Parma, violenze su bambini: arrestate 2 maestre d’asilo, la vicenda di Colorno ha trovato ampio spazio nel corso di Pomeriggio 5. Mercoledì 23 maggio i carabinieri hanno ammanettato due insegnanti accusate di maltrattamenti nei confronti di bambini, di età compresa tra i 3 ed i 5 anni, di una scuola materna nel parmense. E ora le mamme dei bambini chiedono giustizia: “Non è facile esprimersi, vedere il proprio figlio che chiede aiuto, che cerca la mamma e la mamma non c’è. Gli ho sempre detto di stare tranquillo e di non essere agitato. Ho sentito la sua voce terrorizzata che mi chiamava e io non c’ero ad aiutarlo. La maestra gli è andato contro, dicendogli delle parolacce che io non uso mai. Perché avete permesso tutto questo? Tutti zitti, tutti bravi e buoni: non è vero, non è vero! Ho sempre avuto fiducia e dato il mio appoggio, ora no: non è giusto, mio figlio non meritava questo!”, le parole di una mamma ai microfoni di Pomeriggio 5.



“VOGLIAMO GIUSTIZIA”

Gli inviati di Pomeriggio 5 hanno provato a raggiungere le due maestre per un’intervista e un chiarimento, ma entrambe si sono negate ai microfoni del programma condotto da Barbara D’Urso, minacciando una chiamata alle forze dell’ordine. Violenze psicologiche e umiliazioni, urla e botte: una vicenda che ha scosso la comunità, con le mamme dei bambini che ora chiedono giustizia. “Io sono la mamma di una bambina che quattro anni fa aveva una delle maestre arrestate: per fortuna alle elementari abbiamo avuto una maestra talmente brava che la mia bimba sta benissimo. Mia figlia aveva paura, non voleva andare all’asilo e voleva restare a casa. Alle elementari abbiamo fatto fatica, non voleva andare da nessuna parte: spero che ci sarà una giustizia, non arresti domiciliari ma una giustizia bella pesante”, le parole di un genitore, seguita dalla testimonianza di Jessica: “Mio figlio è andato a scuola solo per tre settimane con quelle due maestre, venne a casa dicendomi più volte che lo picchiavano, gli tiravano i capelli e lo insultavano. Chiedo solo che paghino ciò che devono pagare e che vengano messe le telecamere per questi bambini”.



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