Una storia di denuncia, di una burocrazia che non funziona e di una mamma disperata: Repubblica ha raccontato attraverso le parole di Agata Indelicato la vicenda di Alessio, un ragazzo di 21 anni malato. Colpito fin da neonato da una malattia rarissima che gli ha causato grossi problemi fisici e cognitivi, Alessio non cammina, non parla e può nutrirsi unicamente di prodotti liofilizzati e di farine multicereali. La vita di un neonato, con la madre sempre al suo fianco per prenderne cura. Il ventunenne però è considerato un adulto per l’anagrafe e per l’Asl To3: per questo motivo da due mesi la famiglia non riceve più la fornitura di prodotti degli unici alimenti che lo stomaco del ragazzo può tollerare. “Mio figlio sta male se mangia prodotti diversi, urla per le coliche e rischia problemi cardiaci. Mi chiedo se la burocrazia può essere così cieca da rischiare di uccidere mio figlio. E’ vero ha 21 anni l’età scritta su un foglio di carta non rispecchia le condizioni in cui lui vive oggi”, le parole della mamma ai microfoni di Repubblica.
LA REPLICA DELL’ASL
“In ospedale hanno cominciato a passargli il Peptamed, l’alimento per adulti due anni fa, e avevo iniziato a darglieli due volte al giorno, per le altre due mi procuravo io gli alimenti liofilizzati per neonati. Mio figlio stava male, aveva coliche fortissime e non riusciva nemmeno a dormire. Eravamo costretti a chiamare di continuo l’ambulanza”, continua mamma Angela ai microfoni di Repubblica, sottolineando le sofferenze del figlio malato. Fino alla doccia gelata: “Me li hanno dati per due mesi poi il medico che lo segue al San Luigi è stato costretto a dirmi che non me li avrebbero più passati. Lui ha interpellato l’Asl e la Regione ma non c’è stato nulla da fare. Da febbraio non mi è più arrivato niente”. Sulla vicenda è giunta la replica dell’Asl, che ha sottolineato che “applica alla lettera le indicazioni del nutrizionista che ha in carico il ragazzo al servizio di nutrizione clinica del San Luigi. I medici che seguono il ragazzo conoscono la sua situazioni e possibili allergie o intolleranze e stabiliscono la nutrizioni migliore. L’Asl si limita a seguire queste indicazioni che vengono date un medico specializzato”.