È stato preso, alla fine, dopo ben 37 giorni di latitanza e fuga in tutta la Puglia: si chiama Domenico Conte ed è il boss dell’omonimo clan rivale ai Cipriano che ordinò a fine dicembre un agguato in cui perse la vita per errore una anziana passante innocente, la signora Anna Rosa Tarantino. L’episodio fece scalpore per l’efferata violenza delle sparatorie in strada e in pieno giorno con l’84enne che si trovò nel momento sbagliato nel posto sbagliato: le indagini hanno scoperto dopo quel fatto tragico del 30 dicembre 2017 che Conte aveva ordinato l’omicidio di Giuseppe Casadibari (rimasto ferito) appartenente al clan dei Cipriano che dominano sul Barese e sulla zona di Bitonto. Le accuse sono gravissime e dallo scorso 20 aprile Domenico Conte è entrato definitivamente in latitanza scappando assieme alla compagnia (incinta) e alla figlia di 6 anni. Oggi il forcing delle forze dell’ordine hanno provato e ottenuto un blitz andato a buon fine in un residence di Giovinazzo (al confine con il quartier Santo Spirito di Bari). Secondo quanto riporta Repubblica, «la cattura è avvenuta all’alba, dopo un’intensa attività di indagine da parte degli uomini del commissariato di Bitonto, della Squadra mobile di Bari e del Comando provinciale dei carabinieri».



LA MORTE “PER SBAGLIO” DELL’ANZIANA PASSANTE

Il caso di Bitonto era divenuto tristemente famoso anche per la decisione importante presa dal ministro degli Interni Marco Minniti che all’indomani della maxi sparatoria in centro a Bitonto aveva mandato un rinforzo di cento uomini delle forze dell’ordine per il comune alle porte di Bari. Proprio per quell’omicidio dell’anziana usata come “scudo umano” vennero arrestati nello scorso marzo ben 7 persone ma secondo gli inquirenti mancava ancora il vero mandante dell’intera operazione. La svolta nei primi mesi del 2018 quando due degli arrestati di Bitonto – Michele Sabba e Rocco Papaleo (solo un omonimo del simpatico attore calabrese, ndr) – hanno deciso di collaborare rivelando che il vero mandante fu proprio Domenico Conte dell’omonimo clan rivale dei Cipriano. Da lì l’inizio dell’inseguimento alla mente della sparatoria fino al blitz decisivo di questa mattina.

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