Daniele Ventriglia, 25 anni, il ragazzo accusato di aver ucciso il 23enne Nicola Della Morte, calciatore dilettante dell’Ottava accoltellato a pochi km da Sassari, ha confessato. Come riportato dall’Ansa, l’omicida è stato fermato sull’auto di un amico che lo stava trasportando in Questura dopo averlo convinto a costituirsi. Da quanto ha dichiarato lo stesso Ventriglia, con la vittima c’era stata una lite circa un mese fa e da quel momento discussioni, accuse e minacce si erano ripetute fino ad inasprire sempre di più i rapporti fra i due. Il killer si è recato al circolo della Polisportiva Ottava dove sapeva di trovare Nicola, portando da casa due coltelli da cucina. Fin da subito ha iniziato a provocare tutti per arrivare allo scontro. Della Morte allora è uscito insieme a lui dal locale: voleva chiudere la discussione in maniera pacifica ma dopo pochi metri è stato accoltellato al petto. Per lui non c’è stato nulla da fare. (agg. di Dario D’Angelo)
NICOLA DELLA MORTE UCCISO
E’ distrutta la famiglia Della Morte. Il loro unico figlio, Nicola, è stato ucciso nella notte fra sabato e domenica dopo una lite in un circolo privato di Sassari, in Sardegna. Dopo una lite, un 25enne con alcuni precedenti penali, ha sferrato una coltellata al petto del 23enne calciatore dilettante, poi morto nelle scorse ore. Non è ancora chiaro cosa sia accaduto, e gli inquirenti stanno cercando di ricostruire con esattezza la serata, anche attraverso le testimonianze dei presenti. Pare che fra la vittima e il killer vi fossero delle vecchie ruggini, con dei continui battibecchi che si sono intensificati nelle ultime settimane. La sera dell’omicidio, Daniele Ventriglia, l’assassino, si è recato al circolo privato con il chiaro intento di provocare Nicola, per poi ucciderlo.
ALCUNI PUNTI DA CHIARIRE
Resta da capire se la sua intenzione fosse quella di ferirlo a morte, o solo di spaventarlo, fatto sta che il 25enne sarebbe uscito di casa già armato di coltello. Secondo un’altra tesi, ancora tutta da verificare, prima della rissa l’omicida avrebbe insultato le ragazze del circolo, compresa la fidanzata di Nicola, e quest’ultimo avrebbe risposto a modo per difendere la propria compagna. Sotto choc la famiglia del ragazzo accoltellato, con il padre Remo e la mamma Patrizia che hanno perso il loro unico figlio. Scossa anche la comunità di Mese, piccolo paesino della Valchiavenna, dove risiedeva per 10 mesi all’anno Nicola: «Mese è un comune di 1.850 abitanti, ci conosciamo tutti e siamo tutti sconvolti – le parole di Patrizia Pilatti, il primo cittadino, come riporta Il Corriere della Sera – Nicola aveva trascorso alcuni giorni in Valchiavenna con i genitori, aveva partecipato al torneo delle contrade e poi era tornato in Sardegna proprio per disputare i play out della sua squadra».