Un caso di omicidio-suicidio che fa ancora più male, quello di Saliha Marsli e Yasmine Seffahi, perché c’è una nota tragica impossibile da ignorare nel fatto che questa madre di Cecchina sia arrivata al punto di accoltellare la figlia, prima di dare fuoco all’abitazione in cui vivevano e lanciarsi nel vuoto dal quarto piano. Resta ancora da ricostruire l’esatta dinamica che ha portato alla morte della 17enne con la passione per il giornalismo e l’impegno civico, ma come riportato da Roma Today sta emergendo dal racconto di chi Yasmine la conosceva un quadro familiare molto complicato. Pare infatti che fra mamma e figlia, marocchine ma ben integrate nel tessuto sociale nostrano, vi fossero da tempo degli attriti. Alla base dei dissidi familiari la volontà della giovane Yasmine di continuare a restare ai Castelli Romani e in Italia. Che sia stato questo il motivo dell’ennesima lite degenerata in tragedia? (agg. di Dario D’Angelo)



SI CERCA IL MOVENTE

Sono particolarmente drammatici i particolari dell’omicidio-suicidio avvenuto a Cecchina in provincia di Roma, dove una donna 43enne, Saliha Marsli, ha ucciso a coltellate la figlia Yasmine Seffahi, prima di togliersi la vita lanciandosi dal balcone di casa, situata al quarto piano di una palazzina. Casa che è stata data alle fiamme con degli stracci imbevuti di liquido infiammabile, che sono stati rilevati nella camera da letto dell’abitazione: le indagini ancora devono soffermarsi sui particolari della dinamica della tragica vicenda, ma sembra evidente come il gesto della madre sia stato premeditato, compresa la decisione di incendiare l’appartamento. I Carabinieri che stanno conducendo le indagini, coordinati dal comandante Emanuele Tamorri, sembrano certi nell’escludere il coinvolgimento di terze persone riguardo lo svolgimento dei fatti. (agg. di Fabio Belli)



LA 18ENNE SOFFRIVA DI DEPRESSIONE

Giungono ulteriori dettagli circa l’omicidio suicidio avvenuto nella giornata di ieri a Cecchina, paese in provincia di Roma. Stando a quanto raccolto dai colleghi de ilmamilio, che si occupano della cronaca romana, la giovane ragazza di 18 anni uccisa dalla madre prima di suicidarsi, soffriva negli ultimi tempi di depressione. Yasmine, come si chiamava l’adolescente, era vittima di alcune crisi depressive molto forti, al punto che qualche giorno fa era accorsa la polizia presso il liceo Vailati di Genzano dove studiava la stessa: un episodio che terminò con il successivo ricovero della stessa studentessa marocchina. Forse perché esasperata da questa situazione, la madre ha deciso di farla finita, uccidendo la figlia con una coltellata, dando fuoco alla propria casa, e quindi, gettandosi nel vuoto dal quarto piano. Salvo invece il marito, che era separato e che non viveva con loro, nonché l’altra figlia della coppia. Le forze dell’ordine stanno cercando di ricostruire questa tragica vicenda, prendendo in considerazione ogni aspetto, a cominciare proprio dalla salute mentale precaria di Yasmine, il probabile movente di mamma Saliha. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



SI TRATTA DI OMICIDIO-SUICIDIO

Non ci sono più dubbi sul fatto che quello avvenuto a Cecchina, poco distante da Roma nella serata di ieri sia un triste caso di omicidio-suicidio. A scoprire i corpi delle due donne, madre 43enne e figlia 18enne, sarebbero stati i vigili del fuoco accorsi dopo un rogo divampato nell’appartamento. Stando a quanto riportato da RomaToday, sarebbe stata Saliha Marsli ad uccidere a coltellate la figlia Yasmine Seffahi per poi togliersi la vita lanciandosi dal quarto piano del palazzo. Secondo le prime ricostruzioni, la madre marocchina avrebbe usato un coltello con il quale avrebbe sferrato un taglio netto alla gola, uccidendo così la 18enne, poi si è lanciata dal quarto piano finendo nel giardino sottostante e morendo sul colpo. Il cadavere della giovane è stato trovato in casa. Escluso il coinvolgimento di altre persone, mentre resta ancora da capire solo la cronologia dei fatti che includerebbero, oltre all’omicidio ed al suicidio, anche il rogo in casa, il quale sarebbe stato appiccato proprio dalla madre poco prima di gettarsi dalla terrazza della palazzina. Alla base della strage ci sarebbero le continue liti tra la madre e la figlia. (Aggiornamento di Emanuela Longo)

NUOVO CASO DI OMICIDIO-SUICIDIO?

Una domenica terminata in tragedia in un comune di Albano Laziale, alle porte di Roma, dove nella serata di ieri madre e figlia sono state trovate senza vita. Si tratta di una donna di 43 anni e di una giovane di 18 delle quali ancora non sono stati diffusi i nomi. A darne notizia è Corriere.it che ha tentato di ricostruire, grazie alle prime notizie a disposizione, le dinamiche di quello che sembra assumere le sembianze di un omicidio-suicidio. La tragedia si sarebbe consumata in un appartamento di via Danimarca nel borgo di Cecchina, a pochi chilometri dalla Capitale. La madre di 43 anni sarebbe morta dopo essersi lanciata dal terrazzo della sua abitazione nel quale era divampato un incendio, probabilmente appiccato dalla stessa. Quando sono arrivati i soccorritori, però, si sono trovati di fronte ad una ulteriore scoperta choc poiché sul pianerottolo è stato rinvenuto un secondo corpo, quello della figlia 18enne, uccisa a coltellate. Tutto sarebbe avvenuto poco prima delle 20.00. Immediato l’intervento di vigili del fuoco e carabinieri che sono stati impegnati per l’intera serata nello svolgimento dei dovuti accertamenti oltre che nelle operazioni di spegnimento dell’incendio.

PRIMA RICOSTRUZIONE, SENTITI I VICINI

Una primissima ricostruzione di quanto accaduto ieri sera a Cecchina, in seguito al ritrovamento di madre e figlia morte farebbe pensare ad un terribile caso di omicidio-suicidio. Dalle prime ipotesi, la madre 43enne avrebbe prima ucciso a coltellate la figlia 18enne, poi sarebbe salita sul terrazzo dell’abitazione e si sarebbe lanciata nel vuoto, suicidandosi. Gli inquirenti avrebbero già raccolto le prime importanti testimonianze di alcuni inquilini secondo i quali le due donne, che vivevano insieme nel medesimo appartamento, erano solite litigare. Anche ieri sera, prima della tragedia, sarebbero state coinvolte nell’ennesimo alterco udito anche dagli stessi vicini di una palazzina di quattro piani. Madre e figlia vivevano proprio all’ultimo piano e la loro casa sarebbe andata letteralmente distrutta dal rogo. Intanto gli uomini dell’Arma stanno procedendo al fine di fare chiarezza sui reali rapporti tra le due donne e per questo stanno sentendo in queste ore vicini di casa e conoscenti.