielo e alle cose celesti ed i vostri cuori vedranno tutto in modo diverso. Non siete soli, Io sono con voi e intercedo per voi presso mio Figlio Gesù. Grazie per aver risposto alla mia chiamata”. (agg. di Dario D’Angelo)
IL MESSAGGIO DEL 25 MAGGIO 2018 DELLA MADONNA DI MEDJUGORIE
È finalmente stato diffuso in tutte le lingue, poco dopo le ore 20.20, il nuovo messaggio della Madonna di Medjugorje grazie all’intercessione della veggente Marja, come del resto ogni 25 del mese. Breve nella forma, come sempre intenso nel contenuto, la Madre di Dio invita tutti i fedeli e i pellegrini ad aprire il cuore a Cristo; a spalancarsi alla conversione nella sua Persona Divina e a non trascurare la preghiera, il “canale di collegamento” tra il proprio sé il Figlio Risorto. Parla di “tempo inquieto” – e lo fa sempre più spesso negli ultimi messaggi di questi anni – e di ricerca di una rinnovata fiducia in Dio. Noi, da soli, nulla possiamo: l’invito è dunque ad abbandonarci nel suo abbraccio rimanendo in quella tesa e intensa posizione di “silenzio del cuore” per poter cogliere fino all’ultimo dell’insegnamento di Cristo. Ecco dunque il messaggio integrale della Madonna a Marja Pavlovic e tutti i fedeli di Medjugorje: «Cari figli! In questo tempo inquieto vi invito ad avere più fiducia in Dio che è il Padre vostro nei cieli e che mi ha mandato per condurvi a Lui. Voi, aprite i vostri cuori ai doni che Lui desidera darvi e nel silenzio del cuore adorate mio Figlio Gesù, che ha dato la Sua vita affinché viviate nell’eternità dove desidera condurvi. La vostra speranza sia la gioia dell’incontro con l’Altissimo nella vita quotidiana. Per questo vi invito: non trascurate la preghiera perché la preghiera fa miracoli. Grazie per aver risposto alla mia chiamata».
MESSAGGIO MADONNA MEDJUGORJE: IL MESE MARIANO
Il messaggio di maggio a Medjugorje è accolto come sempre con particolare attenzione e religiosa attesa proprio perché ci troviamo nel mese mariano per eccellenza in cui la Chiesa dedica ogni giornata alla maternità della Regina della Pace. In una intervista a Radio “Mir” è giunta una storia incredibile che narra di una guarigione non inspiegabile per la scienza, solo una delle tante storie che affollano la vicenda complessa e particolare di Medjurogje. «Nove anni fa ho cominciato ad avvertire dei forti dolori alla parte inferiore della colonna vertebrale e ad andare da vari dottori, che mi facevano diagnosi diverse. Alla fine, il mio medico mi ha detto che dovevo operarmi. Doveva essere un intervento semplice e veloce, invece poi tutto si è complicato: in breve, mi hanno inserito nella colonna una vite che poi si è spezzata, e così la capocchia della vite si è rotta ed estrarla non è stato più possibile. Il dolore diventava quindi sempre più grande e oneroso, al punto che non potevo camminare, né vivere normalmente la mia quotidianità». La donna che racconta la sua storia aggiunge poi di aver sentito parlare di Medjugorje, aveva letto molti libri a riguardo ed alla fine ha deciso di venire in Bosnia per chiedere una grazia.
LA TESTIMONIANZA E IL MIRACOLO
«Sono venuta per la prima volta l’anno scorso. Avevo un gran desiderio di confessarmi e cercavo ogni giorno un sacerdote per farlo, ma senza risultato. Quindi mi sono arrabbiata con Dio, perché non riuscivo neppure a confessarmi. Finalmente, l’ultimo giorno di permanenza a Medjugorje, sono riuscita a trovare un sacerdote che sapeva lo spagnolo. Mentre mi confessavo, mi ha detto che anche lui aveva la mia stessa malattia». Dopo quella lunga confessione, la ragazza malata e il sacerdote si sono messi d’accordo che avrebbero offerto a Dio il loro dolore per tutti quelli che sono stanchi e malati, e non lo conoscono. «Un mese dopo il mio ritorno da Medjugorje, ho notato che potevo fare tutto da sola: camminare, inginocchiarmi… potevo far tutto da sola! Allora ho dato gloria a Dio, sono andata dal medico ed ho fatto tutti gli esami. Mentre aveva in mano la radiografia della mia schiena, il dottore mi ha chiesto cosa fosse accaduto a Medjugorje, perché “Maria — mi ha detto — tu sei completamente sana. Le parti della vite che davano problemi ora sembrano disposte a forma di Rosario. Sei guarita!”», conclude l’incredibile testimonianza riporta sul portale Medjugorje.hr.
IL MARIOLOGO DELLA COMMISSIONE VATICANO: LE ULTIME NOVITÀ”
In una intervista alla Famiglia Cristiana ha parlato di recente l’esperto mariologo membro della Commissione d’inchiesta nominata dal Vaticano sul caso Medjugorje: in attesa del nuovo messaggio in uscita anche questa sera, il responsabile Padre Salvatore Perrella (nato a Napoli, Sacerdote dell’Ordine dei Servi di Maria, già presidente della Pontifica Facoltà teologica Marianum) ha ricordato che lo stato delle inchieste è sempre in continuo sviluppo, ma che la Chiesa ancora non è “matura per un giudizio laddove vi siano ancora i fenomeni in corso d’opera”. «Nel 2010 Benedetto XVI costituì una commissione vaticana, della quale ho fatto parte come mariologo, che ha lavorato fino al 2014, presieduta dal cardinal Ruini, che è stato un bravo presidente. Abbiamo seguito e applicato le norme del 1978: interrogato i veggenti, le persone a conoscenza dei fatti, studiato gli atti, trovate le altre testimonianze». Secondo Perrella, il lavoro è molto accurato e la Chiesa è molto seria in queste cose. «La commissione non decide, studia e propone. Il cardinale Ruini ha dato tutto la documentazione al prefetto della Congregazione per la dottrina della fede e a papa Francesco. Il quale ha poi detto, rispondendo a una domanda dei giornalisti, che secondo la commissione sono credibili le prime apparizioni. Non è stato constatato che i veggenti siano malati di mente o moralmente tarati (per dolo, per fare soldi ecc.). Il Papa ha poi inviato l’arcivescovo Henryk Hoser per presentare soluzioni in vista di una pastorale del luogo», conclude il responsabile mariano della Commissione su Medjugorje.
IN ATTESA DEL NUOVO MESSAGGIO A MARJA
L’attesa per un messaggio, l’importanza delle parole e la centralità della fede incarnata nella vita e nella presenza dei testimoni di Cristo: la Madonna di Medjugorje in ogni messaggio diffuso tramite i “propri” veggenti e “figli” tiene a ricordare ai fedeli l’importanza della conversione del cuore, non della “teoria” o della “testa”. Il cristianesimo è persona, è incontro, è esperienza e la conversione del cuore richiesta dalla Madre di Dio volge ogni volta ad un tipo di “fenomeno” del genere, non una maggiore religiosità pia, ma una maggiore religiosità cosciente e intelligente nel cogliere i segni del reale. Oggi è atteso il nuovo messaggio a Marja Pavlovic, le “consuete” parole attese ogni 25 del mese: rispetto agli altri messaggi dei veggenti, quello a Marja ha la particolarità di un orario sempre fisso e tenendo conto della tempistica di traduzione al Santuario di Medjugorje nelle varie lingue, di norma entro le ore 20 in Italia potremo essere in grado di riportarvi le ultime parole della Madonna direttamente da Medjugorje. Intanto, a pochi giorni dalla Pentecoste, il messaggio scelto dal portale del Santuario bosniaco per la consueta preghiera del giorno volge tutto sulla centralità della presenza di Gesù anche ai tempi nostro, consentita dallo Spirito Santo. Ecco qui il passaggio tratto dal messaggio del 25 maggio 2001: «Benedite e cercate la sapienza dello Spirito Santo affinchè vi guidi in questo tempo per poter comprendere e vivere nella grazia di questo tempo. Convertitevi, figlioli, e inginocchiatevi nel silenzio del vostro cuore. Mettete Dio al centro del vostro essere cosicchè possiate testimoniare nella gioia le bellezze che Dio vi dona continuamente nella vostra vita».
IL MESSAGGIO DEL 25 APRILE
Sempre in attesa del nuovo messaggio della Madonna alla veggente Marja, accostiamoci alle nuove parole e alle nuove richieste di conversione con il riferimento all’ultimo messaggio prodotto un mese fa in occasione del 25 aprile 2018. Un messaggio di maternità, di amore e di “memoria” per la presenza centrale di Cristo nella vita dei fedeli cattolici. «Anche oggi vi invito a vivere con Gesù la vostra nuova vita», spiegava la Madre di Dio sottolineando come la forza del Risorto Gesù possa essere da continuo stimolo e paragone per le prove difficili della vita di tutti noi. La salvezza viene da quel volto in Croce, la Madonna lo ricorda sempre e invita a guardare a Lui per poter affrontare tutto: “nulla è impossibile a Dio” è la cifra della fede cristiana, anche se spesso ce ne dimentichiamo. Nel breve messaggio di un mese fa si concludeva con l’invito alla testimonianza di quello stesso Volto che ci ha salvati: tutto molto semplice anche se estremamente spiazzante visto che ci è proposto ogni giorno di affermare un Altro che agisce in noi e non il nostro Ego isolato. Ecco dunque quel testo tanto intenso quanto breve, in attesa di quello nuovo: «Cari figli! Anche oggi vi invito a vivere con Gesù la vostra nuova vita. Che il Risorto vi doni la forza affinché siate sempre forti nelle prove della vita e fedeli e perseveranti nella preghiera, perché Gesù vi ha salvati con le Sue ferite e con la Sua resurrezione vi ha dato una vita nuova. Pregate, figlioli e non perdete la speranza. Nei vostri cuori ci siano gioia e pace, testimoniate la gioia di essere miei. Io sono con voi e vi amo tutti con il mio amore materno. Grazie per aver risposto alla mia chiamata».