Nel giorno in cui cade il 25esimo anniversario dalla strage di via dei Georgofili a Firenze a commentare quella stagione stragista di stampo mafioso è stato Franco Gabrielli, capo della Polizia. Parlando a margine di un convegno in memoria dell’attentato avvenuto nel capoluogo toscano Gabrielli, come riportato dall’Ansa, ha dichiarato: “La stagione delle stragi mafiose del ’92-’93 “è stata una stagione che si è caratterizzata con un profilo stragista, con una velleità di contrapporsi violentemente allo Stato, e credo che da questo punto di vista lo Stato abbia messo un punto fermo definitivo”. Secondo Gabrielli, però, questo “non significa che le organizzazioni mafiose nel nostro paese non abbiano più cittadinanza. La risposta dello Stato, li ha portati a inabissarsi, e questo significa che la guerra contro la mafia non è finita”. (agg. di Dario D’Angelo)



25 ANNI DALLA STRAGE DEI GEORGOFILI

Sono passati 25 anni dalla Strage di via Georgofili, uno degli attentati che ha segnato la storia del nostro Paese. Nella notte tra il 26 e il 27 maggio 1993 Cosa Nostra fece esplodere una autobomba nei pressi della storica Galleria degli Uffizi: 277 chilogrammi di esplosivo provocarono la morte di cinque persone. Rimasero vittime del violento attacco terroristico i coniugi Fabrizio Nencioni (39 anni) e Angela Fiume (36 anni) con le loro figlie Nadia Nencioni (9 anni), Caterina Nencioni (50 giorni di vita) e lo studente Dario Capolicchio (22 anni). Il bilancio delle persone ferite si fermò a quaranta, con la strage che è stata ricondotta sulla scia degli altri attentati che nel 1992 e nel 1993 furono ad opera di Cosa Nostra, provocando in totale la morte di 21 persone (tra cui i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino) e diversi ingenti danni al patrimonio artistico.



VIDEO PROIETTATO AGLI UFFIZI

Diverse le iniziative in programma oggi a Firenze per ricordare la venticinquesima ricorrenza della tragica strage all’Accademia dei Georgofili. Come sottolineato dall’Ansa, in programma una video installazione immersiva con immagini e suoni dalla notte della drammatica tragedia, oltre all’esposizione del primo dipinto distrutto dalla bomba e poi restaurato, ovvero “L’adorazione dei pastori” di Gherardo Delle Notti. Sulla tela verranno inoltre proiettate le parti mancanti del dipinto, quelle impossibili da recuperare dopo l’esplosione dell’autobomba. Colonna Rimbotti, presidente degli Amici degli Uffizi, ha commentato così: “La nascita della nostra Associazione, a seguito dell’attentato del 1993, ha rappresentato un momento di autocoscienza e di rivolta ad un atto di indicibile violenza. Su invito dell’allora direttrice della Galleria, Annamaria Petrioli Tofani, privati e istituzioni si riunirono in sodalizio per far fronte all’emergenza della ricostruzione”. “L’installazione è un percorso di tragedia, di commozione e di rinascitache ricorda a tutti il coraggio di chi si è speso per salvare le opere, esaltandone il valore e l’impegno civico”, le parole di Eike Schmidt, direttore della galleria.

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