E’ stato finalmente individuato l’uomo che lo scorso 22 marzo deturpò il monumento in via Fani a Roma, in memoria di Aldo Moro e della sua scorta. Si tratta di un residente di 47 anni incensurato, che di lavoro fa l’autista Ncc. L’uomo è stato denunciato questa mattina dai carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Roma, indagato con l’accusa di deturpamento e imbrattamento di cose altrui. Un gesto, quello di due mesi fa, che era stato commentato in maniera molto severa dal mondo politico. Il sindaco di Roma, Virginia Raggi, disse in quell’occasione: «Ancora un oltraggio alle vittime di Via Fani – ricorda oggi Il Secolo XIX – la scritta Br sul nuovo monumento inaugurato nei giorni scorsi nel quarantennale della strage è un insulto a tutti i romani e a tutti gli italiani. Un insulto alla nostra memoria». Così invece commentava Emanuele Fiano, parlamentare del Pd: «Una mano criminale ha imbrattato il monumento che ricorda le vittime dell’agguato di via Fani. Gesti scellerati che seguono parole irresponsabili pronunciate contro le vittime di una stagione di lutto e dolore. Chi di dovere accerti e punisca i responsabili. Alle forze democratiche il compito di non dare spazio a chi vorrebbe riportare indietro le lancette della storia». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



DENUNCIATO UN 47ENNE

E’ stato scoperto dopo più di due mesi, l’autore della scritta che imbrattò il monumento dedicato ai Martiri di via Fani e ad Aldo Moro. Come riportato da diversi organi di informazione, a cominciare dall’edizione online del quotidiano Il Messaggero, si tratta di un uomo 47enne residente a Roma, che di lavoro fa l’autista Ncc. L’episodio risale allo scorso 22 marzo, quando sul monumento in questione venne rinvenuta la scritta B.R. in rosso, inneggiante le Brigate Rosse. L’uomo è accusato del reato di “Deturpamento e imbrattamento di cose altrui”, e le accuse sono state formalizzate dopo che questa mattina i carabinieri del Nucleo Investigativo, hanno eseguito il decreto di perquisizione personale e locale, con contestuale informazione di garanzia, emesso dalla Procura di Roma, nei confronti appunto del soggetto di cui sopra.



UN’INDAGINE COMPLESSA

Non è stato semplice risalire all’autore del gesto, visto che gli inquirenti si sono avvalsi dei filmati delle telecamere posizionate lungo via Fani, nonché sull’accesso e la fuga della stessa. Le riprese sono state quindi incrociate con accertamenti informatici, analisi del traffico telefonico, e di alcuni profili sui social. Alla fine è venuto alla luce il responsabile, un 47enne romano incensurato, nella cui abitazione è stata rinvenuta la bomboletta spray di colore rosso usata per la deturpazione del monumento. Dalle prime analisi, sembra che il responsabile non abbia alcun collegamento con ambienti di area eversiva.

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