Il caso dell’ambulanza e del suo autista sequestrati a Napoli da un gruppo di ragazzi dei quartieri spagnoli, è solo il penultimo episodio di violenza nei confronti del personale medico sanitario nella città partenopea. Nelle scorse ore si è infatti verificato un nuovo caso: un infermiere preso a cascate dal parente di un ferito, ricoverato in ospedale con 7 punti di sutura. «La violenza s’è scatenata – afferma il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli – perché l’aggressore voleva che uno dei feriti venisse trasportato nell’ospedale che voleva lui e non in quello coordinato con la centrale operativa». Lo stesso Borrelli ha ricordato che quest’ultimo episodio è il 39esimo verificatosi da inizio anno ad oggi a Napoli: «Ormai non passa giorno senza che arrivino notizie di aggressioni ai danni del personale sanitario – ha aggiunto – che ogni giorno si impegna per salvare vite umane e dare le cure necessarie a chi ne ha bisogno». La vittima dell’ultimo caso faceva parte dell’equipaggio di un’ambulanza arrivata in via Provinciale Santa Maria a Cubito, vicino all’Hotel Bolero, per soccorrere i feriti in un incidente stradale». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
IL RACCONTO DELL’AUTISTA SEQUESTRATO
Non era mai accaduto prima, per lo meno, fino a ieri: sequestrare un’ambulanza per soccorrere un ferito, invece che chiamare il 118. E’ accaduto a Napoli, dove dei ragazzi dei quartieri spagnoli si sono presentati in scooter presso l’ospedale Vecchio Pellegrini, per sequestrare di fatto il mezzo di soccorso. Nonostante sul luogo dell’incidente vi fossero già altre due autoambulanze, il gruppo di facinorosi voleva un’altra ambulanza, ed hanno di fatto obbligato/sequestrato l’autista del mezzo che oggi, racconta così l’assurda vicenda vissuta ai microfoni del Corriere della Sera: «A un certo punto me li sono trovati tutti attorno, hanno cominciato a strattonarmi per farmi salire in ambulanza. Uno mi ha sbattuto il casco su una spalla, un altro mi ha dato un calcio. Urlavano che dovevo andare a prendere il loro amico». Pasquale, così si chiama il guidatore, ha spiegato al gruppo di teppisti che nell’ambulanza non vi era la barella, e i delinquenti sono entrati nell’ospedale, si sono impossessati di un letto, e l’hanno caricato in qualche modo nel retro del mezzo di soccorso. «Lungo la strada – spiega il 58enne autista – pensavo come me la sarei cavata una volta arrivato a destinazione. Senza medico, senza infermiere, senza nemmeno la barella, perché quel letto non mi sarebbe servito a niente, come avrei fatto a caricare un ferito? E però mi chiedevo come lo avrei spiegato a quei pazzi». Fortunatamente, una volta giunto a destinazione, vi erano già due ambulanze; il letto è stato quindi scaricato e abbandonato, e Pasquale ignorato: ormai non avevano più bisogno di lui. Qui il video di questa assurda vicenda (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
LA DENUNCIA DELL’ASL
Il gravissimo episodio di una ambulanza sequestrata a Napoli domenica scorsa mentre stazionava avanti all’Ospedale Vecchio Pellegrini ha riportato d’attualità il tema della sicurezza in cui dovrebbero poter lavorare gli staff sanitari. Infatti, in quella che nelle cronache viene raccontata come una vera e propria notte di follia a seguito di un incidente stradale nel quale ha perso la vita un 17enne in scooter: tuttavia, prima che sul luogo dell’incidente, nei Quartieri Spagnoli del centro partenopeo, sopraggiungessero i mezzi del 118, un gruppo di persone in scooter si è recata al Vecchio Pellegrini e, sostenuti da una folla inferocita, ha di fatto sequestrato una ambulanza e minacciando gli operatori che erano a bordo. Intervistato quest’oggi, Mario Forlenza, direttore generale della Asl Napoli 1 Centro, ha ribadito la necessità di installare delle telecamere sulle ambulanze del 118, ovvero quei modelli di “dash cam” che riprendono tutto e che sono utili soprattutto nelle situazioni di emergenza o nei casi di aggressioni subite sempre più spesso dagli operatori sanitari. “Oramai è più che necessario intervenire” ha detto Forlenza che, dal canto suo, ha fatto sapere di avere già dato disposizioni ai responsabili delle varie strutture di procedere all’acquisto di questi dispositivi, aggiungendo che la sua Asl si costituirà parte civile in tutti i procedimenti penali riguardanti aggressioni a personale o danneggiamento a mezzi di proprietà degli ospedali. (agg. di R. G. Flore)
NAPOLI, AMBULANZA SEQUESTRATA PER SOCCORRERE UN 17ENNE
Non si può definire diversamente da una notte di pura follia, quella vissuta a Napoli, nei Quartieri Spagnoli, teatro di un terribile incidente stradale nel quale ha perso la vita un giovane di 17 anni. È accaduto nella tarda serata di ieri, in seguito ad un violento scontro tra scooter in via Porta Piccola a Montecalvario e nel sinistro sarebbero state diverse le persone coinvolte, tra cui un minorenne, apparso sin da subito molto grave. Prontamente trasportato presso l’ospedale Vecchio Pellegrini è poi deceduto per via dei seri traumi. Un altro ragazzo si trova invece ricoverato al Cto per via di una frattura al femore. Oltre ad indagare sulla dinamica dell’incidente, però, come spiega Il Messaggero le forze dell’ordine si trovano ora impegnate a far luce su quanto avvenuto attorno al nosocomio, letteralmente circondato da centinaia di persone che hanno contribuito, con la loro presenza, a creare disagi e scompiglio al 118. Subito dopo l’incidente, infatti, numerosi scooter hanno occupato il parcheggio dell’0spedale Pignasecca pretendendo di poter utilizzare l’ambulanza della postazione Chiatamone, nel frattempo impegnata su un altro intervento. I soccorritori del 118 in quei frangenti erano in attesa di recuperare la barella che sarebbe poi servita per portare a termine le operazioni di soccorso dopo aver trasportato un paziente, ma a quel punto sarebbero stati impossibilitati per via della folla che gridava e si agitava impossessandosi letteralmente dell’ambulanza al fine di dirottarla sull’incidente ai Quartieri Spagnoli.
SANITARI DEL 118 “SEQUESTRATI” DALLA FOLLA
Momenti di pura violenza, quelli vissuti nella notte, quando alcuni uomini hanno costretto l’autista dell’ambulanza del 118 a mettersi alla guida mentre altri, notando l’assenza della barella nel mezzo, ne hanno sottratta una dall’ospedale incastrandola nel vano sanitario e provocando gravi danni al mezzo. Sono stati gli stessi sanitari a definire l’accaduto un vero e proprio sequestro dell’ambulanza. A quel punto, uno degli uomini facenti parte della folla inferocita, si è messo alla guida con al fianco l’austista, costretto a seguirli. Nel frattempo, sul posto dell’incidente erano giunte altre due ambulanze di due differenti postazioni e che sarebbero state aggredite dalle flotte di scooter. Le aggressioni sono proseguite anche in ospedale dove è stato necessario il presidio fisso di molte pattuglie della polizia. Sulla vicenda si è espressa anche l’Associazione Nessuno Tocchi Ippocrate definendo quanto accaduto “la più grave e violenta aggressione registrata nel 118” poiché “in questo caso c’è stata l’aggressione ma anche il sequestro di persona, l’interruzione di pubblico servizio e il danneggiamento di un mezzo di soccorso”. I soccorritori del 118 hanno naturalmente denunciato il fatto alle forze dell’ordine.