Emerge un ulteriore e preoccupante dettaglio per quanto riguarda l’assassinio di Rossella Corazzin, scomparsa e poi uccisa a 17 anni nel 1975. Dopo la questione della jeep usata per sequestrare la giovane, dettagli rivelato sia di Izzo quanto da una testimone all’epoca dell’omicidio, c’è un altro punto che propenderebbe appunto per la responsabilità della “banda del Circeo” in questa tragedia. Izzo ha spiegato che la ragazza sarebbe stata portata in una villa sul lago Trasimeno per circa due/tre settimane, dove la povera sarebbe stata poi seviziata, violentata e uccisa. E la famiglia di Gianni Guido, uno dei tre mostri del Circeo, aveva una villa a Cortina d’Ampezzo, che non è lontano da Tai di Cadore. Insomma, tanti piccoli particolari che starebbero riaprendo un caso che sembrava irrisolto. Pavone, l’ex procuratore di Belluno che interrogò Izzo nel 2016, aggiunge all’agenzia Ansa: «Sostenne che le fecero una specie di rito. Mi parve sincero ed effettivamente trovammo dei riscontri: sapeva dettagli che poteva aver appreso solo da chi aveva direttamente partecipato ai fatti». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
RISCONTRO SULL’AUTO DEL SEQUESTRO
Le rivelazioni di Angelo Izzo circa l’assassinio di Rossella Corazzin, potrebbero essere fondate. Nonostante le smentite giunte nelle scorse ore subito dopo la diffusione della notizia, pare che il mostro di Roma abbia ucciso davvero nuovamente. Come riportato poco fa dall’agenzia Ansa, vi sarebbe infatti un importante riscontro fra le rivelazioni dello stesso Izzo, e la testimonianza di una donna: quest’ultima disse di aver visto la Corazzin a bordo di una jeep il 21 agosto del ’75, e Izzo rivelò all’ex procuratore di Belluno, Pavone, che la ragazza fu rapita su un Land Rover. Rossella sarebbe stata tenuta prigioniera per una ventina di giorni nella villa sul Lago Trasimeno, dove fu violentata e uccisa. Questo quanto si legge sulle carte trasmesse dalla procura di Belluno a Perugia, poi archiviate. Izzo venne interrogato da Pavone nell’agosto e nel dicembre del 2016, mentre nell’autunno dello stesso anno venne ascoltato dai pm di Roma: in quella occasione parlò della 17enne di cui sopra, ribadendo che la stessa sarebbe stata rapita nei boschi del Cadore, poi uccisa e violentata da lui e dai suoi amici. A questo punto si presume è molto probabile che le indagini vengano riaperte. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
L’IDENTIKIT DEL MOSTRO
Angelo Izzo torna purtroppo a rubare la scena. Nella giornata di ieri è venuta alla luce la notizia riguardante alcune confessioni che lo stesso detenuto avrebbe confidato circa l’assassino di Rossella Corazzin negli anni ’70. Ma cerchiamo di capire meglio chi è Izzo, uno dei criminali più noti d’Italia. Nato nel 1955 a Roma nel quartiere bene di Parioli, entra a far parte in gruppi di estrema destra a meno di 20 anni, diventano subito noto alle forze dell’ordine per via di furti, rapine e stupri. Nel 1975, insieme agli amici Gianni Guido e Andrea Ghira, pianifica il massacro del Circeo, uno dei casi di cronaca nera che più scossero la nostra penisola: i 3 invitarono Donatella Colasanti e Rosaria Lopez, di 17 e 19 anni nella villa di Ghira, e dopo 35 ore di sevizie e stupri, uccisero Rosaria, ferendo Donatella, credendola però morta. Nel 1976 viene condannato all’ergastolo, poi una volta detenuto in carcere, tenta più volte la fuga, invano. In seguito diventa collaboratore di giustizia per alcune fra le stragi più efferate della storia italiana, Piazza della Loggia, Piazza Fontana, Bologna… e così facendo ottiene dei benefici. Il 28 aprile del 2005, mentre è in permesso di uscita, uccide Maria Carmela e Valentina Maiorano, moglie e figlia di Giovanni Maiorano, pentito della Sacra corona unita, che Izzo aveva conosciuto in carcere. Infine, nel 2010, torna a far parlare di se dopo il matrimonio con Donatella Papi, ex inviata de Il Giornale. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
SOTTOPOSTA AD UNA SPECIE DI RITO
Angelo Izzo, noto alle cronache come il Mostro del Circeo, raccontò in due interrogatori risalenti all’agosto e al dicembre 2016 del rapimento, delle sevizie e dell’assassinio di Rossella Corazzin, la 17enne di San Vito al Tagliamento (Pordenone) sparita il 21 agosto 1975 nei boschi del Cadore. A riferirlo, come riportato dall’Ansa, è stato l’allora procuratore di Belluno Francesco Saverio Pavone. Gli atti in quell’occasione furono inviati ai magistrati di Perugia dal momento che l’omicidio, a quanto sostenuto da Izzo, si sarebbe consumato in una villa sul lago Trasimeno, in Umbria. Pavone ricorda:”Sostenne che le fecero una specie di rito. Mi parve sincero ed effettivamente trovammo dei riscontri: sapeva dettagli che poteva aver appreso solo da chi aveva direttamente partecipato ai fatti”. (agg. di Dario D’Angelo)
IZZO SU ROSSELLA CORAZZIN, ENNESIMA BUGIA?
Le ultime dichiarazioni di Angelo Izzo, il Mostro del Circeo che ha sostenuto davanti ai pm di aver ucciso anche la povera Rossella Corazzin, la 17enne di San Vito al Tagliamento (Pordenone) scomparsa il 21 agosto 1975 mentre si trovava in vacanza nei boschi di Tai di Cadore, non per forza potrebbero corrispondere a verità. Come ricordato da Il Corriere della Sera, infatti, non è la prima volta che Izzo si attribuisce delitti o malefatte di cui le indagini non evidenziano alcun riscontro. Uno dei casi più clamorosi riguarda il caso Italicus, la strage del treno consumatasi il 4 agosto 1974, quando Izzo chiamò in causa anche la manovalanza del neofascismo di quella stagione. Lo stesso accadde per il duplice omicidio di un uomo e una donna sul Lago di Martignano, nel 1971: in quel caso gli inquirenti non riuscirono a reperire neanche gli atti per tentare una verifica dei fatti. Il punto, dunque, è che l’ammissione di colpevolezza potrebbe essere l’ennesima bugia del mostro del Circeo, magari per ottenere permessi in cambio di rivelazioni. Un po’ come nel 2005, quando in semilibertà non perse tempo e uccise due donne… (agg. di Dario D’Angelo)
IL CASO ROSSELLA CORAZZIN
Dalle nuove confessioni di Angelo Izzo, che ha sottolineato come ci sia la sua responsabilità e almeno di un altro massacratore del Circeo nell’omicidio di Rossella Corazzin, sta emergendo un quadro che vede i protagonisti dell’uccisione delle ragazze del Circeo agire come veri e propri assassini seriali. Lo stesso Izzo si rivolge ai suoi sodali come una vera “banda”, che trovandosi in vacanza nel Cadore avrebbero orrendamente stuprato Rossella Corazzin, portandola poi sul lago Trasimeno, uccidendola e facendola sparire in acqua. Il fascicolo con le dichiarazioni di Izzo che si è preso la responsabilità del delitto Corazzin, rimasto irrisolto per 43 anni, è ora sul tavolo del procuratore di Belluno Paolo Luca, che lo ha poi passato ai colleghi di Perugia. Il dubbio è che la “banda del Circeo” possa essersi macchiata, a questo punto, di altri atroci delitti. (agg. di Fabio Belli)
“C’ERA ANCHE GHIRA”
A credere fermamente nella confessione choc resa alla procura da Angelo Izzo, soprannominato il mostro del Circeo per quanto compiuto nel 1975, è stato anche il suo difensore, l’avvocato Rolando Iorio che, come spiega RaiNews, è intervenuto in queste ore commentando le nuove sconcertanti rivelazioni relative all’uccisione di Rossella Corazzin. La 17enne scomparsa un mese prima del massacro del Circeo, secondo le parole di Izzo, sarebbe stata uccisa proprio dal branco del quale faceva parte. “Nel 2016 Angelo Izzo mi raccontò di Rossella Corazzin. Con lui c’era anche Andrea Ghira”, ha spiegato il suo legale coinvolgendo anche il suo complice nel massacro del Circeo. A detta dell’avvocato Iorio, su numerosi episodio il suo assistito nel corso degli anni non è stato ritenuto credibile, “ma non è corretto dire che è inattendibile perché a volte le sue parole hanno ottenuto riscontri”, ha aggiunto. Di parere nettamente differente è stato invece Massimo Ciardullo, l’avvocato storico di Gianni Guido, tornato in libertà e che ha ritenuto Izzo del tutto “inattendibile”. Guido era stato affidato ai servizi sociali dopo 14 anni trascorsi in carcere a Rebibbia ed ha finito di scontare definitivamente la pena il 25 agosto 2009, in seguito a uno sconto di 8 anni grazie all’indulto. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
PER LEGALE DI GUIDO “NOTIZIA PRIVA DI FONDAMENTO”
Appena un mese prima del massacro del Circeo, secondo le ultime confessioni del “mostro” Angelo Izzo, il branco agì con inaudita violenza rapendo, violentando ed infine uccidendo la giovanissima Rossella Corazzin, all’epoca dei fatti appena 17enne e sparita in circostanze misteriose. Se per il procuratore di Belluno, Paolo Luca, quelle dichiarazioni, seppur sconvolgenti, sarebbero credibili per via dei riferimenti forniti dall’uomo, diverso è il parere dell’avvocato Massimo Ciardullo difensore di Gianni Guido, che insieme a Izzo e a Ghira si rese responsabile del massacro del Circeo. Guido è tornato in libertà dopo aver scontato la sua pena ed oggi, alla luce della confessione di Izzo il suo legale ha commentato, come riporta Repubblica.it: “Una notizia priva di qualsiasi fondamento. Quello che racconta Angelo Izzo va sempre preso con le molle perché in passato ha dimostrato di essere una persona non coerente e lineare”. Quindi ha aggiunto di non sapere “nulla di questa vicenda”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
CONFESSIONE CHOC: “SCELTA PERCHÉ VERGINE”
Il mostro del Circeo ha agito anche nel Bellunese: è quanto emerge dalla confessione choc che arriva da Angelo Izzo, dal carcere di Velletri e resa alla Procura. Le sue dichiarazioni gettano nuova luce su un caso misterioso legato alla scomparsa di una ragazzina di appena 17 anni, Rossella Corazzin, sparita il 21 agosto 1975, circa un mese prima del massacro del Circeo. Uno degli assassini che agì insieme ad Andrea Ghira e a Gianni Guido, ha riferito ai magistrati un nuovo delitto compiuto dal branco e preceduto da inaudite violenze sessuali. Nonostante la nuova confessione, spiega Repubblica.it, la procura di Perugia alla quale il procuratore di Belluno ha trasmesso per competenza il fascicolo sul caso, ha archiviato l’inchiesta. Le dichiarazioni di Izzo non sarebbero state ritenute credibili e i successivi accertamenti effettuati non avrebbero fatto emergere alcun elemento utile per proseguire nell’indagine. Secondo il racconto di Izzo in merito a quello che fu fatto alla giovanissima Rossella, la scelta ricadde su di lei “perché era vergine”. Per questo fu rapita, violentata da 10 uomini del branco e quindi uccisa. Il procuratore di Belluno, Paolo Luca, ha commentato: “Nelle dichiarazioni sulle altre violenze del gruppo rese ai pm di Roma e che mi sono state trasmesse, Angelo Izzo ha dedicato poche parole, vaghe, alla vicenda di questa ragazza, Rossella Corazzin, ma ha dato riferimenti su data della scomparsa e luogo dell’uccisione, da far ritenere che sia effettivamente lei”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
IL GIALLO DI ROSSELLA CORAZZIN
Emergono nuovi particolari sconcertanti sul massacro del Circeo, uno dei più bui casi di cronaca italiana che si consumò in una notte di inaudita violenza, tra il 29 ed il 30 settembre 1975 in una villa di San Felice Circeo, in provincia di Latina. Se finora si credeva che il massacro del Circeo fosse delimitato al solo litorale pontino, pare invece che la violenza che armò gli autori di inauditi fatti si spinse fino al Bellunese. Stando alla rivelazione choc resa da Il Gazzettino, pare proprio che anche l’uccisione di Rossella Corazzin fosse da attribuire ai medesimi autori. Era il 21 agosto 1975 quando la ragazza di San Vito al Tagliamento (Pordenone), all’epoca appena 17enne, fece perdere le sue tracce mentre si trovava in vacanza nei boschi di Tai di Cadore. La sua scomparsa caratterizzò una lunga pagina di cronaca nera italiana e per decenni la sua famiglia si interrogò su che fine potesse aver fatto quella ragazzina dalla vita più che limpida. Il padre non ebbe mai una risposta in quanto morì alcuni anni dopo di crepacuore, per via di quell’immenso dolore. Al tempo stesso, anche la mamma Elisanna se ne andò nel 2008 senza poter sapere cosa fosse accaduto alla sua adorata figlia 17enne.
LA CONFESSIONE CHOC DI ANGELO IZZO
Sono trascorsi quasi 43 anni dai terribili fatti che furono ribattezzati con l’appellativo di massacro del Circeo e solo oggi si apprende un retroscena sconvolgente per bocca di uno degli assassini, Angelo Izzo. L’uomo è attualmente detenuto nel carcere di Velletri dove sta scontando due ergastoli per i fatti del 1975 e, come rivela Il Gazzettino, il detenuto ha deciso di rompere il silenzio e solo ora ha voluto raccontare un’altra terribile verità su quello che accadde in quel buio 1975. Alla Procura ha infatti rivelato anche le responsabilità nel rapimento e nell’uccisione della giovanissima Rossella Corazzin, la pordenonese scomparsa misteriosamente all’età di 17 anni appena un mese prima del massacro del Circeo. Secondo il racconto di Izzo, la minore fu scelta in quanto vergine e fu seguita dalla banda di criminali romani in vacanza a Cadore dai cui Boschi la giovane fece perdere le tracce. Qui sarebbe stata sequestrata e portata sul lago di Trasimeno, in provincia di Perugia dove sarebbe stata violentata dal branco di 10 uomini e successivamente uccisa. Ora il fascicolo con le nuove sconcertanti dichiarazioni di Izzo è finito sul tavolo del procuratore di Belluno Paolo Luca ma successivamente trasmessi al collega di Perugia per competenza. La procura di Roma, di contro, ha chiesto di riaprire il fascicolo per omicidio colposo.