Un incendio si è verificato nella giornata di ieri presso l’Elbi S.P.A. di Limena, impianto chimico situato nella provincia di Padova. Una colonna di fumo nero si è alzata nel cielo per svariati metri, inducendo le autorità ad indurre il coprifuoco vista la possibile tossicità dei fumi. Un episodio che ha invitato il consigliere regionale Piero Ruzzante di Liberi e Uguali, a presentare un’interrogazione parlamentare: «Spesso questi incendi sono connessi con la presenza mafiosa in Veneto o con altre attività illecite – ha spiegato lo stesso, come riporta PadovaToday – questo pericolo non va mai sottovalutato e richiede interventi di prevenzione da parte della Giunta regionale». Ruzzante si dice inoltre preoccupo dalla frequenza con cui si verificano questi tipi di incendi nel Veneto, «Nella nostra regione – ha voluto precisare a riguardo – si sono registrati una trentina di incendi ad aziende di rifiuti negli ultimi 3 anni». Al di là dell’aspetto mafia, che non va ovviamente sottovalutato, c’è il forte rischio che questi incendi, viste le materie chimiche brucianti, siano particolarmente dannosi per la salute delle persone, un danno invisibile e silenzioso che spesso e volentieri può provocare con il passare degli anni l’jnsorgere di mali incurabili. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
TUTTA COLPA DI UN PANNELLO SOLARE
L’incendio scoppiato quest’oggi nello stabilimento Elbi di Limena, nel padovano, e causato dall’esplosione di un pannello solare, ha messo in apprensione la popolazione locale, tanto che le autorità hanno invitato a non uscire di casa: infatti, dallo stabilimento specializzato in termoidraulica e pannelli solari un fumo nero si è alzato nel cielo intanto che le squadre dei Vigili del Fuoco accorrevano sul posto nel primo pomeriggio per spegnere il rogo. Tuttavia, nonostante l’appello del sindaco del Comune di Limena, che ha invitato a chiudere porte e finestre e ad evitare qualsiasi contatto con i fumi, si teme ancora per la salute dei residenti proprio per via della possibile tossicità delle esalazioni: anche per questo motivo, stanno continuando da ore i controlli da parte non solo della Polizia locale ma anche da parte della Protezione Civile per capire se la nube di fumo possa essere nociva; a scopo precauzione, ad ogni modo sono state allertate anche le scuole delle zone limitrofe. (agg. di R. G. Flore)
INCENDIO ALLO STABILIMENTO ELBI DI LIMENA
Padova, un impianto solare ha scatenato un incendio nello stabilimento Elbi di Limena: giungono nuovi aggiornamenti sul rogo che ha colpito oggi, luned’ 28 maggio 2018, la ditta situata in via Buccia e che opera nel campo delle forniture termoidrauliche. Come riportato dai colleghi del Corriere della Sera, verso le ore 14.15 un malfunzionamento dell’impianto fotovoltaico ha scatenato un incendio sul tetto della fabbrica: si è sviluppata una coltre di fumo nero che è stata visibile anche a distanza di diversi chilometri. Sul posto sono immediatamente intervenuti i vigili del fuoco, che in questi minuti sono al lavoro per sedare le fiamme e per spegnere definitivamente il rogo, così da ristabilire la normalità. Secondo le prime testimonianze, non sono stati registrati feriti.
IL COMUNE: “RESTATE A CASA”
“Ha preso fuoco lo stabilimento Elbi di Limena. Precauzionalmente si chiede alla cittadinanza di chiudere le finestre. Sono in corso le analisi per verificare il grado di tossicità del fumo”, questo il comunicato diramato dal comune poco dopo lo sviluppo dell’incendio alla ditta Elbi di Limena, invitando inoltre la popolazione a non uscire dalle proprie abitazioni. Pochi minuti fa è giunto un aggiornamento sulla pagina Facebook: “L’incendio è stato domato, non c’è stata combustione di materie plastiche, hanno preso fuoco i pannelli fotovoltaici del tetto. Le scuole sono state immediatamente allertare e avvisate di tenere chiuse le finestre, è stata allertata la Protezione Civile. Il comando di Polizia locale ha fatto dei passaggi nelle zone abitate limitrofe. Sono in corso le analisi per verificare la tossicità del materiale bruciato”. Attesi nuovi aggiornamenti nelle prossime ore dunque sui rilievi delle squadre specializzate sulla possibile tossicità del materiale bruciato in seguito al rogo nato dal malfunzionamento dell’impianto solare.
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